Oristano 10 Febbraio
2014
Cari amici,
oggi il mio incontro
con Voi sarà più “salato” del solito! Nel senso che vorrei ripercorrere la
lunga storia del sale: anzi la lunga “strada
del sale”, che per l’uomo è iniziata in tempi lontanissimi.
Il sale è entrato cosi
prepotentemente nella nostra storia che ci sembra che, ‘da sempre’, ne sia parte
integrante! Chi si fermerebbe mai a pensare che nel gesto di condire una
pietanza con il sale si potrebbe riassumere l’intera storia del mondo? Eppure il
sale ha costruito la storia dell’uomo, ha fatto fortune e costruito imperi, è
stato preziosa merce di scambio e salario, per non citare la sua importanza nella chimica e nella biologia, nei proverbi e
nella mitologia, nella fisica e nella letteratura, nell’arte e nella
tradizione religiosa, oltre che nella grande arte culinaria, ovviamente. Il
sale è stato per l’uomo, fin dal primo momento di utilizzo, qualcosa che può
essere definito uno dei fondamenti della nostra cultura. Il sale, dunque, prodotto
essenziale per la vita di noi tutti, indispensabile quanto l’acqua, e la cui
valenza simbolica è forse paragonabile solo a quella del vino. Un bene oggi
scontato e a portata di mano, ma un tempo raro e costoso, che ha avuto il
potere di imprimere svolte decisive allo sviluppo dei secoli passati; esso ha
ispirato invenzioni fondamentali, ha rappresentato, al pari dell’acqua, il
discrimine tra la vita e la morte per le carovane che un tempo attraversavano
il deserto.
L’uso del sale da parte
dell’uomo ha origini antichissime: circa 10.000 anni fa, nel Neolitico, con la
nascita dell’agricoltura si modificò profondamente il Suo precedente stile di
vita. Il cambiamento nell’alimentazione che derivò dall’ampio consumo di
cereali coltivati (poveri di sale), ma soprattutto la necessità di conservare a
lungo, mediante salatura, le derrate alimentari deperibili (carne e pesce),
rese necessario il diffuso utilizzo del Cloruro di Sodio (il sale è un composto
cristallino a base proprio di cloruro di sodio). Storia lontana, dunque, iniziata
nel Neolitico, soprattutto come principale conservante dei prodotti alimentari.
Solo in epoche successive, infatti, si determinò quel cambiamento del “gusto”
che lo rese indispensabile per dare “sapore”, introducendolo nella preparazione
e nella cottura dei cibi.
I più antichi documenti
storici sull'utilizzo del sale si riferiscono alle prime civiltà stabili:
sumerica, egiziana, cinese (3000 a.C.), ittita ed ebrea (2000 a.C.). La
necessità di avere adeguate quantità di sale disponibili è il motivo principale
per cui le più grandi civiltà antiche si sono sviluppate in prossimità di aree
desertiche, come la Mesopotamia, o in contesti ambientali con ridotti tassi di
umidità, come il bacino del Mediterraneo, dove era più semplice raccogliere e
estrarre il sale. Nel più antico trattato di farmacologia della storia della
medicina, il cinese Peng-Tzao-Kan-Mu, una buona parte della trattazione è
dedicata a descrivere i 40 tipi di sale allora disponibili, con la specificazione
dei principali metodi per l'estrazione e delle modalità di preparazione delle
forme commerciali. Presso gli antichi egizi l'uso del sale assunse proporzioni notevoli,
dal momento che essi lo utilizzavano per una duplice finalità: il sale era indispensabile
nel processo di mummificazione, così come lo era per la deidratazione delle
carni e la loro successiva conservazione. In Egitto le modalità di utilizzo erano
severissime: l’uso del sale era riservato al solo Faraone.
Questa sua preziosità,
unita al fatto che fosse reperibile solo in alcune località, fece si che nel corso
dei secoli l'utilizzo del sale fosse assoggettato a controlli sempre più
marcati da parte dei governanti di tutti i popoli produttori, con una tendenza
crescente alla sua centralizzazione ed alla creazione di veri e propri monopoli,
con la conseguente imposizione di pesanti ed impopolari tassazioni sul prodotto
che diedero vita anche a ribellioni di grande portata.
Nell'antica Grecia il
sale divenne un’importante merce di scambio nell'allora florido commercio degli
schiavi, mentre a Roma i soldati venivano retribuiti con razioni di sale, dette
“Salarium”, da cui deriva l'attuale nome del corrispettivo mensile 'salario'.
