Oristano
4 Marzo 2017
Cari amici,
Sicuramente in passato
lo stress era una malattia
sconosciuta, in quanto i ritmi della vita erano ben diversi da quelli
di oggi! La parola stress (termine di lingua inglese che significa sforzo,
tensione) fu introdotta in medicina dal medico canadese Hans Selye per indicare
una situazione conflittuale tra uno stimolo esterno (fattore stressante, o
stressor) e la risposta data dall'organismo. Sicuramente lo stress rappresenta
uno dei grandi problemi della vita moderna e tanti sono gli studi e gli
esperimenti che vengono continuamente portati avanti nell’intento di trovare le
soluzioni più adeguate per combatterlo!
Il nostro organismo
dispone di meccanismi naturali che vengono attivati per proteggersi dai fattori
stressanti, da qualsiasi origine essi provengano; fattori che possono essere
fisici (per es., caldo o freddo eccessivi), oppure emozionali, come nel caso della
sensazione di un pericolo imminente, ma non sempre sono sufficienti. La risposta messa in atto alla comparsa di
questi stimoli è definita "adattamento";
è questo un complesso meccanismo che mette in moto sia il sistema nervoso che
il sistema ghiandolare endocrino, e, insieme, essi cercano di combattere le
difficoltà che il nostro organismo incontra.
Trasportando questi
concetti nella realtà quotidiana della vita moderna, possiamo con certezza affermare che è il
ritmo pressante nel lavoro una delle cause principali dello stress. Questo “sovraccarico”, se
ignorato senza che l’individuo si attivi per rimediare, può portare a disagi ed
a conseguenze crescenti e sempre più pericolose. L’analisi dello stress da lavoro ha evidenziato
molteplici sub-cause: dalle lunghe ore trascorse a farsi carico di problemi e
responsabilità all’insicurezza derivata da un lavoro precario, dalla minaccia
della perdita del lavoro (licenziamento) ai conflitti nati con il proprio capo
o con i colleghi. Lo status di insoddisfazione, di angoscia e di
insicurezza derivante scatena nell’individuo una serie di problemi: insonnia, depressione,
stanchezza fisica e mentale, che si traducono in un calo nelle prestazioni di
lavoro, irritazione e litigiosità, tutti fattori che portano ad uno stato di
vera e propria malattia.
Stante quanto prima
detto, cosa può fare ciascuno di noi per “adattarsi” alla nuova situazione? Insomma,
cosa ciascuno di noi può mettere in atto per trovare una soluzione efficace a combattere nel modo
giusto lo stress che lo assale? La risposta è complessa, essendo lo stress un
fatto ‘individuale’, per cui non esiste una cura ed un percorso validi
indistintamente per tutti. Il nostro corpo, al superamento di certi limiti
(diversi per ogni individuo) invia, però, dei segnali d’allarme per avvertire
di un pericolo imminente che può mettere in pericolo la salute fisica e
mentale.
Sono questi i primi
campanelli d’allarme, le prime avvisaglie che si è superato il limite di
resistenza. Sentirsi stanchi, depressi o poco concentrati dopo una giornata
lavorativa, se avviene sporadicamente, non è ancora un problema, ma se simili
sintomi si ripetono e iniziano a diventare frequenti potrebbe trattarsi di un
campanello d'allarme che non dovremmo sottovalutare in termini di salute.
La dottoressa Sandi Mann, docente di psicologia alla
University of Central Lancashire (UCLan), studiando a fondo il problema stress ha
riportato in un elenco, ripreso dal 'Mail Online', una serie di segnali, dai
quali è possibile capire se il lavoro che un individuo svolge è fatto a sua
misura, oppure gli sta proprio stretto: insomma potrebbe non essere quello
giusto per lui. Ognuno di noi se ne può accorgere se ‘impara a leggere’ i
segnali che il corpo gli invia. I più importanti di questi segnali sono cinque:
eccoli.
1 - Non riuscire a dormire bene. Avere
difficoltà ad addormentarsi o svegliarsi frequentemente nel corso della notte
può essere un segnale che si hanno troppe cose per la testa. Tra queste possono
rientrare le preoccupazioni per il lavoro, che incidono negativamente sul
sonno.
2 - Essere diventati irascibili. Lo stress,
soprattutto se causato dal lavoro, può indurci a perdere la pazienza con gli altri con più
facilità.
3 - Non riuscire a concentrarsi e commettere
errori. Fare piccoli errori al lavoro può significare che non si ha troppo
spazio nella testa per trovare concentrazione. Troppo stress, inoltre, porta il
cervello a inserire il 'pilota automatico', impedendoci di rimanere concentrati
a lungo su qualcosa.
4 - Sentirsi emotivi e perdere il sense of humour. Quando si è sotto
pressione ogni motivo è buono per sentirsi depressi o scoppiare a piangere. Se
il lavoro è poco soddisfacente e lo stile di vista troppo austero, si rischia
inoltre di perdere il nostro buonumore, diventando cupi e negativi.
5 - Svegliarsi ogni mattina con l'ansia.
Oltre al rischio di burn-out, essere insoddisfatti del proprio lavoro può
causare una spiacevole sensazione già dalle prime ore del mattino. Svegliarsi
con l'ansia pensando alla giornata da affrontare o semplicemente non avere
voglia di alzarsi dal letto sono chiari segnali che il lavoro sta avendo un
effetto negativo sulla nostra salute mentale.
Cari amici, io ho avuto
modo di sperimentare personalmente questo ‘mezzo decalogo’. Chi vi scrive ha svolto per molti
anni il defatigante lavoro di manager bancario. Posso dirvi che nel corso degli
anni sono stato assalito mille volte da picchi di stress che sono stati molto
difficili da superare. Considerata la mia capacità di assorbimento (ognuno, in
effetti, ha la sua capacità di resistenza) sono riuscito quasi sempre a
superare il problema. Quando, però, si è arrivati ad un picco che superava ampiamente i
limiti, rispetto alla mia possibile capacità di adattamento, ho preferito
trovare la soluzione definitiva: ho
detto basta, ho alzato la mano e ho detto stop!
Se vi state chiedendo che cosa ho fatto, eccovi accontentati.
Considerato che fortunatamente avevo raggiunto l’età e gli anni sufficienti per
essere collocato in pensione, a 57 anni non ho fatto altro che concordare un'onorevole uscita anticipata, liberandomi così da quel peso opprimente che mi angustiava! Non tutti oggi, con l'aumento dell'età pensionabile, possono avere la mia stessa fortuna, ma quello
che consiglio a tutti è di non sottovalutare mai lo stress: meglio cercare sempre un possibile rimedio, altrimenti la
nostra salute può davvero essere in grande pericolo!
Usando un detto comune,
potrei ironicamente dire che lo stress,
se impari a conoscerlo, puoi combatterlo!
A domani.
Mario
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