Oristano
18 Maggio 2014
Cari amici,
fine settimana, per me,
da impegnato cavaliere dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Ordine al
quale orgogliosamente appartengo da molti anni. Venerdì 16 e Sabato 17 a
Cagliari, nella Cattedrale di Piazza Palazzo, era in calendario il rito di
investitura dei nuovi cavalieri e dame della Luogotenenza Italia Sardegna; la
cerimonia, che ammetteva nell’organico dell’Ordine, nuovi cavalieri e dame
della Sardegna, comprendeva anche due “matricole” della Delegazione di Oristano
che ho l’onore di dirigere come Delegato: 2 nuovi cavalieri fra le 14 nuove
investiture della Luogotenenza: 12 cavalieri e 2 dame.
Il suggestivo antico
rituale, Venerdì 16 la “Veglia d’armi e
di preghiera” e Sabato 17 la solenne “Cerimonia
d’Investitura”, ripeteva le modalità con cui gli antichi cavalieri crociati,
entrando nell’Ordine, facevano voto di dedicare la loro vita alla difesa della
Terra Santa. Anche quest’anno, dunque, nella bella cattedrale di Cagliari, si è
rinnovato l’antico giuramento: sono state pronunciate e sottoscritte le antiche
“promesse” fatte dai cavalieri cristiani, che mettevano la loro spada e la loro
vita al servizio della Cristianità. Promesse che anche oggi mantengono tutto il
loro fascino millenario, che ha commosso non poco cavalieri, dame e il numeroso
pubblico presente.
L’antico rito della
Veglia delle Armi era in uso nell’Ordine del S.S. di Gerusalemme fin dalla sua
costituzione (che risale al 1099), e prevedeva all’origine una intera notte di
veglia, digiuno e preghiera per il cavaliere, prima di ricevere l’indomani, la
sacra investitura. Venerdì scorso i 12 nuovi cavalieri e le due dame, alla
presenza dell’Arcivescovo di Cagliari, S.E. Mons. Arrigo Miglio, Gran Priore
della Luogotenenza e delegato dal Gran Maestro dell’Ordine a presiedere il
Sacro Rito, in ordine composto, osservavano con tanta emozione l’evolversi
degli eventi. Gli ammittendi, col mantello ripiegato sul braccio destro, hanno prima
pregato con gli altri cavalieri e dame, poi recitato coralmente “la promessa”:
quella di voler diventare fedeli soldati di Cristo. Dopo la benedizione dei mantelli
da parte dell’Arcivescovo hanno ricevuto “virtualmente” le armi del cavaliere:
spada e speroni (il suggestivo rito prevede che ogni cavaliere poggi la mano destra
prima sulla spada d’argento poi sugli speroni, che due cavalieri presentano
agli ammittendi, su due cuscini col
pentacroce rosso stampato su raso bianco). L’atmosfera che si respirava nella
Cattedrale riportava a tempi lontani: per i neofiti, ma non solo per loro, erano
momenti di grande intensità emotiva, compreso il pubblico presente. Dopo l’omelia
dell’Arcivescovo, che ha ricordato loro l’alto impegno che andavano ad
assumere, è seguita la cerimonia di consegna dei nuovi titoli ai cavalieri
promossi: il Luogotenente (anch’esso promosso Grand’Ufficiale) ha consegnato,
dopo la benedizione dell’Arcivescovo, le nuove insegne di Grand’Ufficiale a Ugo
Mercorelli, quelle di Commendatore a Pierpaolo Siddi, Antonio Luigi Sulis (della
nostra Delegazione di Oristano) e Don
Gianmario Piga.
Conclusa la suggestiva
cerimonia della “Veglia” del Venerdì, il rituale è proseguito Sabato 17 con la
solenne “Investitura” degli ammittendi. Tutti i cavalieri e le dame presenti, con
mantello tocco ed insegne, in corteo processionale, hanno fatto ingresso in
Cattedrale: distribuiti per ordine di grado, prima le dame, poi i cavalieri,
i commendatori, i responsabili delle Delegazioni e i Presidi; a chiudere il
corteo il Luogotenente con il dignitario dell’Ordine e l’Arcivescovo. Alle ore
10,30 è iniziata la Celebrazione Eucaristica, presieduta da S.E. Rev.ma Mons
Miglio, all’interno della quale è avvenuta l’investitura dei nuovi cavalieri e
delle dame. In prima fila i responsabili della Luogotenenza e delle 4
Delegazioni Provinciali. Tra gli ospiti d’onore S.E. Cav. di Gran Croce Dottor
Alberto Consoli Palermo Navarra (che rappresentava il Gran Magistero), una
Rappresentanza della Delegazione sarda dei Cavalieri di Malta e numerose autorità
civili e militari. A turno i cavalieri investendi hanno raggiunto l'altare; qui inginocchiati di fronte all'Arcivescovo hanno ricevuto l'investitura con i classici 3 colpi di spada sulle spalle e la consegna delle insegne cavalleresche. Il Luogotenente, poi, ha messo il mantello sulle loro spalle, complimentandosi con loro e consegnando una copia del Vangelo.
Cari amici, anche quest’anno
l’organico dei cavalieri della Luogotenenza Italia- Sardegna è aumentato di
alcune unità. Altri 12 cavalieri e 2 nuove dame hanno rinforzato l’organico:
tra questi 2 cavalieri della nostra Delegazione di Oristano, Giorgio Chiarelli
e Bartolo Muroni. L’Ordine, insomma, continua a crescere: nel mondo conta 56
Luogotenenze, con un organico globale di oltre 30 mila cavalieri. La
Luogotenenza Italia - Sardegna, con le nuove ammissioni, arriva ora ad avere 185
elementi attivi, tra cavalieri e dame (dieci anni fa erano la metà). Insomma
una bella crescita!
Linfa nuova, dunque, quella
apportata dai nuovi ingressi, necessaria per alimentare il grande sforzo che
l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme continua a fare per venire
incontro alle esigenze dei cristiani di Terra Santa, combattendo non più con la
spada ma con le opere di bene: con l’aiuto economico, l’insegnamento scolastico
(l’Ordine mantiene diverse scuole a Gerusalemme), la fratellanza e la ricerca
della pace. L’anno scorso, ha commentato il Luogotenente, Gr. Ufficiale Dr.
Efisio Luigi Aste, la struttura globale dell’Ordine, attraverso le sue 56
Luogotenenze, ha sostenuto il Patriarcato Latino di Gerusalemme (struttura
della Chiesa Cattolica in Israele, Giordania e Cipro) con donazioni per oltre
12 milioni di dollari.
Credo, cari amici, che anche oggi,
nel Terzo Millennio, la cristianità abbia molto bisogno di cristiani attivi e tra
questi di numerosi cavalieri e dame del S. Sepolcro di Gerusalemme, che con
grande spirito di servizio continuino a contribuire al sostegno dei cristiani
della Terra Santa ed alla difesa dei Luoghi che videro la nascita e la morte di
Nostro Signore Gesù Cristo.
Grazie, amici, della
Vostra gradita attenzione.
Mario
Virdis
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