domenica, febbraio 02, 2020

LA FESTIVITÀ DELLA CANDELORA 2020: CADE IN UNA DATA PALINDROMA: 02 02 2020! NON AVVENIVA DA QUASI MILLE ANNI!


Oristano 2 febbraio 2020
Cari amici,
Ecco quest’anno una Candelora speciale: il 02/02/2020 è una data palindroma mondiale, avvenimento che non si verificava  da quasi mille anni. In tutto il mondo i numeri che indicano il 2 febbraio potranno essere letti in modo uguale sia da sinistra verso destra, che da destra verso sinistra: 02.02.2020; in un modo o nell'altro non cambierà la sostanza. Sarà il “giorno della luce” per i cristiani, che negli Usa è meglio noto come “giorno della marmotta”.
"Palindromo" sta ad indicare, dunque, che un serie di numeri oppure una parola possano essere letti in senso inverso, mantenendo immutato il significato. Ad esempio, "Anna" è un nome palindromo. Nella nostra lingua ci sono parecchie frasi palindrome: la più nota è "i topi non avevano nipoti", che si può leggere senza problemi anche al contrario. Insomma amici, tornando alle date si può dire che la data di oggi è davvero eccezionale, in quanto non ci saranno più altre date palindrome se non dopo l'anno 3000: la prima sarà il 10 marzo del 3001, cioè il 10.03.3001.
Quest’anno poi, per una particolare coincidenza, il palindromo 2 febbraio cade in una data particolarmente sentita dai cristiani: la Candelora, che ha un significato simbolico molto profondo. Si tratta, infatti della “festa della luce”, in onore a Gesù Cristo “luce del mondo”, giorno in cui per secoli è stata consuetudine benedire delle candele. La religione cristiana festeggia in questo giorno, ogni anno, la presentazione al Tempio di Gesù, cioè la sua prima “uscita pubblica ufficiale”, che ancora oggi è obbligatoria per tutti i primogeniti figli maschi degli ebrei.
Ricorrenza che si festeggia da moltissimi anni (rappresentata in quadri e dipinti da pittori di grande fama) e che ricorda anche dell’incontro tra la Madonna ed il vecchio Simeone, noto come incontro del “nunc dimittis”, perché Simeone riconosce che Gesù è il Salvatore del Mondo e dice che ora può anche morire, dopo aver visto la salvezza. L’anziano, predice anche alla Madonna che “una spada” le avrebbe trafitto l’anima, profetizzando in questo modo la morte del nostro Redentore.
Come del resto per molte altre festività, la celebrazione cristiana della Candelora ha soppiantato una tradizione pagana. Gli antichi romani, infatti, nello stesso periodo festeggiavano la “Festa della luce”, praticando i famosi festeggiamenti “Lupercalia”. Dal V secolo questa festività fu sostituita con la Candelora, mantenendo alcuni rituali storici, a partire dalle processioni notturne, in cui i partecipanti portavano con sé delle candele accese. Processioni che ancora oggi si tengono nei Paesi del Nord Europa. 
Negli Stati Uniti, invece, questa festività è meglio nota come “Groundhog Day”, cioè “Festa della Marmotta”. In Italia è ben noto un antico proverbio, che dice: "Per la santa Candelora se nevica o se plora dell'inverno siamo fora". Si pensava, infatti, che se il giorno della Candelora avesse nevicato o piovuto, la primavera sarebbe stata più vicina Nel passato, quando la meteorologia non era certo quella di oggi, si facevano previsioni empiriche, magari consultando gli oracoli.
Quanto alle consuetudini statunitensi, il ragionamento è simile: se la marmotta, uscendo dalla tana, vede maltempo e rientra, allora l'inverno passerà presto. Ma se esce fuori perché nota un po' di sole, quello è un brutto segno, nel senso che è probabile che l'inverno durerà ancora a lungo, in quanto  un cielo terso e limpido viene associato a temperature molto rigide.
Cari amici, quanto invece a Oristano, patria di Sartiglia, la Candelora ha un ulteriore significato molto importante: Il 2 febbraio, dopo la Santa Messa, i Majorali  dei 2 Gremi (quello dei contadini e quello dei falegnami) che organizzano la Sartiglia si recano, ognuno dal proprio cavaliere designato a guidare la giostra, su Componidori, consegnandogli il cero ornato di nastri e fiori,  benedetto durante la funzione religiosa; viene anche comunicato ufficialmente a tutti gli oristanesi il nome del prescelto. Una volta il nome era tenuto segreto fino alla proclamazione, mentre ora per questioni organizzative, viene comunicato un po’ di tempo prima, ma ciò non toglie la magia  e solennità di questa emozionante cerimonia. Viva Sa Sartiglia, le cui  stella stanno ancora ad indicare la buona o la cattiva sorte dell’economia dell’Oristanese!
A domani.
Mario


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