Oristano
29 Novembre 2015
Cari amici,
un antico proverbio ben
noto diceva “figli piccoli, problemi piccoli, figli grandi problemi grandi”.
Se negli anni infantili erano le malattie ad impensierire i genitori, una volta
che i figli sono diventati adolescenti i rischi aumentano, sono ben altri:
fumo, alcool, droga, sesso precoce e bullismo, entrano di prepotenza nella vita
familiare. Problemi davvero pesanti, capaci di creare non poche difficoltà,
tanto da confermare la comune convinzione che il mestiere di genitori è il più
difficile del mondo.
La globalizzazione economica
e sociale, la straripante invasione informatica e della comunicazione, la
nascita e lo sviluppo dei social network, hanno ingigantito ulteriormente il
problema ed oggi un adolescente è un soggetto ad alto rischio già a partire
dagli 11, 12 anni, se non prima! Secondo un’indagine DOXA del 2014, oltre il 13,00 % dei ragazzi fuma la prima
sigaretta prima dei 15 anni e la percentuale sale al 44,00% in quelli tra i 15
e i 17 anni.
Ovviamente il fumo, tra i diversi mali possibili, può essere considerato quello meno
drammatico. La preoccupazione maggiore deriva dalle altre insidie, ben più pericolose, che si presentano, giorno dopo giorno, creando non
poca ansia. Dopo il fumo c’è da considerare l’alcool, la droga, il sesso
precoce e la violenza, più nota nell'età dell'adolescenza come bullismo. Sono tutti problemi,
quelli che i genitori spesso si trovano improvvisamente davanti, che vanno
affrontati con coraggio, senza disperarsi e soprattutto senza lasciarsi andare.
Dopo il fumo l’altro
problema è l’alcool: secondo un’indagine
dell’OMS, gli adolescenti consumano dosi importanti di alcool anche sotto i
16 anni. Fino a 16 anni, infatti, è raccomandata la totale astensione
dall’alcol, mentre dai 16 anni in poi si può iniziare al massimo con un
bicchiere di vino al giorno fino ad arrivare a due in età adulta. Sulla base di
evidenze scientifiche, infatti, chi inizia a bere prima dei 16 anni ha un
rischio quattro volte maggiore di sviluppare alcol dipendenza in età adulta,
rispetto a chi inizia non prima dei 21 anni. In Italia esiste la regola che la
somministrazione di alcolici ai minori di 16 anni è vietata, anche se è noto
che aggirare l’ostacolo è spesso facile: basta avere un amico di età superiore
ai 18 anni.
Un pericolo, certamente
più insidioso dei primi due evidenziati, è l’uso delle diverse droghe.
Un’importante statistica di livello europeo fatta nel 2014 dalla World Health Organization ha
evidenziato come il consumo di alcool e droghe inizia in età sempre più
precoci: i risultati dell’indagine, presentati dall’Osservatorio Adolescenti di
Telefono Azzurro e Doxa Kids (2014-
www.azzurro.it), confermano che il 50,6% degli adolescenti intervistati
beve alcolici (30,8% dei ragazzi tra gli 11 e i 14 anni e 66,3% tra 15 e 19 anni),
indicando un trend crescente nel passaggio dalla preadolescenza
all’adolescenza. Per quanto riguarda l’assunzione di droghe, il 21,1% dei
ragazzi tra 15 e 19 anni dichiara di averne fatto uso, rispetto al 2,8% dei
ragazzi tra 11 e 14 anni.
Altro pericolo da non
sottovalutare quello del sesso precoce, praticato ormai in età paurosamente
discendente, se pensiamo che mentre pochi decenni fa era raro praticarlo prima
dei 17-18 anni, oggi è accertato anche in età vicina ai 12 anni. Secondo una
recente ricerca, l'età media del primo rapporto sessuale oggi è intorno ai 15
anni, più bassa rispetto a quella dei genitori (17 anni). Un terzo dei ragazzi
tra i 14 e i 18 anni ha già avuto un rapporto sessuale (28%). Il 19% delle
ragazze ha il primo rapporto sessuale già a 14 anni. C’è poco interesse,
invece, verso la prevenzione delle infezioni sessuali e altrettanta poco
attenzione sulla contraccezione: negli ultimi anni è aumentato il numero di
aborti nella fascia di età 15-19.
Ultimo, ma non certo
per importanza, il problema del bullismo. Il bullismo è una delle grandi piaghe
della nostra società, sempre più diffuso tra i giovanissimi e anche tra i
bambini della scuola elementare. Questo fenomeno è indice di difficoltà
socio-relazionali: sia da parte dei "bulli", che cercano di prevalere sugli
altri con la violenza fisica o verbale, umiliando e insultando i più deboli, che
anche delle "vittime", che per paura sono costrette a subire,
emarginandosi sempre di più. Al bullismo fisico fa da contraltare anche un’altra
pericolosa forma, nota come Cyber bullismo, fenomeno sempre più diffuso tra i
giovanissimi. A svelarlo è l'indagine «Abitudini
e stili di vita degli adolescenti», condotta nel 2014 dalla Società Italiana di Pediatria su un
campione nazionale di 2.107 studenti delle scuole secondarie di primo grado. Il
Cyber bullismo è praticato con l’uso di insulti, persecuzioni, minacce in chat
o sui social network.
Che dire, cari amici,
tutte le diverse fasi dell’adolescenza comportano rischi specifici: la prima
adolescenza, dai 12 ai 14 anni, è la più ricca di cambiamenti e presenta
maggiori difficoltà di adattamento alle trasformazioni del corpo e
all’ampliamento dell’area delle esperienze personali. In questa fase può essere
riscontrata la messa in atto di comportamenti a rischio, legati soprattutto
all’utilizzo di sostanze psicoattive (alcol, tabacco, droghe), alla
sperimentazione di comportamenti pericolosi (attività sessuale precoce e non
protetta, alimentazione disturbata, dipendenza da internet) o a comportamenti
devianti e antisociali. Cosa è possibile fare da parte dei genitori? La
risposta non è certo facile, anche se il compito non spetterebbe esclusivamente
a loro, ma all’intera struttura sociale.
Come può, allora, un genitore
affrontare al meglio il difficile periodo della crescita dei figli? Una ricetta
magica e assoluta non esiste, ma è necessario, comunque, riflettere e
con attenzione intervenire. Una delle ricette applicabili è quella del genitore-mediatore, che
concede caso per caso, tipo bastone e carota, o meglio ancora come in un
ipotetico costante gioco di “tiro alla fune”. Un continuo tirare (quando è proprio
necessario) o rilasciare la fune (se i rischi sono modesti): è questo tipo di altalena che può
dare alcuni risultati. Insomma i genitori debbono, giorno dopo giorno,
“negoziare” con i propri figli, in particolare col dialogo e il confronto, non
imponendo sempre e comunque la loro volontà.
Cari amici, come ho
detto all’inizio quello di genitore il mestiere più difficile del mondo! E’
necessario essere vigili e attenti: flessibili quanto basta, e duri quando ci si accorge che è
l’unica via praticabile. Insomma diciamo che l’ideale sarebbe un genitore camaleonte: rigido e
flessibile allo stesso tempo! Con la segreta speranza, comunque, che le
eventuali cadute giovanili siano sempre rimediabili e che, col tempo, col
passaggio all’età adulta, si possa davvero tiare un sospiro di sollievo…
Ciao, amici, a domani.
Mario
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