martedì, agosto 26, 2014

LE GROTTE DELLA SARDEGNA USATE PER “SIMULARE GLI SPAZI SIDERALI”. TRA GLI ASTRONAUTI DELL’E.S.A. (AGENZIA SPAZIALE EUROPEA) CI SARÀ ANCHE LUCA PARMITANO.



Oristano 26 Agosto 2014
Cari amici,

dal 7 al 20 Settembre nelle grotte sarde del Supramonte 5 astronauti dell’E.S.A., l’Agenzia Spaziale Europea, parteciperanno al CAVES 2014 (Cooperative Adventure for Valuing and Exercising human behaviour and performance Skills), corso di addestramento studiato per  simulare le attività e le criticità tipiche che gli astronauti devono affrontare in una missione spaziale. Le caratteristiche delle grotte della Sardegna sono risultate ideali per il test: nelle sue profondità che si sviluppano in orizzontale si ritrova l’ambiente più consono per effettuare gli esperimenti, compresa la temperatura più mite, rispetto, ad esempio, alle grotte del Nord Italia.

Tra gli astronauti selezionati per l’addestramento in terra sarda ci sarà anche l’italiano Luca Parmitano, considerato un “veterano” dello spazio; insieme a lui ci sarà anche il cosmonauta Alexander Misurkin, che l’anno scorso ha già trascorso tre mesi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) proprio con Parmitano, durante la missione Volare. Il terzo veterano sarà l’esperto astronauta della Nasa Mike Fossum, già comandante della Stazione, con alle spalle ben  sette passeggiate spaziali. Questi tre esperti saranno affiancati da due ‘reclute’, che attualmente si stanno addestrando in diverse parti del globo per prepararsi alle future missioni nello spazio: sono l’americano Scott Tingle e il russo Sergey Kud-Sverchkov, il più giovane del gruppo, appena 31enne.
Tra gli scopi della missione in grotta, l’alto addestramento necessario per familiarizzare con le procedure in uso a bordo della Stazione spaziale internazionale (ISS); tra le attività previste una delle priorità è lo studio delle dinamiche di gruppo, preparare cioè il necessario feeling tra i partecipanti, necessità strategica fondamentale quando si deve affrontare un viaggio spaziale di lunga durata. Durante il corso CAVES verranno simulate le stesse procedure che verranno poi usate a bordo della ISS. Le caverne della Sardegna, secondo Loredana Bessone che ha progettato e ora dirige la missione Caves, sono particolarmente adatte allo scopo addestrativo e formativo degli astronauti.
L’area del Supramonte, spiega la Bessone, è stata scelta perché «dovendo stare per sei giorni nel sottosuolo, è necessario che la temperatura sia adatta. Le grotte delle Alpi e degli Appennini sono troppo fredde, e spesso verticali. Quelle sarde, molto orizzontali, garantiscono difficoltà di progressione accettabili e una temperatura di 15 gradi»; Inoltre, continua la Bessone, «La Sardegna ha un basso pericolo sismico, e la zona di Supramonte, pur essendo accessibile perché sta in Italia e ha vicino l’aeroporto di Olbia, è comunque molto selvaggia, e permette un certo isolamento dal mondo esterno».
La scelta di preparare al meglio gli astronauti per le missioni spaziali, in ambienti isolati come le grotte, secondo la Bessone, deriva dal fatto che «per preparare gli astronauti a voli di lunga durata serve che lavorino insieme, in gruppi multiculturali e in ambiti critici». Per l’addestramento, quindi, la grotta è un ambiente ideale, perché «ricrea alcuni degli stress tipici delle missioni spaziali: l’isolamento, l’essere confinati in zone ridotte e chiuse, la deprivazione sensoriale, il non essere esposti ai cicli circadiani tipici delle giornate sulla Terra, l’assenza di luce, la continua tensione nel movimento, perché ogni passo potrebbe essere causa di eventuali cadute e avere gravi conseguenze. La progressione (cioè l’avanzamento all’interno di una grotta, ndr), inoltre, è molto simile a quella delle attività extra veicolari», chiarisce infine la Bessone.
In grotta gli astronauti vivranno giornate simili a quelle che poi vivranno sulla stazione spaziale. Si occuperanno di attività scientifiche (come la ricerca di microrganismi, l’analisi della CO2, delle acque e dei flussi d’aria), di esplorazione e rilievo della grotta, annotando tutto, come in un diario, per filo e per segno, il lavoro svolto. Lavoreranno dalle 7,30 del mattino alle 10 di sera, dividendosi tra analisi esplorativa, ricerca di animali presenti o microrganismi, scatti fotografici per documentare l’ambiente e per dare una visione completa dello status dei luoghi. Al di là della parte di training, l’obiettivo della missione consiste principalmente nell’allenare gli astronauti a “lavorare insieme”, ad affrontare come un team affiatato le situazioni critiche di solitudine spaziale che si vengono a creare durante i voli di esplorazione.
La formazione degli astronauti nelle cavità naturali sarde sarà certamente positiva. Addestrati nelle nostre bellissime grotte, questi “Cavenauts”, astronauti delle caverne, come qualcuno scherzosamente li chiama,  faranno per bene i compiti scientifici loro assegnati giorno per  giorno e si alleneranno a stare e lavorare insieme. I novelli esploratori, per rendicontare al meglio e “in tempo reale” le loro rilevazioni, avranno dei moderni tablet con i quali potranno raccogliere e inviare giorno per giorno tutti i dati degli esperimenti.
Cari amici, la Sardegna e le sue grotte, quindi, scelte come ideale “rampa di lancio virtuale” per le nuove esplorazioni spaziali: chissà che noi sardi, familiarizzando con gli astronauti, non riusciamo finalmente a trovare il modo per far “decollare” al meglio la nostra malandata navicella economica! Chissà!
Grazie dell’attenzione.
Mario


Nessun commento: