Le quattro sorelle LARA
Oristano 7 Novembre 2015
Cari amici,
nel mio post
del 29 Giugno di quest’anno su questo blog feci la cronaca del duello scoppiato
tra il colosso della birra Heineken (che definii Golia) e il piccolo birrificio ogliastrino Lara (da me definito Davide); quella lotta serrata, che
contrapponeva un colosso multinazionale con un micro-birrificio sardo, faceva presumere
una vittoria scontata del colosso, ma, come spesso succede, a volte, come
cantava una nota canzone degli anni ’70 “Non
sempre si può vincere, bisogna saper perdere…”.
Per
comprendere meglio i fatti, ripercorro oggi con Voi la storia di questa piccola
fabbrica di birra sarda. Il micro birrificio agricolo Lara di Tertenia è nato
non molti anni fa dalla passione per la birra di Francesca Lara e di suo marito Gianni Piroddi:
Lei infermiera professionale all’ospedale di Lanusei, lui perito tecnico; una passione
forte, che li porta a lasciare un lavoro sicuro per buttarsi a capofitto nella rischiosa
impresa di diventare piccoli imprenditori della birra, cosa che li attirava
magicamente. La loro passione, mista all’azzardo, però, viene premiata: in tempi brevi l'impresa si
trasforma in un bel successo.
Lara, come è
stata battezzata la piccola azienda, non è un nome di fantasia, come si potrebbe pensare: nessun
volo pindarico con riferimenti romanzeschi, magari con la Lara di Boris Pasternak! Lara è il cognome
di Francesca, moglie di Gianni, che semplicemente ha voluto così chiamare la
piccola fabbrica, che punta orgogliosamente ad essere la prima a produrre una birra tutta
sarda, con l'utilizzo di prodotti a Km zero. Nel 2009 il primo lancio sul mercato di tre
birre ad alta fermentazione (le cosiddette Ale), mentre oggi le birre sono otto
e continuano ad essere prodotte sempre in maniera artigianale, senza pastorizzazione,
filtrazione, conservanti e stabilizzanti. Delle otto, quattro sono birre
speciali, chiamate le “Quattro Sorelle” (Piculina, Moretta, Affumiada e
Sennora), e quattro quelle classiche: la Weizen W16-71 , la rossa doppio malto
Rubja, la bionda Tzar e la bianca Del Senatore.
Nel
complesso queste birre artigianali miscelano molto bene vari stili:
dall’inglese al belga, senza disdegnare la Germania. Insomma, birre di qualità,
tutte da gustare! Le etichette sono anch’esse artigianali, disegnate
graziosamente, cercando di dare l’impressione di voler essere golose, come lo sono in
realtà! I cereali utilizzati vengono coltivati nell’Isola: il
principale, l’orzo, in parte nella località San Giorgio a Tertenia e in parte nella
Marmilla. In effetti, senza falsi giri di parole, il prodotto è da considerarsi
concretamente una birra sarda al 100%. Il cereale per ora viene maltato in
Inghilterra, anche se è in programma di aprire una mini malteria locale, adiacente
al birrificio.
Per i
coniugi Lara-Piroddi sono stati anni di lavoro e di sacrifici ma anche
di riconoscimenti: il birrificio nel 2013 ha ricevuto l’Oscar Green per
l’innovazione in agricoltura e sta contribuendo a far conoscere il made in
Ogliastra in diverse zone del mondo; oggi il 60% del prodotto viene venduto in
Sardegna, il 30% nella Penisola e, il 10% ha già varcato i confini nazionali
per giungere nei mercati francesi e svedesi, e addirittura ha sorvolato
l’oceano, fino a giungere in California.
Questo
particolare successo, però, anche se microscopico come dimensione, ha impensierito il colosso Heineken, titolare fra molti altri anche del vecchio marchio friulano Moretti, quello del
vecchio con i baffi. Casus belli il fatto che tra le
birre prodotto dalla Lara una è chiamata “Moretta”, nome
ritenuto dalla Heineken troppo simile al suo, assimilabile e confondibile con quello della Birra Moretti. La
multinazionale con questa convinzione ha pertanto portato in Tribunale il
“Micro birrificio Artigianale Lara” per violazione del marchio!
Il piccolo
birrificio non si è dato per vinto ed ha combattuto, novello Davide contro
Golia, senza chinare la fronte, cercando di dimostrare la propria estraneità all’addebito
mosso, in quanto la “Moretta”, prodotta nello stabilimento ogliastrino
insieme a “Sennòra”, “Affummiàda” e “Piculìna”, era solo uno dei 4 vezzeggiativi
con i quali le quattro sorelle Lara (Sebastiana, Carmen, Sandra e Francesca)
erano chiamate in famiglia sin da piccole. Nessuna imitazione, dunque.
Cari amici, le
cause in Italia non si risolvono certo in poco tempo, eppure questa volta eccezionalmente è successo. Le due aziende, il gigante Heineken e la micro fabbrica Lara, dopo
essersi confrontate sulle reciproche posizioni, hanno incredibilmente fatto
pace: la multinazionale ha preso atto che da parte del piccolo birrificio non c’era
stata nessuna volontà di plagiare il marchio birra Moretti, e, di conseguenza,
ha deciso di ritirare l’opposizione presentata. Quasi un miracolo!
Sicuramente
un bel successo per la piccola azienda ogliastrina, che ora può tirare un
grosso sospiro di sollievo. Una vittoria contro un simile gigante, assistito da
una squadra di dozzine di legali fra i più famosi al mondo, non è roba di tutti
i giorni: vedere un colosso come la Heineken riconoscere pubblicamente di aver
sbagliato, dà ancora più valore anche ad una vittoria giusta.
Questo
successo tutto sardo mi inorgoglisce e mi conforta, dandomi ancor più la
convinzione che nessuno deve mai darsi per vinto: le giuste battaglie vanno
sempre combattute a viso aperto e con coraggio, anche contro i giganti. Sono
felice di scrivere questo post e termino dicendovi: se siete amante della
birra, allora bevete sardo, e non sbaglierete mai!
Per i
curiosi (e tra di Voi ce ne sono tanti) ecco l’indirizzo del birrificio: Micro birrificio Lara - Via Gennargentu 14
- 08047 Tertenia (OG).
Grazie
amici, a domani.
Mario
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