Oristano
3 Maggio 2014
Cari amici,
dopo il post del 30
Aprile sulle origini dell’Ordine, oggi, nella seconda parte, riepiloghiamo la
sua storia recente: evidenziando cos’è, oggi, quest’Ordine Cavalleresco e di cosa
si occupano i suoi moderni cavalieri e dame nel Terzo Millennio, per perpetuarne
l’antico impegno, nato con la spontanea e valorosa partecipazione alla difesa
dei Luoghi Santi, con la forza della
spada.
Nella prima parte della
storia dell’Ordine ci siamo fermati agli inizi del Milleottocento. L’Ordine,
ormai, aveva perso gran parte del suo potere e delle sue proprietà, lontano
dalla Terra Santa, ma voleva continuare ad esercitare la sua funzione di aiuto
e sostegno ai cristiani ed ai Luoghi Santi.
Artefice del rinnovamento
dell’Ordine, come anticipato nella 1^ parte, fu il Pontefice, Papa Pio IX: la Santa Sede, dopo diversi tentativi, riuscì
a stipulare un accordo con la Sublime Porta (l’Autorità musulmana che dominava
incontrastata in terra Santa), che consentì di ripristinare, nel 1847, il
Patriarcato di Gerusalemme. Con questo accordo l’Ordine del S. Sepolcro tornò sotto
la guida del suo antico e naturale capo: il Patriarca Latino di Gerusalemme. Papa
Pio IX, poi, nel 1858, mise mano alle regole dell’Ordine, ne modificò la
Costituzione e adottò un nuovo Statuto, dando un assetto più moderno alla
struttura. L’Ordine venne posto direttamente sotto la protezione della S. Sede
e la reggenza affidata al Patriarca Latino. Il Pontefice, inoltre, definì il “nuovo
e fondamentale ruolo” dell’Ordine: il mantenimento delle opere e delle
strutture del Patriarcato Latino di Gerusalemme. Negli anni successivi il
Pontefice Leone XIII, con Lettera Apostolica del 1888, estese alle donne “che
si fossero distinte tra le altre per la pietà, la generosità e lo zelo verso la
religione cattolica”, l’onore di appartenere all’Ordine del S. Sepolcro.
L’innovazione era puramente apparente poiché, in effetti, era un ritorno
all’antico, in quanto le Canonichesse del S. Sepolcro erano state create,
diversi secoli prima, da S. Elena. L’ingresso concesso nuovamente alla Dame,
allora chiamate “Matrone del S. Sepolcro”, rappresentava la continuazione
ideale di un’antica tradizione.
Nel 1906 Papa Pio X,
ampliando le innovazioni fatte da Pio IX (che aveva introdotto nell’Ordine, al
posto del solo grado di cavaliere, tre gradi di appartenenza: Gran Croce,
Commendatore e Cavaliere), assimilò l’Ordine nelle decorazioni agli altri
Ordini sacro-militari, decorandolo di un trofeo militare. Lo stesso Papa era il
massimo vertice dell’Ordine (Gran Maestro), mentre il Patriarca di Gerusalemme
rivestiva la carica di Luogotenente. Successivamente, con Breve del 1928, Papa
Pio XI stabilì che l’Ordine dipendesse esclusivamente dall’autorità del
Patriarca di Gerusalemme, che divenne anche Gran Maestro dell’Ordine. Pio XII
nel 1949 stabilì che il Gran Maestro dell’Ordine fosse, invece, un Cardinale di Santa Romana Chiesa,
assegnando al Patriarca di Gerusalemme la prerogativa di Gran Priore. Giovanni
XXIII nel 1962 e poi Paolo VI nel 1977, diedero un ulteriore impulso inserendo
nello statuto norme più precise al fine di consentire un’azione più coordinata
ed efficiente.
Nel Febbraio del 1996
il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II (oggi Santo) ha “elevato” la dignità dell’Ordine: assegnandole
il ruolo di “Associazione Pubblica di fedeli”, eretta dalla Sede Apostolica a
norma del can. 312 par.1. L’associazione gode di personalità giuridica, sia
canonica che civile. Anche lo Stato Italiano, riconosce l’Ordine: con R.D. del
10 Luglio 1930, n° 974, Art. 3, venne autorizzato l'uso nel proprio territorio
delle onorificenze dell'O.E.S.S.G., autorizzazione riconfermata espressamente
dalla Legge 3 Marzo 1951, n° 178, art. 7, comma 3, della Repubblica Italiana.
