Oristano
1 Marzo 2019
Cari amici,
I dati che riguardano l’isola
sono sempre più bui, destinati a certificare una fine che non tarderà ad
arrivare. Anche i dati 2018, elaborati dalla CNA, confermano un trend che non
accenna a diminuire: le culle sono sempre più vuote (la Sardegna, una volta fra
le regioni italiane più prolifiche è oggi relegata in fondo alla classifica) e
i giovani, inoccupati (i numeri sono da record), non hanno altra possibilità che
quella di lasciare l’isola.
Il Centro studi della CNA
Sardegna, nell’analizzare gli ultimi dati dell’ISTAT relativi al 2018 sui
flussi della popolazione residente nell’isola, ha accertato che ben 3.300
sardi, in particolare giovani, hanno lasciato l’isola in cerca di una vita meno
grama, in quanto inoccupati o costretti a condizioni di vita precarie e non più
sopportabili. L’emigrazione dall’isola sarda continua in modo inarrestabile: il
flusso migratorio del 2018 risulta addirittura raddoppiato, rispetto ai livelli
dell’anno precedente, rappresentando per la Sardegna il record storico degli
ultimi 20 anni!
Credo sia il caso di fare un
serio esame di coscienza, sia da parte di chi governa l’isola che da parte del governo
nazionale, in quanto il doppio svantaggio delle mancate nascite e dell’esodo
dei giovani, sono l’ingrediente base che contribuisce ad accelerare
l’inesorabile e preoccupante spopolamento che, dopo aver cancellato i centri
dell’interno e desertificato le campagne, farà della nostra regione una landa
improduttiva e arida.
Le ultime statistiche in
realtà non hanno fatto altro che confermare il trend negativo che
inesorabilmente continua imperterrito da anni, in particolare nel corso
dell’ultimo quinquennio; alla fine del 2018 la popolazione residente registrata
in Sardegna era di un milione e 639 mila abitanti, quasi 9 mila in meno
rispetto al 2017. Credo che questi siano dati terribili, dovrebbero far
meditare non poco tutti!
L’analisi dei dati ISTAT
fatta dal centro studi della CNA Sardegna attribuisce, come detto prima, questo
triste fenomeno al rilevantissimo flusso di popolazione in uscita, stimato come detto in
quasi 3.300 individui, principalmente giovani, che nel 2018 hanno lasciato l’isola
emigrando verso altre regioni italiane o addirittura all’estero. Al collegato
fenomeno della diminuzione delle nascite, nel 2018 si è aggiunta addirittura anche
la diminuzione del numero degli stranieri presenti, con un decremento di 2.466
unità: -32 per cento rispetto all’anno precedente.
Secondo i vertici di CNA,
“…se
la Sardegna non riuscirà ad invertire la rotta saranno sempre più i giovani
sardi che cercheranno fuori dall’isola opportunità lavorative e di vita,
determinando un impoverimento sempre più marcato del tessuto socio-economico
della nostra regione”.
Parole certamente da condividere, perché una Sardegna spopolata, con numerosi centri dell’interno abbandonati, credo che non convenga a nessuno, nemmeno ai soloni che a Roma ci governano e che dovrebbero saggiamente ricordare che anche la Sardegna fa parte dell’Italia!
Parole certamente da condividere, perché una Sardegna spopolata, con numerosi centri dell’interno abbandonati, credo che non convenga a nessuno, nemmeno ai soloni che a Roma ci governano e che dovrebbero saggiamente ricordare che anche la Sardegna fa parte dell’Italia!
Cari amici, si sono
concluse di recente le elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale e l’elezione
del nuovo governatore della Sardegna. I sardi hanno ritenuto di “cambiare
cavallo”, di togliere il bastone di comando a chi secondo loro non era stato in
grado di usarlo nel modo giusto, in quanto i risultati, a detta dei più, non
sono stati ritenuti non solo sufficienti, ma addirittura così negativi da far
tornare indietro la nostra regione rispetto a com’era prima.
Ora. Dopo i proclami, dopo
le tante promesse elettorali, dopo i tanti
“Noi saremo, faremo, rimedieremo, cambieremo…”, è arrivato il momento dell’agire:
c’è da passare dalle parole ai fatti! Credo che la persona eletta a Governatore
della Sardegna, Christian Solinas,
sia persona seria e capace; lo vedremo presto all’opera con la composizione
della nuova giunta, e valuteremo le scelte fatte, circa gli uomini e le donne
che lo accompagneranno nell’arduo cammino della possibile rinascita della Sardegna.
Sul tappeto lo attendono
problemi di gran peso: dall’ottenimento del riconoscimento alla nostra regione
della disuguaglianza competitiva (rispetto al resto dell'Italia posta sulla terraferma) derivante dall’insularità, alla reale parificazione dei sardi al resto degli
italiani con le dovute agevolazioni (continuità territoriale) per persone e merci da e per la penisola; agevolazioni che non sono certo favoritismi, ma "reale uguaglianza" con gli altri cittadini italiani. Che dire poi della mancata competitività delle nostre aziende per il superiore costo dell'energia, in una terra che non solo l'energia la produce per sè ma la esporta anche nel resto d'Italia? Quali, inoltre, le possibili vie per rivitalizzare il nostro patrimonio agro-pastorale (oggi gran parte del territorio è sempre più
spopolato e l’abbandono delle campagne va subito frenato, incentivando i giovani a ripopolarle, perchè essi possono rivitalizzarle con tecniche
moderne), a partire dal riconoscimento della superiore qualità dei nostri prodotti e del giusto prezzo da corrispondere, a partire dal latte ovino? E non è finita. Cosa abbiamo in mente di fare per sviluppare un serio progetto turistico che, a partire
da quello di qualità, non sia limitato al solo periodo
estivo di mare, ma, sfruttando le tante altre nostre attrattive, storiche, culturali e naturali, possa essere esteso agli altri mesi dell'anno?
La Sardegna, amici, non è solo mare, ma ha tanto da dare e
da mostrare in tutti i 12 mesi dell’anno!
Amici, mi auguro che per
la Sardegna stia per partire una “stagione
nuova”, che metta in moto un’inversione di tendenza, una rinascita che i
sardi attendono da troppo tempo. Dopo mille, vane promesse fatte, spero che il
nuovo Presidente, sardo che milita in un partito che nella bandiera ha l'orgoglioso
stemma dei 4 mori, lotti senza timore per la “Sua Sardegna”, perché ai sardi
venga finalmente riconosciuto quel giusto valore che essi meritano!
Questo i sardi si
aspettano da Christian Solinas, e per questo lo hanno votato credendo in Lui.
Guai se dovesse deluderli, come altri hanno fatto in passato!
A domani.
Mario
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