Oristano
6 Agosto 2014
Cari amici,
che l’Italia si sempre
stata una nazione che non hai mai difettato di fantasia è cosa ben nota.
Pure i
film degli anni ’60, magistralmente interpretati tra gli altri anche da Totò,
hanno ironizzato abbondantemente sulle nostre straordinarie capacità di
falsari. Nel tempo il nostro estro “falsario” è stato abbondantemente copiato,
in particolare da Paesi come la Cina, ma senza mai raggiungere la nostra
eccezionale abilità. Qual è il motivo per cui introduco la riflessione di oggi
con queste affermazioni? Il motivo è semplice: oggi parliamo della “triste
fine” che fanno i vari oggetti “firmati” abilmente falsificati, in particolare gli
orologi.
Sicuramente anche la
“Globalizzazione”, sempre più imperante, ha ulteriormente incrementato il
mercato dei falsi, che risulta in costante aumento. Le zona di maggior
diffusione di questo “mercato illegale” è il Meridione d’Italia, il Napoletano
in particolare.
Si falsifica di tutto: dall’abbigliamento firmato alle scarpe,
dal pezzo d’arredamento ai preziosi, anche se l’oggetto più “taroccato” è senz’altro
l’orologio: quello di gran marca, come Rolex, Citizen, Dolce e
Gabbana, Ferrari, tanto per citare i marchi più importanti. La capacità
straordinaria dei nostri falsari fa si che la falsificazione sia tale che solo
un grande esperto, spesso, è in grado di rilevarne la non autenticità!
La fabbricazione dei
vari pezzi, l’assemblaggio delle diverse parti ed il confezionamento del
prodotto finito avviene in piccoli laboratori clandestini, sparsi nei vari
centri storici delle città dell’hinterland napoletano, compresi i depositi finali,
dai quali esce il prodotto finito, consegnato ai vari canali distributivi.
Uno
degli ultimi depositi e’ stato scoperto a Napoli, nella zona della Stazione
Centrale, dove i falsari avevano nascosto la merce nella stanza segreta di un
sotterraneo accessibile solo attraverso il vano frigo. In deposito migliaia di
orologi, il cui costo totale di produzione per i falsari non raggiungeva il
prezzo di un solo orologio originale, ma che immessi sul mercato avrebbero portato
nelle tasche della malavita centinaia di migliaia di euro. L’uomo della strada,
però, si chiede: cosa succede, una volta scoperto questo prezioso deposito,
anche se di falsi, che fine fa il materiale sequestrato? La risposta è una
sola: pur trattandosi di pezzi meravigliosi, realizzati con grande capacità
tecnica, essi devono essere distrutti, senza appello!
Dopo il sequestro,
esaurite le formalità burocratiche, gli orologi recanti i simboli delle marche
più prestigiose, vengono ridotti in
mille pezzi da una pressa meccanica. Assistere ad un’operazione di questo
genere, soprattutto per gli amatori, per i collezionisti, è qualcosa che
rasenta l’infarto! Certo, se non fosse
per il fatto che si tratta di falsi, a volte bellissimi ma sempre falsi,
l’operazione apparirebbe come un sacrilegio. A chi è capitato (occupandosi di
comunicazione) di assistere alla distruzione di questi capolavori, effettuata
nei locali della Polizia di Napoli, vero cimitero di questi gioielli tarocchi,
è stato shoccante. Veder distruggere migliaia di falsi Rolex, Citizen, Dolce e
Gabbana, Ferrari, sequestrati anche di recente in operazioni
condotte nei laboratori clandestini di assemblaggio e smistamento,
crea patemi d’animo non facilmente controllabili. Vedere quel che resta degli
orologi dopo il trattamento sotto la pressa, fa rimanere allibiti: osservare l’ammasso
di molle, viti, lancette e la ferraglia rimanente, con quadranti ridotti in
poltiglia, sui quali a stento ormai si riconoscono la classica Corona dei Rolex
o il famoso acronimo D&G, crea profonda depressione.
Ad un giornalista che
assisteva di recente alla distruzione, uno degli addetti alla “sepoltura” ha commentato: ”Saranno
pure farlocchi, ma una cosa è smantellare un anonimo Pc, un’altra è distruggere
questi ‘gioielli’ che solo un occhio esperto distingue dagli originali”. Poi,
quasi con la preoccupazione di chi sta commettendo una profanazione, rivolto al
Commissario ha esclamato ad alta voce: ”Commissario, ma siamo sicuri che sono
proprio tutti falsi?”.
Ogni commento mi pare
superfluo, ma la legge è sempre la legge!
Ciao a tutti
Mario
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