Pertanto in Italia, l'Ordine del Santo Sepolcro, è riconosciuto "Ex
Lege", come per il Sovrano Militare Ordine di Malta. Per sottolineare e
rafforzare i vincoli dell'Ordine, Sua Eminenza il Gran Maestro ha di recente
istituito, con particolare solennità, nell'ultima domenica del mese di Ottobre,
la celebrazione della festa dedicata alla sua Celeste Patrona, la Beata Vergine
Maria Regina della Palestina.
Prima di chiudere
vorrei aggiungere una curiosità, inerente il protocollo ed i riconoscimenti
attribuiti dal Vaticano ai vari Ordini Cavallereschi. La
Santa Sede, interpellata circa il proprio atteggiamento nei confronti di Ordini Equestri
dedicati a Santi o aventi intitolazioni sacre, ha confermato nel 2002 con una
nota autorizzata dalla Segreteria di Stato che: "la Santa Sede, oltre i
propri Ordini Equestri, riconosce e tutela solo due Ordini cavallereschi: il
Sovrano Militare Ordine di Malta e l'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di
Gerusalemme".
La precisazione non si esprime sulla precedenza tra
i due Ordini, pur citando per primo l'Ordine di Malta. La questione della
precedenza tra queste due Istituzioni è oggetto di una lunga controversia: alcuni
affermano che l'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme abbia la
precedenza su quello di Malta, basandosi sulla bolla "In supremo
militantis Ecclesiae" di Benedetto XIV (1746), emessa prima della
rifondazione dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme da parte di
Pio IX (1847), nella quale il Papa stabilisce la precedenza dell'Ordine
Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme su tutti gli altri, ad eccezione di
quello dello Speron d'oro; altri attribuiscono la precedenza all'Ordine di
Malta, basandosi sul suo “carattere sovrano”, ma tale precedenza non è mai stata
condivisa dalla Santa Sede. La regola per lo più seguita, almeno su base
consuetudinaria, vede la precedenza dell'Ordine di Malta. Il cerimoniale della
Repubblica Italiana dà la precedenza alle insegne dell'Ordine di Malta anche
rispetto a quelle degli ordini della Santa Sede, mentre in tutti gli altri
Stati Sovrani esteri questa consuetudine non viene rispettata perché priva del
benestare papale.
Questi i riferimenti
storici più importanti su questo antico Ordine Equestre: importanti sì, ma non
determinanti, per i compiti ai quali oggi l’Ordine è chiamato. Il suo percorso
storico deve essere “di aiuto e monito”
al cavaliere odierno che intende
entrare a far parte di un Ordine antico e glorioso, per aiutarlo ad improntare
la sua vita seguendone le precise regole e manifestando la stessa fedeltà e
dedizione degli antichi crociati. L’Ordine al giorno d’oggi ha ben altri
compiti, diversi da quelli di ieri: obiettivi da raggiungere non più con l’uso
della spada ma ugualmente impegnativi, che vanno assolti con forza e
determinazione, oggi come ieri. Le doti dell’odierno cavaliere e della dama che
intendono entrare a farne parte, devono essere simili a quelle dei loro
predecessori.
L’odierno Statuto
dell’Ordine indica chiaramente gli scopi e gli impegni che si assumono gli
odierni appartenenti all’antica e nobile Istituzione:
-Rafforzare nei suoi
membri la pratica della vita cristiana, in assoluta fedeltà al Sommo Pontefice
e secondo gli insegnamenti della Chiesa, osservando come base i principi della
carità dei quali l’Ordine è un mezzo fondamentale per gli aiuti alla Terra
Santa;
-Sostenere ed aiutare
le opere e le istituzioni culturali, caritative e sociali della Chiesa
Cattolica in Terra Santa, particolarmente quelle del Patriarcato Latino di
Gerusalemme, con il quale l’Ordine mantiene legami tradizionali;
-Zelare la
conservazione e la propagazione della fede in quelle terre, interessandovi i
cattolici sparsi in tutto il mondo, uniti nella carità dal simbolo dell’Ordine,
nonché tutti i fratelli cristiani;
-Sostenere i diritti
della Chiesa Cattolica in Terra Santa.
L’Ordine
Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme è l’unica Istituzione laicale dello
Stato Vaticano a cui, come già detto, è affidato il compito di sopperire alle
necessità del Patriarcato Latino di Gerusalemme e di tutte le attività ed
iniziative a sostegno della presenza cristiana in Terra Santa. Le oblazioni dei
suoi membri rappresentano dunque la principale fonte contributiva istituzionale
del Patriarcato.
