Oristano
26 maggio 2014
Cari amici,
sarà perché lo stabile
di cui sto per parlarvi si trova proprio a fianco a casa mia, sarà perché il
vederlo tutti i giorni, cosi imponente e così vuoto, ma sappiate che ad uno
curioso come me, crea una sorta di sorda rabbia interiore, che per essere
calmata necessita di uno sfogo, se non altro attraverso le righe di questo
blog. Sto per parlarvi di quella grande costruzione pubblica, sita tra la Via
Carducci ed il Viale San Martino, immobile realizzato dalla nostra Regione
Autonoma della Sardegna negli anni ’70 per le esigenze di “Formazione Professionale. Il fabbricato è costituito da tre grandi
corpi di fabbrica con destinazione d’uso di albergo, convitto e scuola
professionale.
Molti di Voi certamente
lo ricorderanno quando funzionava realmente da scuola alberghiera: si chiamava Hotel Amsicora ed era gestito dallo
IAL-CISL; operò per molti anni, formando una nutrita schiera di giovani e
capaci operatori del settore alberghiero e della ristorazione. Poi, come spesso
succede, chiusa la scuola alberghiera, sull’immobile calò il silenzio
dell’oblio: restò chiuso e abbandonato per molto tempo, diventando praticamente
un rudere. Nell’ultimo decennio del secolo scorso fu sottoposto da parte
regionale ad un lungo e discutibile intervento di manutenzione straordinaria durato
anni. Personalmente non conosco l’architetto che progettò il risanamento ed il
ripristino, ma i grandi pannelli verdi di alluminio studiati per coprire la
facciata del grande fabbricato sono un “pugno nella bocca dello stomaco” di chi
guarda, considerato che mal si legano al contesto circostante, compresa l’antica
Chiesa ed il Convento dei frati Cappuccini, siti proprio di fronte, nel lato di
Viale San Martino. Successivamente la Giunta Regionale, con deliberazione n.
14/5 del 7 Maggio 2002, stabilì di procedere all’affidamento “in concessione”
della struttura, mediante pubblico incanto, riservato ad imprese esperte nella
gestione dell’attività alberghiera e di ristorazione, in “associazione
d’impresa” però, con un Ente di formazione professionale avente i requisiti di
cui alla L.R. n. 47/79, che avesse svolto nell’ultimo quinquennio attività
formativa nel settore commerciale-turistico-alberghiero.
La disposta cessione
dell’immobile da parte della Regione suscitò l’interesse sia di diversi Enti di
formazione professionale che dell’Istituto Professionale di Stato per i Servizi
Alberghieri (IPSAR, annesso all’IPSIAA) e, nell’interesse del medesimo, della
Provincia di Oristano. Nel Giugno del 2005 la Giunta regionale decise
di destinare l’edificio all’Istituto Professionale di Stato per i Servizi
alberghieri, struttura che già in passato (gestita dallo IAL – Cisl) aveva
egregiamente già svolto questa funzione. La Regione scelse nell’assegnazione dell’immobile
la scuola pubblica, ospitata in precedenza a Nuraxinieddu in locali inadeguati. La
delibera, che ha formalmente assegnato l’edificio all’Amministrazione Provinciale
di Oristano, dopo averlo inserito nei programmi di dismissione del patrimonio
immobiliare regionale, vincola però la Provincia a destinarlo esclusivamente all’Istituto
Professionale di Stato per i Servizi alberghieri, considerato il fine iniziale per
cui il fabbricato era stato costruito.
Cari amici, questa la
storia triste di questo costoso e silente gigante, che, apparentemente, può
sembrare conclusa ma non è così. La grande struttura era nata con ben altri
scopi: creare un polo di formazione turistico alberghiera per i giovani che
intendevano cimentarsi in quest’arte del ricevimento e della ristorazione, e
per questo, giustamente, dovevano “studiare” a fondo le arti sofisticate del
mestiere: ricevere, accogliere al meglio e ristorare chi viaggiava ed aveva
necessità di accoglienza. Attività che si estrinsecava in diverse figure professionali:
dal cuoco al cameriere, dall’addetto al ricevimento alle cameriere ai piani,
dalle hostess per i convegni agli esperti di meeting, solo per citarne alcune.
Le mie attuali perplessità non sono certamente quelle di aver affidato la
struttura all’Istituto Professionale di Nuraxinieddu, quanto il fatto che una
grandissima parte dell’immenso edificio è rimasta vuota. La struttura potrebbe
accogliere non solo la scuola (che, tra l’altro, è seguita da diversi giovani
di entrambi i sessi e funziona anche bene) ma tornare ad essere nuovamente un
albergo almeno a 3 stelle, non solo perché in passato ha funzionato
egregiamente, ma soprattutto perché completerebbe la preparazione professionale
degli allievi, con un’esperienza a 360 gradi, quale quella di cimentarsi
quotidianamente con le esigenze dei clienti.
Nel grande fabbricato,
oltre le cucine e le aule ora occupate, c’è spazio più che sufficiente per
ripristinare la struttura alberghiera vera e propria, struttura che
assicurerebbe ad Oristano, dopo la chiusura di altri alberghi (vedi Hotel del Sole
a Torregrande e l’altro della stessa famiglia nelle vicinanze della stazione
ferroviaria), un ulteriore valido apporto di posti letto. Io non credo che ci
sarebbero difficoltà a reperire un operatore economico interessato a questo
discorso, anche rispettando i vincoli di “associazione d’impresa” con
l’Istituto Professionale che già oggi, in parte, lo usa.
Cari amici, come ho
detto in apertura vedere questo “gigante” addormentato, in una Oristano già di
per se “silente” e poco effervescente, è uno spettacolo deprimente, anche per
chi è poco fantasioso e lungimirante! Chissà che con il “nuovo corso” portato avanti
dalla Giunta Pigliaru non si trovino quegli spazi utili ai tanti giovani senza
lavoro. Pensate, fu proprio Francesco Pigliaru il 10 Giugno del 2005 a firmare
in nome e per conto dell’allora Presidente della Regione Renato Soru, la
deliberazione n. 26/5 che aveva per oggetto il “Riordino del patrimonio
immobiliare regionale” e comprendeva “l’immobile sito in Oristano tra la Via
Carducci e la Via San Martino”, assegnandolo all’Istituto Professionale. Quindi
credo che Pigliaru conosca il problema meglio di chiunque altro! Speriamo, per
i nostri giovani, che esista un futuro migliore.
Grazie amici
dell’attenzione.
Mario
5 commenti:
vorremmo sapere la data di apertura e di chiusura della struttura come hotel. il proprietario chi era? è ancora in vita? sono successi casi particolari o ambigui?
Grazie a questa scuola ho aperto due ristoranti all'estero .Che tristezza vedere il mio istituto 1980/1982 chiuso ed'abbandonato ...
Quando passo ad Oristano faccio sempre un salto in viale San Martino per vedere se qualcosa si sia mossa..ma purtroppo ..niente
La regione cos'ha in programma per questo edificio storico che potrebbe ancora produrre benessere lavoro e formare nuovi imprenditori nella ricettivita' turistica ed alberghiera ??
Ciao, chi sei, sicuramente ti conosco, anch'io ho frequentato negli anni 1980/1982!
Ciao Corrado...son Gianni...a voglia che ci conosciamo!
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