martedì, giugno 23, 2015

NUTRIRE IL PIANETA, ENERGIE PER LA VITA: I CIBI DEL FUTURO ALL’EXPO 2015.



Oristano 23 Giugno 2015
Cari amici,
si è tanto parlato di EXPO 2015, manifestazione che, con il suo slogan “Nutrire il pianeta, energie per la vita", rappresenta  la più grande vetrina internazionale del cibo nel mondo, carburante che alimenta miliardi di persone. Ho già parlato di questa rassegna, non solo gastronomica, in diverse riflessioni su questo blog, riferendomi in particolare ai “dissidi” ed alle proibizioni intercorse per portare a Milano il nostro maialetto sardo, che alla fine in qualche modo l’ha spuntata.
La riflessione di oggi, però, non riguarda le nostre eccellenze nel cibo, che non sono assolutamente in discussione, ma invece la straordinaria e spesso incredibile varietà di sostanze alimentari che nel mondo servono a nutrire i suoi abitanti. Cibi strani, addirittura quasi impossibili da concepire come alimento, ma usati invece, spesso giocoforza, per nutrire milioni di persone. Ecco, per la Vostra curiosità, una carrellata di questi cibi, certamente poco appetitosi, e che sicuramente non faranno venire l’acquolina in bocca, a molti di Voi!
Partendo dal presupposto che i più recenti studi delle Nazioni Unite hanno diagnosticato che nei prossimi quarant’anni sarà necessario raddoppiare la produzione mondiale di cibo per nutrire gli ulteriori oltre 2 miliardi e mezzo di abitanti la terra, che si aggiungeranno agli attuali 7 miliardi già presenti, il problema alimentare diventerà drammatico, se consideriamo che già oggi oltre 1 miliardo di persone soffre di fame cronica e sono rimaste pochissime terre vergini per l’agricoltura o l’allevamento. Inoltre impensierisce anche il problema dell’acqua potabile che continua a scarseggiare (per gli enormi sprechi) e che anche gli oceani si stanno impoverendo di pesci. Quali dunque le possibili soluzioni da adottare?
Una risposta certamente verrà dall’utilizzo di prodotti che finora non hanno costituito, se non in scarsa misura, una "base alimentare" per l’uomo: meduse, insetti e micro alghe, sopratutto, che diventeranno  i così detti “cibi del futuro”, alimenti fondamentali per la sopravvivenza di un pianeta sempre più affollato. Questi alimenti forniranno nuove e preziose fonti proteiche, che per alimentarci utilizzeremo sotto forma di farina, pasta o come prodotti nfezionati in salamoia.
Nei menù dei ristoranti del futuro potremo trovareinsetti fritti o in salsa, meduse disidratate o in salamoia, pietanze confezionate con farina di grilli o cavallette, dal colore variabile fra il giallo e il marroncino,  oppure con pasta ricavata da micro alghe, dal colore verde-azzurro. Alimenti, come dicono gli esperti, molto nutrienti e ricchi di vitamine, e che, tra l’altro, risultano pure molto salutari: essi infatti sono in grado, per esempio, di prevenire il tumore al seno o aiutare il funzionamento di cuore e cervello. L’importante, per noi che siamo abituati a menù ben diversi, sarà però quello di non impressionarci all'idea di alimentarci con questi cibie e quindi di abituarci ad entrare in un nuovo ordine di idee.
Gli ingredienti prima citati, osserva Graziella Chini Zittelli, dell’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi del CNR (ISE-CNR), “Sono ingredienti completamente diversi fra loro e nuovi al mondo occidentale, ma diffusi da tempo nell’Est asiatico e in America Latina. Con le micro alghe e le meduse ad esempio, già note agli Aztechi, si possono cucinare ottime tagliatelle. Naturalmente siamo in grado di riconoscere eventuali specie tossiche e lavoriamo solo su quelle sicure per l’uso alimentare. Quello che è certo è che le micro alghe (soprattutto quelle marine) hanno un elevato valore nutritivo e alcune specie sono ricche di acidi grassi polinsaturi che fanno bene al cuore e al cervello. E non dimentichiamoci che possono essere coltivate negli oceani (supplendo in questo modo alla crescente mancanza di terre coltivabili e di acqua) e produrre bio-carburanti, riducendo il fabbisogno di fossili inquinanti come petrolio e carbone”.
