Oristano
18 Novembre 2015
Cari amici,
è stato lo stesso Raffaele Cantone, Presidente
dell’Autorità Anti Corruzione, a dire senza perifrasi, riferendosi
all’ipotizzato aumento a 3.000 euro del “tetto” per i pagamenti in contanti in
precedenza fissato in 1.000 euro, che “Innalzarlo a 3mila euro era una scelta sbagliatissima”.
Scelta, quella fatta dal Governo, intodotta all’interno della “Legge di
stabilità” in corso di approvazione, e che ha suscitato e continua a suscitare
polemiche anche molto vivaci e accese.
In effetti, per il
cittadino comune, quello che ogni giorno deve fare i conti con la dura realtà,
i provvedimenti governativi così detti a “fisarmonica”, che prevedono una volta una diminuzione e l'altra un aumento, non fanno
altro che creare disappunto e sconcerto: la risultante è che il Governo dà
l’impressione non di voler varare provvedimenti atti a salvaguardare il bene
comune ma invece gli interessi privati di qualcuno, spesso torbidi e
nascosti. Si parla tanto, da tempo immemorabile, di voler aggredire in tutti i
modi possibili l’evasione fiscale, ma in realtà che cosa si è fatto finora? Poco o
nulla!
Tornando al varo della
Legge di Stabilità 2015, che al suo interno contiene la norma che aumenta l'importo dei pagamenti in contanti fino a 3.000 euro, i cittadini si
chiedono quale possa essere stato il motivo che ha spinto il Governo ad aumentare
il precedente “tetto”. Il Presidente dell'Autorità anticorruzione Cantone,
intervistato dopo la presentazione della ‘Legge di stabilità’, ha dichiarato: "Sono
contrario perché ogni anno le norme vengono cambiate, mentre la lotta
all'evasione ha bisogno di una stabilità normativa, di scelte chiare e
continue, non di sali e scendi". Aggiungendo, poi: “Sono
contrario, e l’ho detto in altra occasione, all’innalzamento a 3mila euro della
soglia per l’uso del contante. Così come la riduzione a 500 euro non ha
eliminato l’evasione fiscale. Sono pannicelli caldi. Così non si fa lotta
all’evasione, c’è bisogno di stabilità normativa”.
Personalmente sono
d’accordo con il suo ragionamento perché la lotta all’evasione, che in apparenza tutti sono pronti a “fare" a parole ma non con i fatti, non è mai riuscita a decollare per la
semplice ragione che i reali centri di potere, “in modo gattopardesco”, fanno finta di voler cambiare tutto per non far cambiare niente! I ‘rumors’ più
accreditati questa volta dicono che la parte politica che ha premuto
maggiormente per aumentare il tetto del contanti da 1.000 a 3.000 euro sia
stata quella dei centristi. A rivelarlo è stato la Repubblica, il quotidiano di
Ezio Mauro, che sostiene che i più inclini a far modificare il tetto del
contante nel provvedimento, siano stati i componenti centristi della
maggioranza, in forte pressing su Renzi anche per l'imminente inizio del
Giubileo.
Sarebbero state in
particolare le pressioni ricevute da albergatori e ristoratori della Capitale
a chiedere di far lievitare il ‘tetto’, per facilitare i pagamenti dei turisti
stranieri che affluiranno nella capitale per l'Anno Santo. Va notato, sostiene
ancora il quotidiano la Repubblica, che in Europa ben undici nazioni, tra cui
Germania e Paesi Bassi, non hanno alcuna limitazione all'uso del contante; in
Francia e in Spagna, ad esempio, un limite c'è, ma molto più alto. A Parigi la
soglia è di tremila euro, a Madrid di duemila e cinquecento. Probabilmente,
però, le situazioni di “evasione” non sono paragonabili alle nostre, e anche le
altre variabili presenti negli altri Paesi sono certamente ben diverse.
In Italia, purtroppo,
parlando di normative fiscali, spesso la legge c'è ma manca la sanzione in
caso di mancato rispetto. Per chiarirlo basta un solo esempio. A partire dal 30
Giugno 2014 i commercianti e i professionisti italiani sono stati obbligati ad accettare
i pagamenti elettronici tramite POS
(bancomat, carte di credito, di debito e prepagate) per importi superiori ai 30
euro. Peccato, però, che non sia stata prevista alcuna sanzione per i
trasgressori, ragion per cui la norma è ampiamente disattesa. La lacuna
della mancata sanzione doveva essere colmata da un apposito provvedimento legislativo, ma così non è
stato (il motivo, si dice, a causa dalle proteste delle diverse categorie
professionali interessate dal nuovo obbligo). Eppure se volessimo l’evasione si può
combattere, eccome! In molti modi: addirittura arrivando non solo a frenare ma anche ad abolire quasi del tutto la circolazione della carta moneta, come alcuni Stati, stanno già tentando di attuare!
La Danimarca a partire
dal 2016 sta valutando con appositi provvedimenti l’abolizione della circolazione del contante! Davvero, direte Voi? Certo, proprio
così. Se la proposta già al vaglio del Parlamento otterrà l’ok, i commercianti
potrebbero iniziare a rifiutare il denaro tradizionale, costringendo il
compratore ad utilizzare gli altri strumenti di pagamento. Indubbiamente il
provvedimento, da considerarsi assolutamente “rivoluzionario”, è già
bersaglio di critiche anche feroci: si violerebbe in questo modo, dicono, la libera scelta dei cittadini
circa la possibilità finora concessa della libera scelta degli strumenti di
pagamento da utilizzare. Tuttavia, critiche a parte, l’addio al pagamento in contanti, pare possa
avere già le ore contate!
Eppure, cari amici, questa rivoluzione viene da Paesi, quelli del Nord Europa, dove l’uso degli strumenti di pagamento diversi dal contante è
già ampiamente diffuso. A Stoccolma si può pagare un venditore ambulante con
una carta di credito, a Copenaghen è possibile acquistare un espresso con lo
smartphone, a Helsinki si può andare a fare la spesa, ma lasciare il
portafoglio a casa. Se la Scandinavia è stata a lungo il luogo meno invaso di contanti del pianeta, ora la Danimarca sta
valutando se andare un passo oltre, consentendo agli operatori economici di rifiutare i pagamenti con l’uso delle banconote.
Cari amici, tornando a
casa nostra, sono sicuro che la questione sul tappeto di “libertà
nelle modalità pagamento” farà versare ancora molti fiumi d’inchiostro. Come è ampiamente dimostrato dai fatti, l’inasprimento delle norme e delle
relative sanzioni non ha portato finora alla diminuzione dei crimini di alcun tipo, compresi
quelli finanziari. Allo stato attuale, qualsiasi tentativo si voglia fare per combattere l'illegalità, potrebbe risultare vano. La vera rivoluzione da portare caparbiamente avanti, sarà quella di "educare i cittadini al rispetto delle norme", partendo dal basso, cioè dalle scuole, dalle nuove generazioni. Solo così, riuscendo a costruire una
Società “educata” dove ogni cittadino operi conscio che tutti, ma proprio
tutti, debbono fare nella Comunità la loro parte senza egoismi e prevaricazioni, il male potrà essere sradicato.
Sarà
difficile, ma tutti insieme possiamo farcela!
A domani.
Mario
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