Per facilitarne il trasporto, i Romani costruirono imponenti reti viarie e, in
particolare, una strada destinata al passaggio delle carovane per il commercio
del sale, che fu, per questo, denominata Salaria, strada ancora esistente. Con
l’ascesa dell’Impero romano la produzione ed il commercio del sale divennero
importantissimi in tutta l’Europa, soprattutto perché si aprirono nuove vie
commerciali e perché Roma aveva il monopolio di tale commercio. Nel medioevo il
sale fu usato anche come moneta di scambio e servì addirittura per un’imposta,
la famosa “Gabella” pretesa da Filippo il bello. Sotto il segno del sale sono
sorte antiche e magnifiche città (per es. Salisburgo), si sono costruite strade
(le famose “Vie del Sale”), sono scoppiate rivoluzioni, sono state combattute
guerre e vinte battaglie. Nel 1930 Gandhi condusse il popolo indiano
all’indipendenza dalla Gran Bretagna guidando la famosa “Marcia del sale”
contro le imposte vessatorie che il monopolio britannico imponeva su questo
bene di fondamentale importanza, imposte che colpivano specialmente le decine
di milioni di indiani che vivevano nella miseria più profonda.
La storia del sale,
cari amici, è cosi grandiosa e complessa che trascende i limiti della nostra immaginazione.
Omero definiva il sale "sostanza divina", mentre per Platone il sale
era "particolarmente caro agli dei". Il sale ha costruito la storia
dell’uomo: la sua storia è la storia delle saline, delle miniere di salgemma,
delle flotte che hanno attraversato i mari, delle carovane che hanno
attraversato il Sahara, così come le Ande; è anche la storia dei mercanti che hanno
risalito i fiumi d’Europa, della Russia, della Cina e dell’America. La storia
del sale è stata dunque quella dei rapporti tra culture: Paesi in grado di
produrre abbastanza sale da poterne anche esportare, e Paesi che invece ne
erano carenti, con i quali venivano intrapresi rapporti commerciali. La storia
dei popoli mediterranei, in particolare, si identifica con la storia del sale,
elemento ritenuto più prezioso dell'oro. Le "vie del sale" tracciate
dal mare verso i territori interni costituivano le grandi “strade commerciali”
dell'antichità.
L’importanza che il
sale riuscì a raggiungere fece sì che ad esso venissero attribuite non poche
valenze anche di natura simbolica, come ad esempio:
- esso rappresentava fedeltà
e stabilità, se impiegato nei “patti di sale”, dove con il suo scambio si
stringevano accordi matrimoniali ed economici;
-l’uso del sale era un metodo
di purificazione dal demonio, quando il sale veniva asperso durante battesimi,
benedizioni o esorcismi, di uomini e animali;
-il sale era
considerato indice di malaugurio se la sostanza cadeva sbadatamente sulla
tavola, perché considerata preziosissima.
Secondo l'esegesi
biblica il sale rappresentava l'intelligenza illuminata dello spirito e degli
apostoli, in ricordo di Cristo, che nel Sermone della montagna rivolgendosi a
Loro disse: "”Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse
sapore, con che cosa lo si potrà rendere salato?” (Matteo 5,13).
Anche nel suo uso
corrente in cucina il sale è considerato “la sapienza del cibo”: "La
cucina ha bisogno di sale affinché le vivande non siano insipide”, dice il
cuoco con convinzione. Definiamo infatti insulsi gli uomini stolti e sciocchi
perché non hanno sale, vale a dire sapienza".
Simbolicamente “dividere
il sale con altre persone” significava soprattutto essere disposti a
condividere anche la propria fortuna. Con il sale nel passato si sigillavano le
alleanze e i matrimoni. Il sale simboleggia sempre l’amicizia: fino all’era
moderna si è conservata l’usanza di accogliere l’ospite con sale, pane e vino,
per unire lo spirito (il sale), l’anima (il vino) e il corpo (il pane). Un
antico proverbio dice: “Non si conosce una persona se non si è condiviso con
lei uno staio di sale!”. Nei miti e nelle leggende il sale ha la capacità di
proteggere, di purificare e guarire. Il sale si usava come
protezione contro le stregonerie e gli incantesimi maligni, gettandolo in aria
e poi nel fuoco.
