Oristano
19 Agosto 2014
Cari amici,
Fare una vera e propria
diagnosi sull’innamoramento, sull’amore, non è certo semplice. In tanti, fin dai
tempi più remoti, ci hanno provato, ma spesso senza troppo successo. I medici
antichi, di fronte al malessere degli amanti, consideravano questi colpiti da una vera e propria
malattia. Ai giorni nostri sia la medicina che la psicologia continuano ad
affrontare il problema, anche se la
domanda “che cos'è l'amore?” non
ha ancora trovato né una definizione precisa né una risposta univoca.
A livello psicologico Francesco Alberoni ha cercato di dare definizioni
concrete all’innamoramento ed all’amore. Il suo libro ”Innamoramento e Amore”, apparso nel 1979, ha suscitato un grande
interesse a livello mondiale. Solo in Italia ha avuto 45 edizioni ed ha venduto
oltre un milione di copie. Il suo successo è dipeso dal fatto di essere il
primo studio dell'innamoramento, dopo la celebre opera di Stendhal “De l'Amour” del 1832. Per Alberoni
l'innamoramento è un processo psicologico della stessa natura della conversione
religiosa o politica. Noi ci innamoriamo quando siamo pronti a mutare, quando i
nostri sentimenti risultano “liberi”, non impegnati, per l’assenza o la
cessazione di relazioni amorose precedenti. E’ il riempimento di uno spazio
vuoto, colmato dalla persona amata. La persona destinata ad occupare questo
spazio, diventa un tutt’uno con noi, si fonde con noi, si muove all’unisono con
noi. Alberoni definisce così questo stato amoroso: l'innamoramento è lo stato nascente di un movimento collettivo formato
da due sole persone.
A definire l’amore a
livello medico, invece, ci ha provato il Dottor
Frank Tallis, psicologo clinico inglese che ha insegnato psicologia clinica
e neuroscienze al King's College. Tallis nel suo libro 'Love Sick' (Arrow Books, traduzione italiana de Il Saggiatore),
propone una tesi paradossale e provocatoria:
l'amore è una forma di malattia mentale: ma una malattia necessaria, e per la
quale in realtà non vogliamo nessuna cura. Tallis nel libro
sostiene che un problema serio come l'amore merita sicuramente un attento
studio scientifico; purtroppo le analisi psicologiche e cliniche finora effettuate
non sono ancora riuscite a spiegare né gli aspetti biochimici, né quelli
emotivi. È sorprendente come sia la medicina che la psicologia si occupino così tanto di
sesso, ma quasi per niente dell'amore! L'amore è qualcosa di travolgente che, come un temporale nasce all'improvviso, capace con la sua forza di influenzare e cambiare le persone colpite: il modo in cui pensano e si comportano, e
quando questo amore non è felice causare un vero e proprio malessere fisico.
L’amore, come malattia
causata dall’innamoramento, era stata già studiata a fondo dalla medicina del
Seicento. Rileggendo quelle antiche diagnosi, si rileva che i pazienti esaminati
mostravano un insieme di sintomi ricorrenti: pensiero fisso sulla persona
amata, malinconia, stati di estasi, violente oscillazioni di umore; sintomi,
questi, che coincidono con le diagnosi contemporanee, risultando così
confermate. Ci sono molti aspetti dell'innamoramento che simulano un disturbo
mentale, in modo così fedele che forse non c'è nessuna vera differenza tra
l'ossessione per la persona amata e un'ossessione propriamente detta.
Chi oggi ricorre alla
medicina per curare il mal d’amore, chi cerca di intraprendere una terapia, lo
fa perché si trova coinvolto in un legame amoroso molto
difficile, pieni di inquietudini e dubbi, spesso derivanti da una relazione insoddisfacente
e opprimente. La malattia d’amore può nascere dall’insoddisfazione
amorosa (bisogno di avere di più amore), oppure dalla scomparsa o riduzione
delle “emozioni iniziali”, che portano a pensare che l’amore si sta estinguendo.
La malattia d’amore ha mille cause: perché ci sembra che il tempo necessario non
sia mai abbastanza, perché vorremmo esprimerlo in modo migliore, perché vorremo
che fosse sempre al centro della nostra vita; non bastano a rasserenarci né lo
scambio delle ripetute parole d’amore, né il sesso, né l’esistenza di un
progetto comune.
Dopo una gioiosa fase iniziale,
anche se le due persone continuano ad essere apparentemente felici, si insinua lentamente la paura della
perdita e/o dell’abbandono da parte dell’altro.
I malati d’amore mostrano insicurezza, provano gelosia, diventano
eccessivamente esigenti, esasperando il/la partner, fino a determinare ciò che
temono: cioè la separazione. Ma la
malattia d’amore più devastante è quella che nasce dal trauma del tradimento.
I
motivi per cui nasce il tradimento possono essere molteplici, sia interni che
esterni. Gli interni riguardano le delusioni nel rapporto e la scoperta dei
limiti dell’altro/a, i conflitti o la riduzione del desiderio; gli esterni sono
rappresentati dal comparire di una persona alternativa che porta la persona che
tradisce a pensare che sarà possibile
vivere un rapporto migliore, riprovare sentimenti ed emozioni nuovamente appaganti.
L'amore è sempre una
grande scommessa, ci permette di sognare e di metterci in gioco: senza
dimenticare, però, che è come un cristallo: luminoso e fragile.
L’amore è certamente esigente, ma non deve mai diventare dominante: deve
restare sempre paritario e rispettoso dell’altro; ci dà felicità ma pretende reciprocità,
ci appaga con il sesso, ma mai praticato in modo egoistico, perché per essere
felici deve essere sempre condiviso, bello e rinnovato. Come si cura positivamente
la malattia d’amore? Non è facile rispondere. Innanzitutto non dobbiamo
cadere nella facile depressione: la
mancanza di autostima è l’anello più debole della catena. Una seria
autodiagnosi potrà aiutarci a guarire. Se ci accorgiamo di aver sbagliato, se
abbiamo fatto un errore, dobbiamo ritrovare in noi la forza di ricominciare.
Dobbiamo convincerci che anche noi possiamo trovare una nuova opportunità, riprendere a
vivere ed a sognare. Certo ci vorrà del tempo, ma se possiamo contare sulle
amicizie, se abbiamo interessi da coltivare, obiettivi da raggiungere, sarà
faticoso, ma a poco a poco potremo riprendere il nostro percorso, ritrovando
l’entusiasmo che ci aveva abbandonato. Un nuovo amore sarà presto alla nostra
portata, capace di entusiasmarci nuovamente.
L’amore, cari amici, è
un dono di Dio! Cerchiamo di viverlo come un’opportunità, non come un peso, facciamo
sì che l’amore sia un nobile sentimento, evitando di farlo diventare una pericolosa
malattia!
Ciao a tutti!
Mario
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