Oristano 16 marzo 2019
Cari amici,
Avevo sentito parlare di Lorenzo Braina, uomo del nostro territorio nato
ad Arborea, per quanto frutto di quel ‘sangue misto’ tra sardi e veneti.
Tuttavia non avevo mai avuto occasione di ascoltarlo dal vivo in uno dei suoi pizzicanti
colloqui con il pubblico che lo adora. Ho deciso di cogliere l’occasione il 14
marzo, partecipando al Convegno organizzato dall’OSVIC al Mistras 2 di
Oristano.
In realtà ero rimasto intrigato in particolare dal titolo dato all’incontro:
CONNESSIONI, EMOZIONI, RELAZIONI:
educare tra reale e virtuale". Obiettivo del convegno era quello di dialogare
‘alla pari’, sullo stesso piano, con genitori, insegnanti, educatori, circa il giusto approccio da tenere
con i figli o gli allievi. Un dialogo da portare avanti insieme, attraverso una serie di riflessioni sul rapporto da
tenere durante le varie fasi della crescita dei ragazzi, con particolare riferimento all’implicanza creata dalle moderne tecnologie
digitali ed alle dipendenze derivanti dal loro uso. Dialogo necessario, capace di far acquisire
la giusta conoscenza e la conseguente consapevolezza sugli effetti e sulle criticità derivanti dall'uso spesso smodato di queste tecnologie.
Il mondo virtuale aperto da Internet, in tempi brevi ha rivoluzionato il
mondo. La conseguente comunicazione in tempo reale, se da un lato permette di
parlare con tutti, di esplorare il mondo, ha creato però dei nuovi legami, più virtuali che reali,
a scapito di quelli fisici. Se da un lato ha creato nuove opportunità, maggiori
stimoli intellettivi e il raggiungimento di obiettivi prima inimmaginabili, dall'altro
lato, questa tecnologia ha creato una forte “dipendenza”, allontanando i giovani dalla fisicità e sviluppando di conseguenza delle nuove psicopatologie, derivanti dal bisogno costante di restare collegati, notte e giorno, mettendo in questo modo a rischio la precedente ‘vita
reale’, fagocitata da quella virtuale.
Considerata la fama del prof. Braina, che, a prescindere dalla grande preparazione,
possiede il grande dono di saper comunicare in modo
particolarmente efficace, il convegno è stato partecipato in maniera straordinaria. La sala era affollata in maniera massiccia dalle donne, in particolare di mamme ed esponenti del corpo insegnante, in quanto il professore ha quella particolare capacità di mandarle in visibilio. Braina, che ha già scritto
numerosi libri, ama dialogare con loro a viso aperto, senza frame o giri di parole, con un linguaggio semplice e immediato. E' talmente apprezzato e richiesto che riesce a tenere oltre 200 convegni all’anno,
attività che ormai lo ha reso un personaggio di grande fama.
Nella serata del 14 scorso al Mistral 2, è riuscito a stupire i numerosi
presenti più del solito. Il suo è stato un continuo dialogo di provocazione e
di riflessione insieme; un dialogo che ha consentito all’uditorio, stimolato da
lui, di aprirsi agli altri, di portare, uno alla volta, l’esperienza personale
vissuta, miscelandola con quella degli altri, attraverso uno scambio di vedute proficuo,
dove i comportamenti positivi venivano messi in risalto e quelli da correggere, da
migliorare, limati nel giusto modo, per poter essere, poi, applicati più
correttamente.
Amici, posso garantirvi che ero da tanto senza assistere ad un dialogo
così coinvolgente e partecipato; Braina non cala mai dall’alto le sue ricette, ma lo
fa parlando e facendo parlare gli altri, cercando di far confessare pubblicamente pregi e difetti, in modo che essi appaiano
chiaramente all’uditorio e possano essere discussi ed eventualmente condivisi. Braina, credo che questo possiamo dirlo, seppure con una certa dose di ironia, appare all'uditorio come un sacerdote che ascolta una confessione
collettiva, per poi suggerire la possibile soluzione attraverso un dialogo appropriato, spesso anche
pizzicante e giocoso, ma sicuramente efficace, in grado di far riflettere ciascuno sui
comportamenti tenuti, sia in casa che a scuola.
In sala, già dalla prima mezzora, il clima era diventato caldo e
partecipativo. Se all’inizio c’era quasi timore ad alzare la mano per esporre le
proprie considerazioni all’interrogante Braina, poi il pubblico si è scaldato;
in tanti facevano a gara per interloquire con lui, affascinati da un dialogo che
li coinvolgeva, capace di togliere o almeno mitigare le loro paure,
sia di genitori che di insegnanti. Braina ha dimostrato di essere un educatore che conosce a fondo le dure prove che
giornalmente deve affrontare un genitore. Certo, a volte i suggerimenti dati da Braina non
apparivano facili da introitare, perché il gap generazionale è un frame di spessore, e di conseguenza educare le nuove generazioni non è mai stato un compito facile!
Cari amici, per noi, che non siamo nativi digitali, è difficile riuscire
a comprendere le ansie che la nuova tecnologia crea nei nostri figli, abituati
come siamo a pensare a quelle vissute nel nostro passato quando avevamo la loro
età. Tuttavia, seppure con un grande sforzo, dobbiamo trovare un punto d’incontro
con loro: è necessario farlo. Dobbiamo porci in quella via di mezzo, anche se non è
facile da raggiungere: essere autorevoli senza essere autoritari, essere a
volte accondiscendenti senza essere succubi dei nostri figli e delle nuove
tecnologie, che, viaggiando a velocità vertiginosa, sono per noi praticamente impossibili da
metabolizzare.
Si, amici, dobbiamo riuscire ad andare oltre, superare certe barriere,
certi frame che sembrano impossibili da scavalcare: ne va del futuro dei nostri
figli. Proprio conscio delle difficoltà di molti genitori, il dott. Braina ha
inventato il CREA, uno studio particolare dove genitori, figli e insegnanti
vengono accolti per cercare di metabolizzare insieme le difficoltà educative incontrate, attraverso
l'analisi delle storie e delle esperienze vissute dai genitori o dagli insegnanti.
Nel Centro CREA, oltre Braina, direttore scientifico, un gruppo di educatori,
interagisce con chi ha responsabilità educative e formative per suggerire
miglioramenti e soluzioni adeguate. Come afferma il fondatore del Centro “La riflessione quotidiana, che nasce
dall’incontro con l’altro, ci ha portato ad elaborare un originale metodo di
lavoro, che agisce su due diversi livelli: quello interpersonale attraverso il
Metodo del dialogo emotivo e quello sociale attraverso lo Sviluppo Educativo di
Comunità”.
Credo che l’esperienza maturata dal dottor Lorenzo Braina sia davvero
utile a molti, e valga la pena di utilizzare le sue non comuni capacità. Partendo magari dalla lettura di un suo pensiero: "Filastrocca di una vita". Provate a leggerla.
A domani.
Mario
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