Oristano 2 Luglio 2018
Cari amici,
Oggi parliamo di una spezia non solo molto usata e gradita, ma anche benefica e salutare: i chiodi di garofano. A ben pensare i chiodi di garofano,
pur essendo una spezia originaria delle Molucche nell’Oceano Indiano, sono un
parente, seppure “esotico”, del mirto sardo. Il nome scientifico è Syzygium
aromaticum (sin. Eugenia caryophyllata) e la pianta appartiene proprio alla Famiglia
delle Mirtacee. Il nome scientifico Eugenia
caryophyllata gli venne attribuito in omaggio ad Eugenio di Savoia Carignano,
un nobile degli Asburgo del XVIII secolo grande appassionato delle scienze,
mentre il nome comune chiodi di garofano pare derivi dalla somiglianza
con i chiodi, in tedesco Nagel, dalla cui storpiatura è scaturito il termine
garofano, anche se altri lo associano alla forma, che somiglia ad un piccolo
garofano chiuso.
La pianta, originariamente
diffusa nelle zone che si affacciano sull’Oceano Indiano (in particola l’Indonesia),
giunse in Europa nel IV-V sec. d.C., anche se si diffuse su larga scala solo dopo l’anno Mille, nel periodo delle Crociate. A commercializzare
questa spezia furono per secoli, praticamente in esclusiva, gli olandesi e i portoghesi,
fino a quando i Francesi riuscirono a trafugare alcune piante che portarono
nelle proprie colonie, ampliandone la diffusione rendendo così questa spezia
accessibile a tutti.
La pianta è un alberello
sempreverde di 10-15 m d’altezza, con la chioma tondeggiante e le
foglie ovali-lanceolate di colore verde scuro, che presentano in trasparenza
numerosi puntini traslucidi, ricchi d’olio essenziale. Le infiorescenze, a
pannocchia, sono composte ciascuna da 20-25 fiori color cremisi e giallo. I
frutti vengono prodotti dopo circa 10 anni dall'impianto. La vita della pianta è di
circa 60 anni. La pianta è ricca in tutte le sue parti di olii essenziali, ma quelli
più usati sono i cosiddetti “chiodi”, che altro non sono che i boccioli rosati
dei fiori, i quali vengono raccolti a mano uno per uno, prima che si schiudano,
in due periodi dell'anno: da metà a tarda estate a poi ancora a metà inverno.
La loro conservazione
avviene per immersione in acqua bollente per pochi minuti, poi vengono
essiccati al sole finché, da rossi che erano, divengono rosso scuro, ruvidi al
tatto, perdono due terzi del loro peso e, se schiacciati fra le dita, lasciano
tracce oleose. Un albero produce in media 3 kg di chiodi l’anno. Si conservano,
una volta ben seccati, in barattoli di vetro scuro.
I chiodi di garofano sono
una delle spezie a cui fin dall’antichità l’uomo diede una grande importanza
per la sua salute. In Cina risultano utilizzati da oltre 2000 anni, sia come
ingrediente dei profumi che per i principi salutari. Già nel XVIII secolo a.C. questa spezia si diffuse attraverso il commercio carovaniero: tracce archeologiche
che lo testimoniano sono presenti in Siria. Gli antichi
romani (i nobili patrizi) usavano questa spezia per le sue proprietà
antisettiche, in particolare per calmare il mal di denti. Il suo uso in Europa
si diffuse tramite la via dell'incenso, e successivamente anche Dante parlò di
questa spezia come di “un bene di assoluto
lusso (Inf. XXIX, 127-129)”, “usato dai vani scialacquatori senesi per far
la brace per arrosti milionari”.
A prescindere dal
passato, quando l’uomo li utilizzava senza grandi conoscenze scientifiche, oggi
è accertato che i chiodi di garofano contengono l’Eugenolo, che ha un potere antiossidante (ORAC) tra i più elevati
in assoluto: circa 80 volte più potente del contenuto di una mela. Dal punto di
vista sensitivo questa spezia ha un profumo forte, dolce e fiorito, con una
punta di pepato e di "caldo"; ciò è dovuto proprio al composto
maggiormente presente, l’eugenolo, che emana un forte e particolare aroma. Il
gusto dei chiodi di garofano, invece, può ricordare gli infusi di carcadè.
I chiodi di garofano
sono usati in campo alimentare sia nel dolce che nel salato. Arricchiscono
dolci alla frutta, aromatizzano vini e liquori (nel Nord Italia è notissimo il
vin brûlé), nel salato accompagnano marinate di selvaggina, arrosti, brodi
(specie di pollo o gallina) e talvolta formaggi stagionati. Si sposano bene con
alcune verdure dolci, come cipolle, cipolline, carote che spesso vengono riposte
in conserva con l'accompagnamento di un paio di chiodi di garofano. Sono
frequentemente usati anche per aromatizzare il tè o alcuni infusi.
Anche la cosmesi e la
salute del corpo ne beneficiano non poco. I chiodi di garofano hanno uno
spiccato potere anestetico locale, tanto che in passato erano usati per lenire
i dolori ai denti e anche oggi l'essenza viene usata in medicina nei
disinfettanti orali e nei farmaci odontalgici (per il trattamento del dolore da
carie). È una spezia ritenuta anche antivirale, in quanto sembra combattere
bene il virus dell’herpes simplex, ma anche poliomielite e morbillo. L’olio essenziale, diluito e massaggiato
sull’addome serve a rilassare i muscoli, è anche utile per i crampi intestinali, meteorismo e problemi
muscolari in generale. E’ anche un tonico contro la stanchezza fisica e
mentale, nonché per migliorare la difficoltà di concentrazione e per agevolare il sonno. E’ anche
un corroborante, offrendo una grande sensazione di energia.
Oggi i derivati della pianta, come l'olio essenziale,
la tintura madre, i fiori in polvere e quant’altro, si possono facilmente reperire in
parafarmacia ed erboristeria.
Cari amici, per un principio a cui non voglio rinunciare, continuo a pregare i lettori di astenersi sempre dal “Fai da te”, in quanto utilizzare certe sostanze da inesperti è sempre estremamente pericoloso! Anche le sostanze maggiormente curative e utili vanno sapientemente dosate e consigliate da chi le conosce perfettamente: questo vale anche per il buon utilizzo dei chiodi di garofano, quindi vi ripeto: rivolgetevi sempre al medico o al farmacista.
Cari amici, per un principio a cui non voglio rinunciare, continuo a pregare i lettori di astenersi sempre dal “Fai da te”, in quanto utilizzare certe sostanze da inesperti è sempre estremamente pericoloso! Anche le sostanze maggiormente curative e utili vanno sapientemente dosate e consigliate da chi le conosce perfettamente: questo vale anche per il buon utilizzo dei chiodi di garofano, quindi vi ripeto: rivolgetevi sempre al medico o al farmacista.
Che dire, amici, anche i
chiodi di garofano, molto utilizzati in cucina, ma anche in cosmesi e nella
medicina naturale per il loro aroma e per le loro proprietà innumerevoli, sono
un gran bel dono di Dio, fornitoci per migliorare la nostra salute. Sappiamoli usare,
allora, con la giusta prudenza e attenzione.
A domani.
Mario
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