Oristano
10 Marzo 2018
Cari amici,
L'8 Marzo anche quest'anno è passato, senza che nulla e nessuno abbia visto cambiamenti per diminuire le disparità di genere. Uomini e donne continuano ad avere un peso davvero diverso! La riflessione di oggi riguarda un movimento 'particolare', tutto al femminile, che orgogliosamente si è definito con una sola parola: FEMEN. Vediamolo un po' più da vicino.
Domenica 4 Marzo una giovane donna francese appartenente al gruppo “FEMEN”, abilmente camuffata da reporter, si è introdotta nel seggio elettorale dove votava Berlusconi e, con una mossa felina, è salita su uno dei tavoli a disposizione degli scrutatori dove, denudandosi il petto, ha esibito le scritte precedentemente disegnate sul suo corpo gridando «Berlusconi, il tempo è scaduto». Come ovvio, è stata subito allontanata dalle forze dell’ordine, ma le foto e il video girato dagli operatori della comunicazione presenti, hanno fatto il giro del mondo.
Domenica 4 Marzo una giovane donna francese appartenente al gruppo “FEMEN”, abilmente camuffata da reporter, si è introdotta nel seggio elettorale dove votava Berlusconi e, con una mossa felina, è salita su uno dei tavoli a disposizione degli scrutatori dove, denudandosi il petto, ha esibito le scritte precedentemente disegnate sul suo corpo gridando «Berlusconi, il tempo è scaduto». Come ovvio, è stata subito allontanata dalle forze dell’ordine, ma le foto e il video girato dagli operatori della comunicazione presenti, hanno fatto il giro del mondo.
Questo movimento
femminile è avvezzo a iniziative dirompenti ed eclatanti, effettuate per creare
clamore, sensazione: in poche parole, portare alla massima conoscenza possibile
il becero mondo maschilista, che considera la donna Oggetto e non Soggetto, negandole quella parità che da sempre
manca. Ma come è nato e come opera nel mondo questo movimento? Credo sia utile
conoscere meglio la storia di questo movimento di protesta. Eccone una piccola sintesi.
Il movimento femminista
di protesta “Femen” è stato fondato a Kiev, in Ucraina, nel 2008. A crearlo è Anna Hutsol, nata in Russia il 16 Ottobre
del 1984 da una famiglia ucraina. La giovane poco più che ventenne è una valida
economista, forte anche di un background nell’ambito del teatro; è una donna
impulsiva, forte e determinata, che ama utilizzare il suo potenziale per
mettere in atto proteste e dimostrazioni anche eclatanti. Insofferente per le
discriminazioni che le donne ucraine subiscono ogni giorno, ha affermato nelle
diverse interviste rilasciate, che il loro “gruppo” protesta esibendo il seno
nudo proprio per evidenziare che la loro protesta è senz’armi, fatto solo con
la forza e l’esibizione del proprio corpo.
Tante le forti
manifestazioni portate avanti in questi 10 anni. Tra le principali cause scatenanti
la protesta di questo movimento femminista, il problema della prostituzione (un
tema molto caro all’Ucraina), quello della sudditanza nei confronti del mondo
maschile, le discriminazioni economiche e di carriera delle donne, e quant’altro
neghi la concreta parità di diritti tra i due sessi. Dall’Ucraina in poco tempo
il movimento si è diffuso a macchia d’olio in Europa (inclusa l’Italia) e nel
mondo.
Il coeso e determinato
gruppo femminile di protesta Femen è principalmente costituita da giovani di
alta cultura: studentesse universitarie di età compresa tra i 18 e i 20 anni,
alle quali si sono aggiunti anche giovani attivisti maschi, particolarmente
favorevoli alla causa da loro portata avanti e attivamente coinvolti. Alle
manifestazioni di protesta da loro organizzate non partecipano solo le
volontarie pronte a spogliarsi e ad esibire il seno, ma anche altre manifestanti
regolarmente vestite.
A chi contesta loro
questo ‘particolare’ e provocatorio modo di protestare, esse rispondono che
trova piena giustificazione nel fatto che è l’unico modo per essere messe in
risalto, per farsi ascoltare, in una società profondamente maschilista come
quella attuale. “Se avessimo manifestato semplicemente
esibendo cartelloni e striscioni, le nostre richieste non sarebbero state
ascoltate”, sostengono con convinzione. Le reazioni delle autorità, nei
vari Paesi dove hanno dimostrato, non sono certo mancate, a partire dall’Ucraina.
Le Femen hanno ricevuto
una pioggia di denunce e multe per tutta una serie di motivi, che vanno dal
vilipendio dei simboli dello Stato al vandalismo. Su richiesta delle autorità
ucraine, Facebook ha cancellato nel Maggio 2011 la loro pagina FEMEN. In
risposta, però, alcuni sostenitori belgi del movimento hanno creato il gruppo
"FIST: Femen International Support Team". Le Femen infatti sono
particolarmente attive anche all’estero: in Francia, il gruppo operante a Parigi
è fortemente impegnato ad aiutare le donne a combattere contro le
discriminazioni, ma si occupa anche di formazione morale e fisica.
Come ho accennato
prima, dall’Ucraina il gruppo Femen si è insediato anche in Italia, dove ha
effettuato diverse manifestazioni eclatanti. Tra i casi più noti quello della
manifestazione del 12 Marzo 2013 in Piazza San Pietro, dove un’attivista
durante il Conclave si è spogliata mostrando la scritta sul corpo nudo “No More
Pope” e quello del 16 Ottobre 2014 a Milano, nel quale il gruppo, intervenne in
modo plateale durante l’Asia-Europe-Meeting in Piazza Duomo. Altre
manifestazioni importanti quella del 13 Novembre 2014, quando il gruppo
intervenne protestando durante la trasmissione Anno-uno, e quella del 14 Novembre 2014, sempre in Piazza San
Pietro a Roma. L’ultimo evento è quello di pochi giorni fa prima ricordato (il
4 Marzo scorso), nel seggio elettorale milanese, messo in atto contro Silvio
Berlusconi.
Per completezza d’informazione,
la ragazza dello show di Milano si chiama Melodie Mousavi Nameghi, ed è una 30enne
di origini iraniane senza precedenti penali; era arrivata in aereo da Parigi a
Malpensa la mattina alle 8.45, recandosi subito al seggio di via Scrosati 4 di
Milano. Qui, mostrando un tesserino da reporter freelance per 'Cinema World
Press', si è mischiata al folto gruppo degli altri addetti all’informazione. L’azione
messa da Lei in atto l’ho evidenziata prima. Dopo il fermo, il Prefetto di
Milano ha adottato nei suoi confronti il provvedimento di allontanamento dal
nostro Paese; alla cittadina francese è stato inibito l'ingresso in Italia per
5 anni.
Cari amici, questo
movimento femminista di protesta non è certamente esente da esagerazioni e
comportamenti spesso “fuori luogo”. Tuttavia, lo scopo che si prefigge va
certamente visto in positivo: quello di creare nelle donne (in primis ucraine) la
consapevolezza della loro forza e delle loro capacità, in grado di lottare
contro la discriminazione e la violenza che contro il genere femminile continua
a scatenarsi. L'organizzazione si posto l’obiettivo di diventare il più grande
ed il più influente movimento femminista in Europa.
Il problema vero è che se noi uomini rispettassimo di più
le donne, se le considerassimo sul serio uguali a noi, se evitassimo di
discriminarle, certi movimenti non sarebbero mai nati. Se noi uomini
meditassimo un po’ di più…
A domani.
Mario
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