Oristano
13 Marzo 2017
Cari amici,
Ho già avuto modo di
riportare su questo blog la recente introduzione del “Bail in” e del “Bail out”,
ovvero il capovolgimento degli strumenti finanziari adottati per salvare gli Istituti di
Credito in crisi; per chi è curioso può andare a leggere o rileggere il mio
post del 28 Novembre 2015: http://amicomario.blogspot.it/2015/11/sistema-bancario-e-salvataggi-quando.html.
Ebbene, dal 1 Gennaio 2016 la cosa certa, già ufficializzata e operativa, è questa: qualsiasi
difficoltà le banche potranno incontrare nella loro gestione, a pagare saranno
sempre i clienti e non più la mano pubblica.
I clienti di diverse banche
questo nuovo sistema lo hanno già toccato con mano, dopo il recente ‘salvataggio’
di Banca Etruria, Ferrara Marche e Chieti, costato circa 3,6 miliardi di euro, attraverso l’intervento effettuato dal Fondo
Atlante, il fondo di ricapitalizzazione delle banche in crisi, alimentato dagli Istituti di credito in attività. Il passaggio dall'intervento pubblico a quello privato, però, non è stato sufficientemente spiegato ai clienti degli Istituti di credito: lo Stato per tenere fede all’impegno di salvare le banche in affanno
“senza intervenire con i soldi pubblici” non ha detto che l'onere, che a
pagare il conto, sarebbero stati, d’ora in poi, sempre e comunque i cittadini clienti delle
varie banche, i quali in teoria potrebbero perdere addirittura in gran parte i propri soldi per garantire il salvataggio di quelle banche i cui forzieri siano stati svuotati per le
operazioni temerarie messe in atto dagli amministratori.
Per consentire alle Banche di provvedere a rimpinguare il "Fondo Atlante" prima citato, stanno già arrivando da qualche mese ai
clienti di molte aziende di credito diverse comunicazioni (sia via email che tramite
lettera) tese ad informare della variazione delle condizioni economiche dei conti
correnti. Quale il motivo? In primis, guarda caso, proprio la necessità di coprire i costi legati al
fondo "salva banche". Ma le banche, si chiedono i clienti, sono
autorizzate a modificare senza concordarle le condizioni dei conti? Sì, la
facoltà delle banche di cambiare le condizioni che regolano i c/c è prevista
dalla legge, purché però venga specificato un giustificato motivo e che questo
venga indicato sulla comunicazione. Le motivazioni adottate dalle banche sono: sia
i maggiori costi derivanti dall'adeguamento alle norme europee in tema di Fondi
di garanzia, sia i contributi che sono tenute a versare al Fondo salva banche
per l’introduzione della normativa sul "bail-in".
Come spiega l’articolo
2 del documento che ha istituito il fondo : “le risorse finanziarie necessarie al
funzionamento del Fondo “sono fornite dalle banche aventi sede legale in
Italia, dalle succursali italiane di banche extracomunitarie e dalle società di
intermediazione mobiliare (Sim quelle) indicate dall’articolo 60…”. Ecco,
per la Vostra curiosità uno stralcio delle norme sul funzionamento del fondo di
garanzia. Le banche dunque più che pronte a trovare mille marchingegni (spesso
anche fantasiosi) per ‘mungere’ ulteriormente la clientela e reperire così i
fondi che poi andranno a rimpinguare il fondo salva banche.
Uno dei balzelli più
semplici e facili per pompare soldi ai correntisti è proprio quello delle “spese di
gestione del conto corrente”. Molte banche hanno già messo in atto aumenti
che non sono di poco conto: non pochi correntisti di banche anche a livello
nazionale si sono visti recapitare un documento in cui si spiega che c’è stata
la necessità di aumentare le spese di tenuta conto annuali, ma mica di poco: di ben il 120% rispetto a
quelle in essere, ed in aggiunta ad ogni altro onere già gravante. In soldini:
le spese di tenuta conto passano da 20 euro a 44 euro! Le giustificazioni portate dalle Banche sono quelle prima indicate: insomma, a pagare sarà sempre ‘Pantalone’! Inoltre per i clienti sono pronti anche altri pesanti balzelli, che cadranno sulle loro teste prima di quanto pensino.
Altro possibile
balzello, infatti, è il ventilato ripristino dell’anatocismo. Si parla che le
banche potrebbero, a partire da 31 Marzo prossimo, reintrodurre l’anatocismo,
ovvero il calcolo degli interessi sull’importo delle competenze maturate, un
comportamento che la Cassazione aveva dichiarato illegittimo con due sentenze pubblicate
nel 2004 e nel 2010. Ciononostante le banche tenteranno di reintrodurre
l’anatocismo con una furbata: chiederanno al cliente di sottoscrivere
un’autorizzazione all’addebito; in questo modo chi negherà il consenso potrà sentirsi
dire che il mancato addebito degli interessi “potrebbe portare al recupero legale degli stessi, alla sospensione o
revoca degli affidamenti, al blocco dei conti correnti”, come spiega l’Associazione
dei Consumatori’. L’eventuale ritorno all’anatocismo è il frutto amaro di un
emendamento voluto dal Partito Democratico, quando lo scorso Marzo lo ha
inserito nel decreto di riforma delle Banche di Credito Cooperativo.
Pensate che in questo modo si cerchi davvero di incentivare e tutelare il risparmio, come previsto dall'art.47 della nostra Costituzione? Rleggiamolo:
Pensate che in questo modo si cerchi davvero di incentivare e tutelare il risparmio, come previsto dall'art.47 della nostra Costituzione? Rleggiamolo:
Articolo 47
"La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito. Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese".Io, a questo punto, credo che sarà presto un articolo da abolire.
Cari amici, l’ho detto
prima e lo ripeto ora: a pagare (in Italia in particolare) è sempre l’anello
più debole della catena: in questo caso il cliente che, anziché sentirsi
coccolato per i soldi che porta in banca, oppure per il profumato costo degli
interessi che paga, viene ulteriormente e costantemente ‘pelato’. Insomma, in
pratica, il diktat è questo: “o mangi
questa minestra, o salti dalla finestra!”
A domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento