Oristano
21 Novembre 2015
Cari amici,
se ne parlava da tempo
ma, dopo tanto attendere, finalmente ora sarà possibile verificare, in modo
telematico, la regolarità della copertura assicurativa dei veicoli circolanti.
A partire dal 18 Ottobre scorso è finita l’era delle cortesi richieste
«Favorisca patente, libretto e mi faccia vedere il tagliando dell’assicurazione»,
che le pattuglie delle varie forze dell’ordine, dislocate nelle varie strade,
facevano agli automobilisti in transito. Dopo decenni di controlli cartacei,
fatti dalle forze di polizia italiane, l’accertamento della regolarità
assicurativa avverrà in tempo reale per via telematica.
Questa interessante
novità è frutto di un lungo procedimento che è iniziato con un Decreto Ministeriale
(il n. 110 del 9 agosto 2013) che ha stabilito la progressiva
«dematerializzazione dei contrassegni di assicurazione dei veicoli a motore su
strada, attraverso la sostituzione degli stessi con sistemi elettronici o
telematici». Impresa davvero ardua a realizzarsi, in quanto è stato necessario
far dialogare e aggiornare in tempo reale diverse banche dati che prima
operavano autonomamente. D’ora in poi, ogni volta che verrà stipulata una nuova
polizza o verrà effettuato un rinnovo, la Compagnia di assicurazione è tenuta
ad inviare le informazioni alla banca dati delle coperture assicurative creata
dall’Ania, chiamata SITA. Dal
sistema Sita, le informazioni confluiranno nel database della Motorizzazione
civile che contiene i dati sui veicoli immatricolati.
L’incrocio delle
informazioni contenute nelle due banche dati consentirà alle Forze dell’ordine
di sapere in pochi secondi chi è regolarmente assicurato e chi no. Inserendo il
numero della targa, gli agenti sapranno in pochi secondi non solo se i mezzi
sono rubati o hanno la revisione scaduta, come accade oggi, ma conosceranno
anche la situazione assicurativa. Rivoluzione informatica che segnerà una vera “svolta”,
perché in Italia la compravendita di contrassegni falsi o scaduti ha raggiunto
numeri impressionanti.
Secondo le stime
dell’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici (ANIA), nel 2014, circa 3,9 milioni di veicoli (l’8,7 per cento del
totale) viaggiava senza assicurazione. Per contrastare questa piaga, dal 18 Ottobre,
i vari sistemi che leggono le targhe come autovelox, tutor, telepass e varchi ZTL,
potranno controllare anche la regolarità della copertura assicurativa e
segnalare le anomalie rilevate.
Gli automobilisti per
qualche tempo ancora riceveranno dalle Compagnie assicuratrici il vecchio
tagliandino cartaceo, ma non dovranno più esporlo sul parabrezza: questo, in
pratica, avrà soltanto finalità informative in caso di incidente stradale o nei
Paesi dell’Ue. Terminata questa fase «sperimentale», il cartaceo non verrà più
consegnato. Ai «furbetti» ora resteranno davvero poche chance per evitare una
multa salata che va da 841 a 3.366 euro senza considerare l’immediato sequestro
del mezzo.
Cari amici, il fatto
che in Italia circolino circa 4 milioni di veicoli privi di assicurazione ha
motivazioni abbastanza comprensibili: l’Italia resta il Paese che ha le tariffe
più care in assoluto. Ma perché abbiamo le assicurazioni più care d’Europa?
Sono molteplici gli aspetti che limitano la reale competitività dei premi RCA
in Italia, primo fra tutti il cosiddetto “mono mandato”. La maggior parte degli
agenti in Italia rappresentano, infatti, solo una compagnia assicurativa,
questo perché le grandi compagnie vogliono operare esclusivamente con un solo
soggetto, realizzando, di fatto, un rapporto di forza verso l’agente e non
consentendo i vantaggi del libero mercato.
Ogni anno si parla di
nuove riforme del sistema assicurativo nazionale, ma tra discussioni, proposte
e leggi molto dubbie, la situazione dell’assicurato italiano resta sempre
quella di chi deve pagare premi troppo elevati, soprattutto in un periodo di
crisi come quello che stiamo attraversando. Salvatore Rossi, Presidente
dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (IVASS), sostiene che "da molti anni l'Italia è il Paese dalle
tariffe più alte nel confronto internazionale. Giocano sicuramente molti
fattori, fra tutti l'abnorme presenza di frodi perpetrate ai danni delle
compagnie da una minoranza, cospicua e aggressiva, di assicurati".
Stante questo, cari
amici, ora, con la riforma informatica, i “furbetti” che circolano senza
assicurazione saranno certamente stanati, ma anche le Compagnie dovranno con
urgenza mettersi una mano sulla coscienza e garantire tariffe più eque. La
promessa rivoluzione del sistema assicurativo nazionale il Governo dovrà finalmente
vararla, senza ulteriore indugio! Fra le norme da varare quelle per una reale e
giusta competitività tra le Imprese assicurative, che porti ad un livello medio
di premi RCA accettabile e correttamente tarato, quelle per la riforma del
sistema bonus/malus, ormai più che necessaria assolutamente improcrastinabile, e
le direttive generali per regolamentare la troppa libertà concessa alle Imprese
di assicurazione nel gestire i propri affari: dalle tariffe alle modalità di
distribuzione. Solo con un cambiamento netto e radicale dell’attuale
situazione, arriveremo ad avere un mercato libero ed equo, che riporti l’RCA in
Italia alla totale sostenibilità per l’intera popolazione degli automobilisti.
Grazie, amici, a
domani.
Mario
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