martedì, febbraio 04, 2020

IL CAVALLO, VERO PROTAGONISTA NELLE FESTE RITUALI FIN DAL PERIODO GRECO. FIGURA DI PRIMO PIANO ANCHE NELLA SARTIGLIA DI ORISTANO.


Oristano 4 febbraio 2020

Cari amici,

La Fondazione Oristano, col supporto dell'Assessorato alla cultura del Comune di Oristano e in collaborazione con l’Università di Tolosa, ha messo in piedi un interessante progetto culturale che, relativamente al torneo della SARTIGLIA, prevede non solo delle conferenze sull’argomento, ma anche la realizzazione di un video documentario sulla giostra oristanese. A questo scopo venerdì 31 gennaio si è partiti organizzando all’Antiquarium Arborense di Oristano una interessante conferenza dal titolo: “Il cavallo mitico e il calendario: presenza del cavallo nelle feste rituali stagionali, dalla tradizione greca alla Sartiglia”.
A tenere l’interessante relazione Margherita Orsino, docente di Letteratura italiana contemporanea dell’Università “Jean Jaures” di Tolosa. L’evento, realizzato in collaborazione con l'Assessorato alla cultura del Comune di Oristano, si inserisce nel ricco calendario di eventi culturali capaci di migliorare la conoscenza dell’antica giostra equestre, creando in questo modo anche le condizioni per meglio vivere l’atmosfera del carnevale. 
Un pubblico numeroso e interessato ha partecipato alla conferenza per ascoltare Margherita Orsino, che si era già premurata di recarsi in città con la sua equipe per documentare, attraverso immagini ed interviste ai protagonisti, il cerimoniale della festa della Candelora. La studiosa è impegnata da anni nella ricerca sulle tradizioni popolari, analizzandone forme e culture, in particolare quelle presenti nell’area romanica; inoltre la Orsino, in questo periodo di preparazione della giostra ha inteso, sempre nell’ambito delle arti e delle tradizioni popolari, approfondire la sua conoscenza del simbolo principale della giostra: la maschera de Su Componidori.
Nel corso della conferenza, dedicata in particolare al cavallo, la studiosa è partita da lontano, riepilogando le ricerche effettuate sulla figura del cavallo nell’ambito della mitologia del mondo greco e romano. Nell’antichità il cavallo era un elemento prezioso, indispensabile per le attività agricole, e il suo mito, oltre essere esteso alle attività guerriere, riempiva anche gli spazi dedicati al riposo ed al divertimento, con corse ed esibizioni, fino ad arrivare ai numerosi riti carnevaleschi successivi, che hanno portato nel corso degli anni alla Sartiglia.
Si, perché nonostante il passaggio dei secoli, le giostre equestri proseguirono, in particolare nei periodi carnevaleschi, anche se rimasero sempre legate all’originario mito del cavallo, vero motore nel periodo della civiltà agricola che veniva considerato anche simbolo di fecondità e di benessere, come possiamo ancora oggi constatare nel rito della Sartiglia, il cui risultato (il numero di stelle conquistate) è ancora interiormente legato all'andamento della successiva annata agraria, confermando così il ricorso agli antichi auspici di buon raccolto. 
Il cavallo, dunque, sempre protagonista, che, guidato da Su Componidori, diventa arbitro e titolare di significati plurimi, in un sincretismo sia religioso che culturale. La Fondazione Oristano, come accennato prima, oltre le conferenze, intende completare l’interessante progetto culturale messo in atto con la realizzazione di un video-documentario (portato avanti unitamente all’Università di Tolosa), che esaminerà e metterà in risalto il complesso cerimoniale che regola da secoli la giostra oristanese, che, oltre alla particolarissima vestizione del capocorsa, comprende anche altri 2 pezzi importanti: la particolare maschera de Su Componidori e Sa Pippia de Maju.
Cari amici, conosco e partecipo da tempo, da spettatore, al meraviglioso spettacolo che ogni anno la Sartiglia sa dare, sia a noi locali che ai tanti stranieri che sempre più numerosi sono richiamati da questo evento ammaliante. Certo, la Sartiglia è vissuta in modo diverso dagli oristanesi e dai forestieri: Mentre per gli stranieri è vissuta come una magnifica gara equestre, per noi oristanesi Su Componidori resta sempre quella figura magica che l'antico rituale per un giorno lo trasforma in semidio, capace di pronosticare, in base al numero delle stelle infilzate dai suoi cavalieri,  abbondanza o carestia, e, comunque vada, impartirà poi la sua benedizione con Sa Pippia De Maiu, un rito magico che risulta ancora misterioso ma appagante, che ciascuno aspetta religiosamente, per poter  guardare con più fiducia il futuro.
Grazie alla Fondazione Oristano, all’Amministrazione comunale e all’Università di Tolosa, perché una conoscenza maggiore della manifestazione non può che portare a splendidi risultati.
A domani.
Mario



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