Oristano 4 Marzo 2019
Cari amici,
Franco D’Amico è oggi un maturo
“continentale” innamorato della nostra isola. Dimorante a Roggiano Gravina, ha
sempre amato la musicalità in tutte le sue forme, seppure non abbia mai voluto
seguire un preciso corso di studi. Formatosi
musicalmente (anzi come dice lui laureatosi
all’università della vita) da autodidatta, è sempre andato alla scoperta delle
diversità musicali esistenti nel mondo, approfondendo giorno dopo giorno la sua
conoscenza. Di recente, il 24 febbraio scorso, presso il Coworking di via
Garibaldi ad Oristano, si è esibito in una
serata dal forte impatto emotivo che aveva per titolo “Dal Gennargentu alle Ande – un viaggio attraverso la musica”; un
reading letterario i cui testi e musica erano i suoi.
Amici, impegni presi in
precedenza mi hanno impedito di essere presente, ma, grazia alla bella amicizia
che mi lega a Gian Piero Pinna, ho potuto apprendere da Lui del grande successo
ottenuto da Franco, che è riuscito, con la sua straordinaria abilità, a
stregare il pubblico presente.
Un onirico “viaggio culturale e musicale” il suo, che,
partendo dal Gennargentu, si è librato nell’aria volando verso Occidente, raggiungendo il
continente americano e planando dolcemente sulle vette del Machu Pichu,
l’ultima dimora del popolo Inca.
Un viaggio musicale che ha portato gli
spettatori ad entrare in contatto con le più importanti canzoni di questi popoli
fortemente amanti della musica.
Nella serata del 24
febbraio, alle note capacità di intrattenimento di Franco si sono aggiunte
quelle straordinarie, di Paolo Vanacore, la cui voce calda e suadente ha letto
e interpretato magistralmente i testi di Franco D’Amico. Un ensemble
straordinario, che è riuscito a catapultare
gli ascoltatori in quel vasto mondo occidentale che, seppure con mille
diversità, ha dato alla musica splendide e memorabili pagine.
Franco, quasi in
cattedra, con il reading Musiche dal
mondo, un viaggio attraverso la musica
è riuscito a portare a conoscenza dei tanti sedentari oristanesi “poco
informati”, le diversità musicali esistenti nei vari Paesi del mondo, colorando
anche i noti pezzi musicali in modo gradevole con aneddoti e curiosità
importanti, sia sulle canzoni che sugli autori; insomma, pagine di musica ed
eccellenti interpreti che oggi costituiscono un vero patrimonio mondiale per
questa materia.
Questo interessante
viaggio musicale-virtuale di Franco D’amico, non poteva che partire, giustamente,
dalla nostra Isola, e così è stato. È partito mettendo sul piatto il nostro
ricco, classico repertorio. Pezzi unici, come No potho reposare, una canzone musicata da Giuseppe Rachel nel
1920, sulle parole di una poesia che Salvatore Sini scrisse nel 1915, e l’intramontabile
Mere manna, una delle più belle
canzoni scritte da Piero Marras.
Una volta lasciata l’’Isola,
ha poi proseguendo nel suo viaggio musicale navigando verso Occidente e approdando
prima in Francia; qui l’autore ha tolto dal cilindro l’intramontabile canzone
di Charles Aznavour E io tra di voi, e
quella dell’altro “mostro sacro” della canzone francese Edith Piaf, Non, je ne regrette rien. Il passo
successivo lo ha portato in Spagna, con una tappa a Siviglia e la celebre
canzone Cuando un amigo se va.
Dalla Spagna al
Portogallo il passo è stato breve. Qui, terra del famoso “Fado”, ha
rispolverato la famosa cantante Amalia Rodríguez, la regina del Fado, con La casa di via del campo e Coimbra. Dal Portogallo Franco, con la
sua Caravella, ha attraversato l’Atlantico, in un lungo viaggio simile a quelli
che per tanti anni i nostri emigranti diretti in America fecero con la valigia
di cartone, in cerca di fortuna. Franco qui ha scelto la canzone Caruso, una delle più celebri del
repertorio di Lucio Dalla.
Infine l’onirico viaggio
nel mondo della musica ha raggiunto il Brasile, quello gioioso del Samba e del Carnevale di Rio; a seguire il Venezuela di Simon Bolivar,
l’Argentina e il Perù degli Inti Illimani,
che con la loro canzone El condor pasa,
hanno creato un legame forte con le vette della nostra Sardegna, quelle del
Gennargentu, quasi un ritorno a casa, aggrappati alle zampe di questo forte volatile,
simbolo delle Ande, ma parente anche del nostro condor di casa: su Enturzu, l’avvoltoio di casa nostra.
Cari amici, un viaggio
straordinario quello di Franco d’Amico, che nel suo lungo percorso ha voluto
ricordare anche altri rappresentanti significativi del continente Sudamericano,
come Astor Piazzolla, con la canzone
Todo cambia e Alfonsina y el mar, di Mercedes
Sosa, oltre a Gracias a la vida,
composta e interpretata da Violetta
Parra poetessa, pittrice e cantautrice cilena.
Spero, amici, di avere
presto la possibilità di essere presente al suo prossimo reading letterario
musicale.
A domani.
Mario
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