Oristano
7 Giugno 2015
Cari amici,
la lussuria incarna il
vizio “impuro” per eccellenza. Trasgressione considerata dalla Chiesa e dalla
morale un vizio capitale in quanto fortemente fuorviante, capace di creare nell’individuo
che ne è succube grave turbamento sia della ragione che della volontà. La
lussuria rappresenta, dunque, l’incapacità di controllare le proprie passioni,
la concupiscenza della carne (al pari della gola e dell’accidia), in sostanza un
comportamento trasgressivo che viola sensibilmente sia il sesto comandamento
(che vieta di commettere atti impuri) che il nono, quello che proibisce di
concupire la donna d’altri.
Già il termine stesso “lussuria”,
che deriva dal latino “luxuria” (esuberanza, lusso, sfrenatezza), sta ad significare
non tanto lo smodato uso dei piacevoli beni materiali, quanto un incommensurabile
desiderio per tutto ciò che è sessualmente proibito. La radice stessa della
parola, che coincide come detto prima con la parola lusso, è legata anche al termine lussazione, nel significato quest’ultimo di ‘deformazione’ o di
divisione. Questo accostamento porta a considerare il reale significato di
lussuria non solo come qualcosa di sessualmente smodato ma anche di
focalizzazione parziale. Il lussurioso, infatti, è portato a concentrarsi solo
su alcuni aspetti del partner (il corpo o una parte di questo) che diventano il
suo polo d'attrazione erotica, escludendo tutto il resto (la persona a cui il
corpo appartiene), e quindi privilegiando il particolare all’intero.
La lussuria, cari amici,
è una delle manifestazioni più evidenti della bramosia dei sensi, caratteristica
così diffusa nella nostra società, che è alla continua ricerca di nuove esperienze
e nuove emozioni, capaci di dare “frizzo” ad una piatta esistenza: insomma di
farci sentire ancora "vivi". Ma questo obiettivo è una falsa chimera:
è un traguardo non solo inappagante, ma
irrealistico e deprimente, che lascia dentro solo un terribile vuoto esistenziale.
E così ad una avventura erotica ne segue un'altra, un'altra e un'altra ancora,
come un assetato che beve per appagare una sete che non si spegne. A tutto ciò è
doveroso aggiungere che nella scala della ricerca del piacere la sessualità
tradizionale non basta più, e così si arriva a fare esperienze innaturali, di
vera depravazione morale e di vera trasgressione erotica.
Questa passione smodata
per il piacere è causa nell’uomo di non pochi effetti negativi, non solo in
ambito religioso ma anche nell’ambito della comune morale; Il comportamento
lussurioso, cari amici, incide specificatamente sul libero arbitrio, creando
grave turbamento della ragione e della volontà dell’individuo. Le conseguenze
più comuni sono accecamento della mente, incostanza ed incoerenza (rispetto ai
valori proposti), egoistico amore di sé (egoismo, egotismo, negazione
dell'amore per il prossimo), fino ad arrivare alla totale incapacità di
controllare le proprie pulsioni e passioni. Eppure, nonostante queste gravi
conseguenze, questo male, sempre più imperante nella società che viviamo, può
essere combattuto e vinto. Con una grande forza di volontà.
Certo, per superare
l’insana passione lussuriosa, che porta molti a ricercare emozioni sempre più nuove
e gratificazioni attraverso un sesso quasi sempre sregolato, ci vuole decisione
e grande forza interiore. E' necessario capire nel profondo che, giorno dopo giorno, questo sesso
senza sentimento ci lascia sempre più inappagati e insoddisfatti. Sicuramente
dobbiamo riprendere a “percepire” il vero senso della vita: innanzitutto riprogrammando il nostro
cervello, “resettandolo” ed eliminando i tanti “virus” che nel tempo lo hanno
contaminato; è rituffandoci in quella “realtà normale”, fatta di scambi e
di confronti a viso aperto, senza eccessi
e con sincero sentimento, che possiamo riappropriarci di noi stessi e della nostra esistenza.
Per farlo dobbiamo tornare a
immergerci nella realtà di tutti i giorni "vivendo la normalità" e dando nuovamente
valore al rispetto per gli altri ed alla reciprocità, senza prevaricazioni o forzature; il tutto senza egoismi, e senza avere paura di sbagliare o di essere sconfitti o messi
in ridicolo. Ritrovare il senso della vita, questa è l'unica medicina per
combattere la lussuria e per ritrovare la via della normale felicità. Questo lo
possiamo fare sempre, anche se per anni abbiamo sbagliato.
Quando in un
determinato momento della nostra vita prendiamo atto, riflettendo, di aver
sbagliato, anche mille volte, è allora che è giunto il momento di fermarci per
ritrovare noi stessi. La vita dentro di noi, quella vera, appagante, può
rinascere in ogni momento: l'unico modo per non soccombere, per non restarne
travolti, è quello di accettarla senza riserve, così com’è; insomma viverla
senza timore e senza troppe incertezze.
La sessualità, cari
amici, va vissuta senza esagerazioni, anche se – questo è doveroso precisarlo –
essa non va assolutamente repressa. Se è pur vero che le passioni incontrollate
danneggiano l'essere umano, anche la loro eccessiva compressione può costituire
un danno al nostro equilibrio: sia per la salute del corpo che della mente. La
normalità non crea mai danno o assuefazione, anche nel sesso.
Cari amici, la moderna
società in cui viviamo, la globalizzazione imperante, che nel Terzo Millennio
sta toccando vette assolutamente mai vissute prima, risulta contaminata proprio
da una immensa lussuria, che ha portato i suoi tentacoli in tutti i settori
della società. Quella attuale è una società alla continua ricerca di nuove
esperienze e nuove emozioni, piaceri e godimenti sempre nuovi e di maggiore
trasgressione, atti a farci sentire ancora "vivi", parte attiva di un
“mondo terreno” che poco o niente crede nell’aldilà e neppure in un società
corretta e rispettosa gli uni degli altri. Ed ecco allora che si cerca l’appagamento
nell’erotismo più spinto, creando una catena di emozioni superficiali che
comunque mai appagano. Si cerca, insomma, qualcosa che non esiste, che
assomiglia sempre di più alla pietra filosofale… rimanendo di conseguenza
irrimediabilmente delusi.
Chiudo questa mia
riflessione con la sintesi del mio pensiero: credo che la lussuria, quel comportamento
sessuale esuberante e trasgressivo, arido e sterile allo stesso tempo, quel
desiderio carnale peccaminoso e senz’anima, corrisponda praticamente, usando una
metafora, ad una marionetta, ad un giocattolo inanimato. L’amore, quello
vero, che ci fa desiderare il corpo e la persona a cui quel corpo appartiene,
non è fatto solo di piacere carnale, ma porta dentro di se una straordinaria forza
mentale, un sentimento unico al mondo, coinvolgente, capace di appagare
tutto il nostro essere, di riempirci dentro di un piacere che supera quello
fisico, per avvicinarci a quello trascendente, spirituale, qual è l’amore
infinito, quello di Dio.
Senza l’amore, inteso
in tutta la sua pienezza, in tutte le sue forme e sfumature, la vita non
avrebbe alcun senso, senza amore il mondo sarebbe già appassito.
Grazie, amici, a
domani.
Mario
1 commento:
Ma le fonti Mario?
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