lunedì, agosto 18, 2014

STRESS E DEPRESSIONE: DUE MALI CON LA STESSA ORIGINE, FRUTTO DEL COSTANTE LOGORIO DELLA VITA MODERNA.



Oristano 18 Agosto 2014
Cari amici,
quante volte, nei momenti di forte impegno, ci è capitato di esclamare “Basta, sono troppo stressato” oppure “Se continuo così mi prendo un esaurimento nervoso”? Credo proprio più d’una volta! I ritmi sempre più frenetici della vita moderna ci sottopongono a pressioni spesso esagerate, troppo spesso insostenibili. 
La giornata è scandita da un susseguirsi di impegni di studio, lavoro, casa, famiglia, code agli sportelli,  relazioni sociali, hobby. Fermarsi è impossibile, schiavi di un meccanismo che non ammette soste, pause. Ci sono scadenze da rispettare, appuntamenti da non perdere, obiettivi da raggiungere. Dopo una giornata così intensa, rientrati finalmente a casa, si cerca il relax, il recupero della stanchezza, più mentale che fisica, ma chissà perché non riusciamo a rilassarci: sembra che qualcuno o qualcosa continui a tormentarci. Questo è un segnale pericoloso, da prendere senza indugio in considerazione: un allarme che non possiamo e non dobbiamo ignorare.

Lo Stress, come comunemente si chiama questo stato di affaticamento mentale, è una risposta fisiologica che il nostro organismo mette in atto in seguito ad una esagerata sollecitazione (stressor). Quando, ad esempio, ci viene richiesto di svolgere un lavoro importante, particolarmente impegnativo, che necessita di tutta la nostra concentrazione, il nostro cervello si attiva in tutti i modi, chiedendo il massimo. In questi casi la risposta del nostro cervello è giusta e logica, e ci consente di affrontare il problema nel modo migliore. Quando, però, si superano determinati livelli, si rischia il black out,  con riflessi pericolosi sulla nostra salute. Lo stress incide negativamente su di noi solamente quando si protrae per periodi molto lunghi, oppure quando ci sottoponiamo a impegni eccessivamente  pressanti o a ritmi decisamente troppo duri da sostenere. E’ necessario allora imparare ad “ascoltare” i segnali che il nostro cervello ci invia, invitandoci a rallentare, e, se possibile, a “staccare la spina”,  concedendoci una pausa, qualche attimo di quel meritato riposo che ristora, rigenera e restituisce la giusta carica per ripartire con entusiasmo!
Cari amici, continuare a lavorare imperterriti senza prendere le dovute precauzioni è pericoloso: dallo stress all’esaurimento nervoso il passo è breve. E’, quest’ultima fase, la più pericolosa: l’esaurimento nervoso (neurastenia) si verifica in seguito a periodi di stress troppo prolungati e può crearci complicanze particolarmente serie. I sintomi dell’esaurimento sono, in chi ne è colpito, abbastanza evidenti: bisogno di sonno, nervosismo continuo, instabilità emotiva, stanchezza fisica continua, difficoltà a tollerare altri eventi stressanti. L’errore più frequente è che la gran parte delle persone sotto stress sottovaluta i segnali  ricevuti dall’organismo, pensando che le situazioni di “super-pressione” sono inevitabili, che non vi è alternativa. Molte volte si fa fatica a pronunciare la parola “no”, ci si sovraccarica di troppe faccende da sbrigare, trascurando la cura del proprio spazio vitale nel quale trovare l’energia necessaria per vivere una vita normale.
E’ necessario riflettere di più e pensare a se stessi, perché altrimenti la vita può diventare un inferno. Nel caso di un grave e prolungato stress, è necessario intervenire subito a livello medico. Quando è in atto uno stato depressivo, il metabolismo del cervello inizia ad andare in tilt: i neurotrasmettitori serotonina, noradrenalina e dopamina non sono più in equilibrio, a causa di un disturbo del sistema di controllo degli ormoni dello stress. La prolungata iperattività del sistema ormonale dello stress disturba a tal punto il metabolismo delle cellule nervose che la produzione e lo smaltimento dei neurotrasmettitori ne risulta alterata. Le conseguenze psico-fisiche, nel soggetto colpito, sono: senso di disorientamento, apatia, mancanza di slanci affettivi, inappetenza, insonnia, difficoltà di concentrazione, per citare i sintomi più importanti. Arrivati a questo stadio sono indispensabili i farmaci antidepressivi, capaci di riequilibrare il metabolismo cerebrale, normalizzando la regolazione degli ormoni dello stress. Ai farmaci è utile aggiungere un intervento di psicoterapia. Nelle depressioni di entità media e grave, la combinazione di psicoterapia e farmaci produce i risultati migliori.
Cari amici, brutta bestia lo stress che, se trascurato, può creare danni spesso irreversibili. In passato anche io sono stato vittima dello stress, spesso anche di forte intensità. Vi faccio una confidenza. Dodici anni fa, quando mi resi conto che la mia giornata di manager bancario procedeva in modo anomalo, dopo aver provato a resistere, mi fermai a riflettere. Dopo aver accertato che avevo già raggiunto l’età della pensione (anche se potevo continuare a lavorare per una decina d’anni), decisi di dire basta, di riappropriarmi della mia libertà. Ora sono felice della decisione presa: in questi anni ho fatto molte cose belle, tra cui il conseguimento presso l’Università di Sassari di 3 lauree, di cui una specialistica e una magistrale. Questo “rinnovato periodo della mia vita” è un altro bel capitolo della mia esistenza che, magari, Vi racconterò un’altra volta!
Ciao!

Mario

1 commento:

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