Per questo non poteva mancare nelle occasioni importanti della
vita, alla nascita, al battesimo, al matrimonio, sul letto di morte o nelle
sepolture. Il sale veniva sparso prima di gettare le fondamenta e prima di
entrare nella nuova casa o nelle stalle. Proteggeva il raccolto al momento di
riporlo e gli animali prima di condurli al pascolo. Gettato dalla finestra
custodiva dal temporale imminente e teneva lontani gli spiriti cattivi. Nel
Medioevo sia nei riti cattolici che protestanti si usava il sale per scacciare
i demoni. Nel rituale originario del battesimo l’acqua rappresentava la
purificazione, l’olio la benedizione e infine il sale la protezione. Proprio
perché simboleggiava felicità e ricchezza, versato involontariamente era
presagio di sventura, invece volontariamente portava fortuna e proteggeva dai
mali. Ancora oggi nelle stanze dei bambini si nasconde del sale tra i libri!
Cari amici, la storia
del sale non si esaurisce certo con queste mie quattro reminiscenze: non
basterebbero molti volumi a raccontare tutto quello che il sale è riuscito a
far muovere nel mondo! E' sufficiente una battuta, però, per affermare che – se non
ci fosse – il nostro mondo sarebbe proprio “un mondo insulso…senza sale”! Ci
basti infine ricordare quanto Dante afferma, nel canto diciassettesimo del Paradiso,
sulla previsione fattagli da Cacciaguida sul suo esilio: «Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo
scendere e 'l salir per l'altrui scale...».
Noi sardi il sale lo
conosciamo bene: abbiamo avuto in passato uno stabilimento del sale a Cagliari
fra i più importanti d’Italia. Salina valida ancora oggi, anche se
ridimensionata rispetto all’importanza rivestita in passato. Antonio Taramelli
(Udine 1868- Roma 1939), che oltre che giornalista fu un valente archeologo,
già direttore del Museo Nazionale di Cagliari, accademico nella medesima
Università, Sovrintendente ai beni archeologici della Sardegna, Accademico dei
Lincei e, infine, Senatore del Regno a vita per meriti scientifici, nel 1925
scrisse un interessante articolo-relazione sulle Regie Saline di Cagliari. Dopo
aver a lungo descritto i luoghi, i sistemi di lavorazione, le tecniche e quant’altro,
chiuse le sue riflessioni con il seguente tratto finale:
“Ma non alle sole cucine nostre é diretto
questo prodotto del mare di Sardegna; esso alimenta numerose industrie: si può
dire anzi che le principali industrie siano debitrici alle saline di Cagliari
di un loro indispensabile elemento. Ricordiamo per primo l’enorme consumo fatto
dalla pastorizia, sia per l’alimentazione del bestiame che per la confezione e
maturazione del formaggio; non meno largo è l’impiego del sale come
refrigerante. Sono del pari tributari della salina le fabbriche del sapone,
quelle dei prodotti della soda per le acque gazose e similari. Larghissimo uso
é fatto dalle concerie per le prime lavorazioni dei cuoi e delle pelli; le
grandi fabbriche di conserve vegetali e carnee non potrebbero funzionare senza
questo indispensabile prodotto. I sali amari sono usati nella salagione delle
budella ed entrano come ausiliari preziosi nella fabbricazione dei vetri e
delle stoviglie in centinaia e centinaia di stabilimenti italiani.
Per quanti rivoli, come il sangue nelle
arterie e nelle vene, fluisce in mezzo agli uomini, questo mirabile elemento,
che dal seno del mare, come un dono divino, semplice e puro, modesto e di poco
costo, si spande sulla terra, simbolo di sapienza, testimone sempre vivo di una
delle più antiche e sempre utili conquiste dell’uomo! “ . (Antonio Taramelli)
Grazie amici
della Vostra sempre apprezzata e gradita attenzione.
Mario
3 commenti:
Accettato nella società moderna con un misto di amore e odio, il sale ha costituito per millenni una risorsa preziosissima per qualunque popolo del pianeta. Oltre agli ovvi usi alimentari, come insaporire il cibo o conservarlo, il sale ha rappresentato nell’antichità una vera e propria moneta di scambio e una fonte di ricchezza capace di far crescere o distruggere imperi.
http://www.vitantica.net/2018/02/23/sale-storia-utilizzo-antichita/
Ciao
Si ma per quale motivo era così raro. Che ci vuole a prendere l acqua del mare e farla evaporare.
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