Oristano 6 Luglio 2018
Cari amici,
Il neo Ministro della
Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, appena si è insediata nel “rovente”
Ministero che annovera i sempre più spesso chiacchierati “furbetti del cartellino”, pare stia già preparando una bella
“rivoluzione shock”, destinata a tutto il personale appartenente al
pubblico impiego. Un cambiamento a quanto si dice addirittura epocale, che pare comprenda strumenti di rilevamento delle presenze e dell'impegno lavorativo che andrebbero dalle ispezioni frequenti e mirate negli uffici, alla rilevazione
di impronte digitali dei dipendenti, più altre misure necessarie ad evitare sia le presenze virtuali che una produttività spesso vicina allo zero.
Si, proprio "un
cambio di passo rivoluzionario", senza precedenti, nel settore del pubblico
impiego che certamente scatenerà rumorose e irate reazioni di vasta portata, considerate
le protezioni finora garantite ai furbetti dai potentati che da sempre all'interno della Pubblica Amministrazione la fanno
da padrone. Grossi nuvoloni neri si addensano su una pletora di dipendenti, tra
i quali i classici raccomandati, la cui vita verrà certamente resa ben più dura,
in particolare gli assenteisti cronici e quelli seduti a scrivania solo per
scaldare la sedia, impegnati magari in attività ben diverse da quelle per cui
erano stati assunti.
Indubbiamente le
ipotizzate ispezioni a sorpresa e, soprattutto, il fatto di farsi rilevare le
impronte digitali (cosa che costituirebbe un po’ un attacco mortale nei
confronti degli scansafatiche), darebbero un vero “scacco matto” ai
numerosi furbetti. In realtà queste sarebbero solo le prime mosse, perché per
chi andrà a violare i previsti doveri d’ufficio, dal rendimento alle assenze
ingiustificate, si preparano ben altri provvedimenti. Come si può facilmente immaginare, si prevede già una dura
battaglia, portata avanti con vigore contro chi continua a violare le regole; questi, se
vorranno restare al loro posto, dovranno certamente cambiare rotta.
Stando ai rumors, infatti,
“ai si dice”, si stanno predisponendo normative legislative "più chiare e
liberali" contro chi non rispetta le regole (in particolare i corrotti), che, in caso di condanna non potranno più operare
o far parte della Pubblica Amministrazione.
Altro nodo da sciogliere dovrebbe
essere anche quello di un necessario “cambio di rotta” nella recente riforma del Corpo
forestale, che pare non abbia funzionato come nelle previsioni; è allo studio anche una nuova normativa, più semplice e agile, per facilitare il lavoro delle
donne. La Bongiorno, intervistata dal Corriere della Sera, ha confermato la
necessità di un drastico “cambio di passo" senza precedenti, che
riguarderà l’intero mondo del pubblico impiego.
Insomma, ha detto il
neo Ministro, “…saremo inflessibili contro inerzie, e il primo passo saranno i
sopralluoghi a sorpresa, ma nulla di punitivo. Ispezioni a campione con pool di
esperti: i nostri ispettori e specialisti di modelli organizzativi; se troverò
disservizi causati da difficoltà oggettive aiuteremo a colmare le lacune. Ma se
emergessero inerzie saremo inflessibili".
L'assenteismo, ha aggiunto
il Ministro, "è un fenomeno odioso", contro cui serve anche la
prevenzione "con rilevazioni biometriche per evitare che ci sia chi
strisci il tesserino per altri". Nel prendere le impronte digitali, dice,
non c'è nulla di male: "A me alla Camera le hanno prese quando c'erano i
'pianisti'. E non sono rimasta traumatizzata".
Parlando poi delle
raccomandazioni, la Bongiorno ha affermato che "la carriera del
raccomandato si può stroncare valutandolo. Ma oggi le valutazioni sono tutte
brillanti, in un sistema che non lo è. Come mai? L'unico che può valutare senza
sconti e con criteri oggettivi è il cittadino. Inserirò criteri legati al
merito", ha dichiarato ancora la Bongiorno.
Circa il “Fallimento”
della tentata riforma del Corpo forestale, finita davanti alla Consulta, ha
detto: "E’ fallita; lo si è visto l'estate scorsa con l'Italia devastata
dagli incendi. Dopo il giudizio, bisognerà pensare come cambiare rotta". E
non è finita. La corruzione richiede leggi adeguate e di qualità. La lotta alla
corruzione sarà fatta "passando dalla quantità alla qualità delle leggi.
Ci sono troppe norme oscure, che i funzionari possono piegare arbitrariamente.
Le imprese hanno troppi interlocutori e troppi uffici. Un progetto è una via
crucis. La tentazione di oliare è forte", ha osservato il Ministro.
Infine, è necessario
trovare agevolazioni reali, concrete per favorire il lavoro delle donne. Oggi,
ha detto il neo Ministro, "il lavoro agile è una bella idea, ma spesso
impraticabile: vorrei renderlo effettivo con l'adeguamento infrastrutturale e
delle dotazioni tecnologiche".
Cari amici, il decalogo
delle intenzioni della Bongiorno pare contenere tutti quegli elementi utili a
migliorare la P. A., in grado di cambiare in maniera davvero forte il discusso
e contestato modo di lavorare nelle strutture della Pubblica Amministrazione.
Indubbiamente, è un fatto accertato, ci sono persone eccellenti come professionalità,
competenze e rendimento nel lavoro, ma il problema resta. La soluzione è una
sola: cambiare sistema e togliere dal cesto “le mele marce”, evitando che
continuino ad inquinare l’intero cesto.
Ci riuscirà il neo
Ministro Giulia Bongiorno, o i poteri forti riusciranno, come spesso è avvenuto,
a continuare a prevalere sulle buone intenzioni? Difficile dirlo, tant’è che nel
titolo ho volutamente e ironicamente ricordato il famoso detto “Se il Bongiorno…si vede dal mattino…”.
A domani.
Mario
Il Ministro...sceriffo
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