L’organizzazione
centrale dell’Ordine del Santo Sepolcro è così strutturata:
- il Gran Maestro, un
Cardinale di Santa Romana Chiesa, nominato da Sua Santità;
- il Sommo Pontefice, che
regge e governa l’Ordine attraverso il Gran Maestro;
- il Patriarca Latino
di Gerusalemme, che è anche il Gran Priore dell’Ordine;
- un Ufficio di Presidenza, di cui fanno parte
un Governatore Generale e tre Vice
Governatori Generali;
- un Gran Magistero, avente funzioni
consultive; esso è composto di non più di 18 Membri nominati dal Gran Maestro. La
struttura operativa si articola poi su due distinte gerarchie, quella
Ecclesiastica, cui è affidata la responsabilità dello sviluppo spirituale
dell’Ordine, sotto la guida del Cancelliere e del Cerimoniere, e quella Laica,
cui è affidata la responsabilità gestionale dell’Ordine sotto la guida del
Governatore Generale. L’organizzazione territoriale si
configura in Luogotenenze (una o più per ogni Stato), ciascuna guidata a sua
volta da un Luogotenente laico, da un Gran Priore e da un Consiglio. Le
Luogotenenze sono suddivise in Sezioni, che a loro volta, se ne esistono i
presupposti, possono essere suddivise in Delegazioni. Il Luogotenente, i
Presidi (Responsabili delle Sezioni) ed i Delegati (Responsabili delle
Delegazioni), sono affiancati da una struttura Ecclesiastica parallela
costituita dai Priori rispettivamente di Sezioni e Delegazioni.
L’Ordine è attualmente presente
in quasi tutte le nazioni del mondo: conta 52 Luogotenenze (24 in Europa, 15
nel Nord America, 5 in Sud America, 6 in Australia ed Estremo Oriente), con un
numero di appartenenti attivi, cioè di coloro che partecipano alla sua vita
nell’impegno di servizio e di carità assunti all’atto dell’ammissione, di oltre
23.000. In
relazione alle esigenze economiche del Patriarcato Latino di Gerusalemme e
delle altre Istituzioni Cattoliche, che ivi operano a supporto della presenza
cristiana in Terra Santa, l’Ordine cerca di sopperire come meglio possibile.
La
strategia dell’Ordine è stata e continua ad essere quella di portare i
cristiani di Terra Santa ad un livello culturale e professionale tale da
consentire loro un inserimento attivo nella vita sociale del proprio Paese, a
pari livello degli appartenenti ad altre professioni di Fede.
Dalla fine del secolo
scorso ad oggi l’Ordine ha finanziato la realizzazione e la gestione, oltre
alle tradizionali attività diocesane, anche di ben 40 asili nido, 40 scuole
elementari, 26 scuole medie e 7 licei, in Israele, Palestina e Giordania, con
un personale di oltre 800 docenti e più di 100 religiose. Queste scuole
ospitano, oggi, circa 18.600 allievi distribuiti nelle varie classi. Le scuole sono frequentate mediamente da un
65% di Cristiani (tra cattolici, ortodossi, etc.) e da un 35% di Musulmani.
I
costi di gestione del Patriarcato e delle sue 68 Parrocchie, i salari dei circa
1.500 Insegnanti ed Impiegati delle strutture scolastiche, i costi del
Seminario Patriarcale e degli Orfanotrofi e Dispensari, nonché delle nuove
iniziative e degli altri progetti del Patriarcato (inclusa la costruzione di
alloggi per le giovani famiglie), sono ingenti e continuano ad aumentare,
gravando sull’Ordine, e quindi possono essere sostenuti solo grazie alla
generosità dei suoi Membri attivi. Quanto realizzato non è certamente che una
goccia in un mare di bisogni e di necessità che stentano a trovare copertura.
Tutti i cavalieri lo sanno e contribuiscono, come possono, anche andando
personalmente in Terra Santa, a toccare con mano quanto bisogno ci sia di
ciascuno di loro.
Cari amici, come ho
detto all’inizio da molti anni appartengo a questa nobile Istituzione. Oggi,
che ho la responsabilità di una Delegazione (quella di Oristano e Provincia)
posso dire che sono felice di essere entrato a farne parte. Non mi ha certo
aggiunto nulla (in onori) al mio precedente impegno di cristiano, ma
sicuramente l’idea di poter contribuire, anche se in minima parte, ai bisogni
della Terra Santa mi da conforto. Credo che anche oggi, nel Terzo Millennio, la
cristianità abbia ancora tanto bisogno di cristiani attivi, e anche di numerosi
cavalieri e dame del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che con grande spirito di
servizio continuino a contribuire alla difesa del cristianesimo nel mondo, in
particolare dei luoghi che videro la nascita e la morte di Nostro Signore Gesù
Cristo.
Grazie, cari amici
della Vostra attenzione.
Mario
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