Oristano 3 Marzo 2018
Cari amici,
Credo che ciascuno di noi ami la sua casa linda e pulita. Ciò che vale per la nostra dimora, a maggior ragione dovrebbe valere per il contesto dove essa è collocata: il paese o la città, ovunque essa sia. Tutto questo ha un solo nome: decoro urbano. Questo decoro non è
costituito solo dalle facciate tenute in ordine dai proprietari, dai
marciapiedi privi di avvallamenti e mattonelle rotte o dalle strade scorrevoli e
prive di buche-trappole, ben illuminate e sistematicamente pulite. Una città decorosa
e in ordine presuppone anche la costante cura del verde che ombreggia le
strade, delle oasi di quartiere attrezzate con panchine e con gli alberi e con il
prato tenuto costantemente pulito (alla pari del giardino di casa nostra). Eppure questa necessità, nella gran parte
delle città, difetta in tutto o in parte, in quanto la “cura del verde” risulta
abbastanza impegnativa e costosa, e i bilanci delle Amministrazioni comunali sono sempre più
a secco.
Che fare, allora, per
ridare un minimo di dignità, di ordine e di pulizia al verde presente nelle
città? Una soluzione, in diverse realtà italiane, è stata trovata. Si tratta
del “Baratto amministrativo”, termine burocratico che, in pratica, significa fare
degli accordi con i cittadini disponibili a dare una mano, e che, per il fatto
di impegnarsi a tenere in ordine il verde pubblico, ricevono in cambio uno
sconto sulla TARI, la tassa comunale sui rifiuti. Per maggior chiarezza, ecco
un esempio esplicativo di questo nuovo tipo di accordo.
A Bagno a Ripoli (Firenze), adiacente all’abitato, esiste una grande
area verde di proprietà comunale; per l’Amministrazione tenerla in ordine, in
modo da poter essere utilizzata al meglio dalle famiglie, non è semplice per
mancanza di fondi. Che fare dunque? La soluzione è stata trovata di recente,
facendo un “accordo” con un gruppo di cittadini. Questo gruppo taglierà l'erba,
poterà le siepi, raccoglierà e smaltirà il fogliame, ricevendone in cambio un
grosso sconto sulla TARI. L’accordo, valido per 2 anni, consente al Comune di risolvere il problema con costi minimi: tenere
l’area in ordine, e ai cittadini di usufruirne. I benefici per chi se ne prende cura l'azzeramento della quota
variabile della TARI, che pesa sul totale per circa la metà dell'importo. In pratica uno
sconto del 50 per cento.
Quello riportato è solo
uno dei tanti esempi di accordo, che le Amministrazioni comunali hanno iniziato
a sottoscrivere con gruppi di loro concittadini, e la cosa sembra funzionare
egregiamente. A Perugia, per esempio, è stato di recente presentato un Regolamento specifico, che stabilisce,
in 11 articoli, le modalità operative per accedere a questi accordi di
collaborazione tra Amministrazione e cittadini.
La Commissione Affari
istituzionali e Bilancio del Comune ha già iniziato l’analisi del Regolamento,
che, in dettaglio, stabilisce quanto può essere delegato: manutenzione, sfalcio
e pulizia di aree verdi, parchi pubblici, aiuole, aree giochi bambini; sfalcio
e pulizia dei cigli delle strade comunali; pulizia di strade, piazze,
marciapiedi e altre pertinenze stradali di proprietà e competenza comunale;
manutenzione delle aree di gioco dei bambini (esclusi interventi sui giochi);
interventi di decoro urbano, di recupero e riuso di aree e beni immobili
inutilizzati; valorizzazione di aree verdi, piazze o strade attraverso
iniziative culturali. E non è tutto.
Quelli indicati sono solo
alcuni degli interventi che i cittadini potranno realizzare a Perugia in cambio
del pagamento di alcune tasse o tributi. Il risultato è certamente una chiara regolamentazione
di quello ormai definito «Baratto
amministrativo», introdotto dal Decreto
Sblocca Italia nel 2014. Quanto ai soggetti ammessi, il Regolamento dice
che potranno essere singoli cittadini, gruppi che individuino un rappresentante
quale referente per l’Amministrazione, associazioni non riconosciute e comunità
di persone costituite in forme associative stabili e giuridicamente
riconosciute.
Nel Decreto Sblocca Italia
prima ricordato, pur non apparendo chiaramente quali siano i tributi oggetto di
agevolazione, considerato che ci deve essere una stretta relazione tra
l’oggetto del tributo e «l’attività posta in essere», la riduzione d’imposta
per la regolare messa in atto del Baratto Amministrativo, non può che riguardare
la TARI e la TOSAP, escludendo altri tipi di tributo.
Oristano: Giardini San Martino e Torregrande
Cari amici, questi due
esempi prima riportati sono solo la punta dell’iceberg: tanti altre
Amministrazioni convergono ormai sulla stessa linea. Personalmente credo fermamente
che anche il nostro Comune di Oristano, dovrebbe varare un bel Regolamento
similare, perché anche la nostra città credo che, come cura del verde, non
raggiunga proprio la sufficienza! E poi, penso anche che potrebbe servire a risolvere,
almeno in parte, i problemi economici di diverse famiglie che proprio non
nuotano nell’oro… Non lo pensate anche Voi?
A domani.
Mario
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