Passando agli insetti sappiate che sono circa 1.400 le specie commestibili per l’uomo, soprattutto grilli e cavallette, e che, secondo gli scienziati dell’olandese Wageningen University, hanno proprietà nutrizionali eccezionali; inoltre, allevarli costa meno rispetto ai bovini, richiede un minor consumo di acqua e non danneggia l’ambiente con emissioni gassose. Con essi, a seconda della fase di sviluppo, si possono produrre farine di colore giallo-marrone che, lavorate come una comune farina di frumento, risultano ottime per preparare ad esempio dei deliziosi muffin.
Questo vale anche per le larve dei coleotteri, che hanno quantità di proteine e sali minerali diverse rispetto a quelle presenti negli adulti. Con le larve di formiche, raccolte dalle radici della pianta di agave, si prepara l’Escamoles o caviale d’insetto, un piatto messicano d’élite che pare ricordi come sapore e consistenza il formaggio. Senza dimenticare i ragni molto amati in Cambogia, soprattutto fritti e insaporiti con zucchero e sale; il vino di serpente che si beve in Cina e in Vietnam, oltre che buono pare sia un ottimo ricostituente. In Giappone, invece, con le vespe e le vipere si prepara una bevanda con proprietà, a quanto pare altamente afrodisiaca.
Cari amici, certamente sono tutti "cibi strani" per la nostra mentalità e per le nostre abitudini alimentari: l’idea di dissetarci con succo di lulo, (il frutto colombiano con cui si prepara una deliziosa e rinfrescante bevanda estiva), e poi alimentarci a tavola con locuste e cavallette, carne di pesce palla o di coccodrillo, certamente non ci affascina. Nel menù del nostro ristorante potremo anche trovare piatti a base di larve di cavallette o spiedini di insetti vari, alla brace o in salsa; potremo gustare un secondo di carne di coccodrillo, un piatto tipico dello Zimbabwe, o carne di caimano, con l’accompagnamento, come contorno, di ragni fritti, come si usa in Cambogia; il tutto accompagnato con del buon vino di serpente, oggi bevuto solitamente in Cina e in Vietnam.
Passando alla cucina giapponese potremo gustare dell’ottima vipera, o del buon pesce palla. La preparazione di quest’ultimo richiede degli accorgimenti particolari per far sì che il veleno non contamini la carne e diventi nocivo per l’uomo. Come dessert potremo chiedere degli scorpioni ricoperti di cioccolato, e, come digestivo, della vodka allo scorpione e cavallette, made in Tailandia. L’alimentazione del futuro, cari amici, non potrà prescindere dagli insetti: anche se l’idea non ci affascina, presto o tardi questi faranno parte anche della nostra alimentazione. Essi infatti sono ricchi di proprietà nutritive e nei prossimi decenni avremo necessità di nuove fonti di proteine per garantire la sussistenza degli abitanti della terra.
Cari amici, ci vorrà sicuramente del tempo per entrare in un certo ordine di idee, ma bisognerà fare di necessità virtù. Per noi italiani, poi, sarà molto più difficile che per altri. Noi siamo molto orgogliosi della nostra cucina, e difficilmente lasceremo che delle formiche prendano il posto di un piatto di tortellini, o che della carne di caimano sostituisca la fiorentina; e per dessert credo che non sostituiremo volentieri i cannoli siciliani con un dolce a base di larve al cioccolato!   
Il tempo, però, è un grande maestro! A ben pensare, è successa la stessa cosa per il sushi e il sashimi: molta diffidenza all’inizio, mentre ora vediamo continuamente spuntare ristoranti giapponesi in ogni città. In conclusione, allora, “mai dire mai”: un giorno forse sarà normale trovare questi cibi sugli scaffali dei supermercati accanto alle confezioni della nostra beneamata pasta ed ai barattoli di pomodoro. E' triste ma la strada sembra essere proprio questa.
A questo punto, cari amici, per oggi Vi saluto, ma, considerato l'argomento, mi viene difficile augurare a tutti Voi…Buon appetito!
A domani.
Mario

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