Oristano 30 Marzo 2018
Cari amici,
C’è poco da nascondere
la testa sotto la sabbia! Quando un giudizio negativo così forte e deciso
arriva da una fonte autorevole qual è la Corte dei Conti, non si può certo pensare
di usare i soliti giri di parole per cercare di respingere l’accusa di spreco e
di inefficienza con cervellotiche giustificazioni!
Il recente documento tecnico, rilasciato dall’autorevole organismo fiscale della nostra nazione, porta scritto a chiare lettere che il costo giornaliero di ogni immigrato, non è di 35,00 Euro + IVA, come viene comunemente affermato, ma arriva a costare anche più: circa 167,00 euro al giorno. Cifra ben lontana, dunque, da quella da tempo nota.
Il recente documento tecnico, rilasciato dall’autorevole organismo fiscale della nostra nazione, porta scritto a chiare lettere che il costo giornaliero di ogni immigrato, non è di 35,00 Euro + IVA, come viene comunemente affermato, ma arriva a costare anche più: circa 167,00 euro al giorno. Cifra ben lontana, dunque, da quella da tempo nota.
Il documento accusatorio
in parola è la Relazione della Corte dei
Conti sulla gestione del fondo nazionale per le politiche e i servizi
dell’asilo. Nelle sue 150 pagine, analizzando l’attuale gestione
dell’emergenza, evidenzia come essa risulti essere costosa, inefficace e sommaria. Al suo interno, le cifre esaminate (che si
riferiscono al periodo che va dal 2013 al 2016) analizzano in particolare i
costi della cosiddetta “prima accoglienza”, cioè quella che viene prestata a
quanti sbarcano in Italia prima di essere indirizzati ai centri SPRAR (Sistema di Protezione
per Richiedenti Asilo e Rifugiati).
La precisa e
puntigliosa analisi mette in luce gli scarsi servizi prestati, l’assenza di
controlli fiscali adeguati e le tempistiche adottate, risultate esageratamente
lunghe, a fronte di costi particolarmente alti. Nel solo anno 2016 il costo
dell’accoglienza degli immigrati è stato di 1,7 miliardi di euro così composto:
1,29 miliardi per la “prima accoglienza”, 266 milioni per la seconda e 111,5
milioni per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Nello stesso
anno dall’Europa sono arrivati solo 46,8 milioni: 8,1 milioni dall’agenzia
Frontex e 38,7 dal Fondo asilo, migrazione e integrazione, una cifra pari ad
appena il 2,7% dei soldi spesi!
Nella relazione contabile
la Corte dei Conti ha ritenuto di bacchettare in primis il Viminale per gli
sprechi e l’inefficienza di tale gestione, a fronte di costi esorbitanti. Costi
che fanno presupporre che il sistema sia “viziato” all’origine, che le pratiche
siano in qualche modo anche addomesticate, oltre che prive di controlli;
inefficienze che vanno ad arricchire indebitamente le diverse strutture cooperative
che si aggiudicano i bandi per i centri di accoglienza.
A cascata la bacchetta
della Corte si è abbattuta sulle Prefetture, diverse delle quali non sono state
in grado di fornire le cifre sui costi giornalieri del fenomeno migratorio. Alcune
di esse, che sono state sanzionate, sono state ritenute responsabili di non
aver vigilato sui conti: “Accertavano le
spese avvalendosi di autocertificazioni a firma di Coop e Onlus che si
occupavano del servizio di accoglienza”. Nel documento la Corte dei Conti ha
parlato di “disordine contabile che
certamente non salvaguarda i principi della buona amministrazione” e di
conseguenza sono stati dati al Viminale sei mesi di tempo per fare chiarezza.
Nell’analisi della
Corte si trovano anche i suggerimenti operativi da seguire. Per esempio, un
modo per evitare il prolungarsi dei soggiorni illegittimi ci sarebbe, ma
nessuno lo applica. “Si dovrebbe evitare
di riconoscere un diritto di permanenza indistinto a tutti coloro che
sbarcano”, sostengono i giudici contabili. Andando ad analizzare i costi
per le suddette disamine dei documenti per la richiesta della cosiddetta
protezione umanitaria viene fuori che “nel 2016 sono stati impegnati ben 13,4
milioni di euro mentre, dal 2000 a oggi 54,5 milioni. Vale a dire che in media
per valutare l'ipotesi di protezione di ogni immigrato, tra il 2008 e il 2016,
si sono spesi ben 203,95 euro pro capite”.
Nel documento sono
evidenziate anche le operazioni di “radiografia” fatte nelle diverse
Prefetture, circa la regolarità delle operazioni messe in atto. L’analisi ha
evidenziato che in alcune Prefetture (le più virtuose) i costi giornalieri pro
capite arrivavano a toccare i 50,39 euro al giorno + Iva (a fronte dei 35 + Iva
previsti), mentre in altre (le più spendaccione) il costo quotidiano per ogni immigrato
in carico è arrivato a costare anche oltre i 167,00 euro (167,81)!
Che dire, cari amici,
le voci che continuamente circolano e si fanno sempre più insistenti non fanno
altro che dimostrare che per certi gruppi
di potere gli immigrati sono solo un grande business, non certo una bella e
grande operazione umanitaria.
Chissà se col nuovo Governo che sorgerà (se mai si riuscirà a vararlo) verranno messi in campo quei provvedimenti che, ormai, in tanti reclamano!
Chissà se col nuovo Governo che sorgerà (se mai si riuscirà a vararlo) verranno messi in campo quei provvedimenti che, ormai, in tanti reclamano!
A domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento