venerdì, luglio 27, 2018

DALLE BANDIERE BLU ALLE SPIGHE VERDI: DOPO LE COSTE,PREMIATE ANCHE LE CAMPAGNE CHE PRESENTANO ALTI LIVELLI QUALITATIVI.


Oristano 27 Luglio 2018
Cari amici,
È da tempo, ormai, che attendiamo di anno in anno l’assegnazione delle “Bandiere Blu”, destinate ai nostri mari e litorali meglio curati, che consentono una balneazione sana, priva di contaminazioni e con tutti i confort necessari per una piacevole vacanza. Ebbene, da tre anni a questa parte alle Bandiere Blu si sono aggiunte le “Spighe Verdi”, bandiere anch’esse di qualità, praticamente omologhe a quelle assegnate alle spiagge, ma destinate invece all’alta qualità ricettiva delle nostre campagne. Le Spighe Verdi sottolineano l’attenzione al territorio, alla qualità della vita, all’agricoltura e alla sostenibilità ambientale.

Ad attribuire questo nuovo riconoscimento chiamato “Spighe Verdi” è la ONG danese FEE (Foundation for Environmental Education), la stessa che premia le Bandiere blu in Italia e nel mondo, attraverso la FEE Italia, la sezione della ONG presente nel nostro Paese. La FEE, fondata nel 1981, è un’organizzazione internazionale non governativa e no-profit con sede in Danimarca, presente attualmente in 73 Paesi nei 5 Continenti. Il riconoscimento ‘Spighe Verdi’ nacque nel 2016, e in quell’anno in Italia di Bandiere Verdi ne furono assegnate 13, nel successivo 2017 aumentarono a 27, mentre nel 2018 altre quattro località sono entrate in classifica arrivando così a 31 bandiere assegnate.
Annunciando con soddisfazione le 31 Spighe Verdi concesse sul territorio italiano, Claudio Mazza Presidente di FEE Italia ha detto: “Un incremento rispetto allo scorso anno, che dimostra l’impegno di tanti Comuni rurali che si sono avviati a questo percorso di sostenibilità. Sarà sempre più importante creare uno stretto legame tra Amministrazioni pubbliche e agricoltori, un patto strategico per il recupero, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio rurale nazionale”.
Le “Spighe Verdi” 2018 hanno premiato in Italia 12 Regioni, una in più rispetto alla precedente edizione (è entrata la Calabria). Ad avere il maggior numero di riconoscimenti sono state Marche, Toscana e Campania: la prima con 6 località (Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano e Numana), la seconda con 5 (Castellina in Chianti, Massa Marittima, Castagneto Carducci, Fiesole e Bibbona) ex aequo con la Campania (Agropoli, Positano, Pisciotta, Massa Lubrense e Ascea). Seguono, con tre località la Puglia (Castellaneta, Ostuni e Carovigno) e il Veneto (Calalzo di Cadore, Caorle, Montagnana). Vantano due località il Lazio (Canale Monterano e Gaeta) e l’Abruzzo (Tortoreto e Giulianova), mentre vi è un Comune rurale per ognuna delle restanti Regioni: Piemonte (Alba), Liguria (Lavagna), Umbria (Montefalco) e Calabria (Trebisacce).
Come per l’assegnazione delle Bandiere Blu, anche quelle Verdi sono sottoposte, per la concessione e l’eventuale mantenimento, ad un iter procedurale complesso e rigoroso. Si parte dalla compilazione dei questionari, redatti in autonomia dai Comuni, che includono dati e informazioni in sedici ambiti diversi: dalla partecipazione pubblica all’educazione alla sostenibilità, dall’assetto urbanistico all’agricoltura, passando per la protezione della biodiversità, la conservazione e valorizzazione del paesaggio, la tutela del suolo. E ancora temi enormi, come la gestione del ciclo dei rifiuti, l’efficienza energetica, la qualità dell’aria, dell’acqua e dell’ambiente sonoro, la mobilità sostenibile, il turismo e i fattori di rischio del territorio.
A valutare le candidature una Commissione a cui partecipano rappresentanti di diversi Enti, dal Ministero dell’Ambiente a quello delle Politiche agricole, passando per il Comando unità tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri, l’Ispra, il Cnr e Confagricoltura. 
Insomma, l’assegnazione delle prestigiose bandiere, riferite alla qualità delle nostre campagne, tiene conto di tutti quei fattori che, insieme, contribuiscono a definire un territorio eccellente, a partire dall’alto valore della sostenibilità ambientale.
Cari amici, è con vero piacere che ho scoperto questo premio, questa nuova “Bandiera verde” che al suo interno porta disegnate delle spighe, a significare la produttività e il benessere di un territorio. Però, devo dirvi che ho un grande rammarico: che la Sardegna non sia tra le Regioni che annovera almeno una “Spiga Verde”! In una regione come la nostra, dove l’inquinamento è quasi inesistente, dove le nostre campagne annoverano una biodiversità d’eccellenza, dove si vive ancora con la pacatezza e la tranquillità di una volta, com'è che non riusciamo a dare valore a tutto questo? Cosa ci manca per meritare considerazione e riconoscimento? Forse molto, forse poco.
Forse non riusciamo a colmare certe lacune; sicuramente è necessario aggiungere quei servizi senza i quali non è possibile conciliare la vita di una volta con la vita moderna. Forse (non voglio dare colpe a nessuno) siamo rimasti indietro a guardare gli altri (inoperosi, sia politicamente che economicamente e socialmente), quasi ci piacesse restare all’età della pietra. Ma qui il discorso si farebbe ben più lungo. Chissà,forse con l'aiuto dei nostri giovani un giorno o l’altro qualche “Spiga Verde” potrà arrivare anche da noi.
A domani.
Mario


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