Oristano
28 Giugno 2015
Cari amici,
nella riflessione di
oggi mi viene da pensare che è proprio vero che il percorso dell’uomo è
costellato di vittorie e di sconfitte. Ci basti ricordare Napoleone, che
Manzoni nella sua famosa ode “Il cinque Maggio”, dove ripercorreva sia le sue vittorie
che le sconfitte, usò la famosa frase “Due volte nella polvere, due volte
sull’altar”. L’accostamento vittoria e sconfitta è certamente valido sia nella
vita lavorativa che in quella dello sport, e la dimostrazione evidente l’abbiamo
sottomano: nello sport sardo, per esempio, che quest’anno ha visto i due maggiori
simboli che lo rappresentano, il Cagliari Calcio e la Dinamo Basket, il primo retrocedere
in serie B e l’altro salire all’olimpo del Basket italiano, conquistando il
titolo di Campione d’Italia.
Uno sulla polvere e l’altro
sull’altare: il Cagliari che nel 1970 conquistò lo scudetto di Campione del
calcio italiano, oggi si ritrova nella serie inferiore e cercherà di risalire
faticosamente una china non facile, mentre la Dinamo assapora una meritata
vittoria che l’ha portata in vetta al campionato italiano di Basket. Per la
squadra di Meo Sacchetti la vittoria di avant’ieri è stato un traguardo
storico, senza precedenti e forse difficilmente ripetibile, che ha scatenato a
Sassari e in tutta la Sardegna un entusiasmo senza fine, espresso con un calore
inimmaginabile. L’incredibile impresa del basket sardo è riuscita a riportare
la Sardegna indietro di 45 anni: l’entusiasmo di oggi è pari se non superiore a
quello del 1970, quando il Cagliari di Gigi Riva conquistò lo scudetto del
calcio italiano.
Lo sport sardo nel
corso del tempo di medaglie ne ha conquistate diverse, ha centrato il tricolore
anche in altre discipline, ma nessuna di queste vittorie è paragonabile alla
conquista di uno scudetto nei due sport di eccellenza quali sono il calcio e il
basket, i due sport più popolari e più praticati in Italia. Sassari, e con essa
tutta la Sardegna, è ora campione
d’Italia, come Cagliari lo fu nel 1970! Anno d’oro, questo, per la Dinamo che,
dopo la Super Coppa Italia ha centrato anche l’ultimo traguardo che le mancava,
firmando una pagina di storia che rimarrà ai posteri come un grande trofeo,
come un sogno a lungo cullato e finalmente realizzato.
La storia dunque, a
distanza di 45 anni si è ripetuta, anche se all’interno di contesti economici
ben diversi: lo scudetto calcistico conquistato dal Cagliari nel 1970 riuscì ad
unire in un grande abbraccio un’Isola che viveva un bel periodo di crescita, di
grande sviluppo economico, mentre la vittoria di oggi della Dinamo Sassari vede
i sardi uniti in un momento di crisi senza precedenti, privati come sono sia
del lavoro che della dignità. Eppure lo sport è capace di creare una forte coesione:
“fare squadra”, sia nello sport che nella vita, è sinonimo di ‘tutti per uno,
uno per tutti’. Anche questo successo può contribuire ad amalgamare i sardi, a
cercare, uniti, di ritrovare il loro orgoglio di popolo, perché è di questo che
la Sardegna ha bisogno.
La straordinaria vittoria
della Dinamo Banco di Sardegna può agevolare la sicura risposta dei sardi alla
crisi, perché solo reagendo con forza si potrà superare. Nello sport questa
reazione c’è stata: scucendo lo scudetto, anzi strappandolo, dalla milionaria maglia griffata Armani dei
milanesi, dopo aver conquistato la Coppa
Italia e la Super coppa,
vittorie ottenute sempre contro la “Capitale di Expo 2015”, pur avendo a
disposizione un budget di un quarto, rispetto ai 16 milioni degli ormai ex
campioni d’Italia. Un triplete, quello
ottenuto, che non sarà facile dimenticare!
Cari amici, nell’anno
della delusione della retrocessione del Cagliari in serie B e nell’attesa della
sua risalita, il sorriso sardonico dei tifosi sardi della Dinamo (che quelli
meneghini definiscono pecorai), ha avuto la sua grande vittoria: quella dell’orgoglio
ritrovato, che ha unito l’intera isola, oltre che un gran numero di sardi
sparsi nel mondo. Una fredda e una calda, come ho detto in apertura, ma così va
il mondo.
La mia riflessione di
oggi è iniziata citando un antico proverbio sardo (“Deus daet su dolu e puru su consolu”), che tradotto in italiano,
significa che Dio, nel Suo grande e misterioso disegno, da all’uomo il dolore, ma nel
contempo anche la necessaria consolazione, il rimedio; se facessimo
veramente tesoro di questo grande insegnamento, sapremo vivere la nostra vita
con meno angosce e più speranza. La vita è fatta di alti e bassi e l’importante
è non mollare mai: senza arrendersi nella sconfitta e senza adagiarsi nelle
mollezze dopo la vittoria.
Personalmente faccio i
miei migliori auguri ad entrambe le squadre: al Cagliari per una veloce
risalita nella massima serie calcistica, ed alla Dinamo, oggi Campione
d’Italia, di saper godere della vittoria, perché oggi rappresenta l’orgoglio
dell’intera Isola! La Dinamo Banco di Sardegna oggi rappresenta la vera
Sardegna: quella combattiva, che non si
arrende mai!
Cia, amici cari, a
domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento