Oristano 25 Febbraio
2014
Cari amici,
la Sardegna è davvero
una vera e propria farmacia a cielo aperto! Oggi voglio parlarvi del Verbasco,
la modesta “trovodda”, come in Sardegna è molto più nota. Il nome verbasco gli
deriva dalla radice latina virb, che significa verga. Il nome greco invece,
phlomos, ha una radice pre-indoeuropea che è riconducibile a bhle, che significa
gonfiarsi, ma anche brillare. Questo deriva dal fatto che la pianta era usata
come stoppino per le lucerne fin da tempi antichissimi; anche in accadico il
nome della pianta vuole dire lucerna. Cerchiamo di conoscere meglio questa
pianta che ha rivestito in passato, per l’uomo una grande utilità.
Il suo nome scientifico
è Verbascum Thapsus L. e appartiene alla famiglia delle Scrofulariacee. E’ una
pianta arbustiva biennale, mellifera (nettare molto amato dalle api) che ha
l´aspetto di un grosso cero, con radice a fittone bianca, fusto alto fino a due
metri, foglie ovali-lanceolate lanose. I fiori gialli formano una pannocchia
sulla parte terminale per un terzo circa della lunghezza totale. E´
diffuso nei luoghi incolti, ai margini delle strade, nei luoghi soleggiati, nei
terreni pietrosi di tutta Europa; in Italia è comune nella zona marittima e in
quella submontana; in Sardegna vegeta bene anche in alta collina. Della pianta
non risultano utilizzi alimentari, mentre fino alla piena diffusione dell’energia
elettrica le famiglie utilizzavano le foglie per fare stoppini per le lampade a
olio; anche i fusti, secchi e legnosi, trovavano buon utilizzo per la
preparazione del forno per la cottura del pane. La varietà sarda, Verbascum
conocarpum Moris, subsp. Conocarpum, è una pianta endemica
della Sardegna, della Corsica e dell’Isola di Montecristo.
La pianta era nota
nell’antica Roma anche come “Candela regia”, termine usato perché i gambi erano
utilizzati, nell'antica Roma, come candele durante i funerali e le cerimonie;
nel Medioevo la pianta era nota come “Lumino delle streghe”, in quanto il
Verbasco era associato alle pratiche magiche, e si diceva che con la sua
peluria si facevano gli stoppini per le candele.
L’utilizzo
medicamentoso della pianta riguarda sia i fiori che le foglie: i cui preparati sono
indicati per curare le affezioni dell’apparato respiratorio fin dall’antichità:
Plinio consigliava l´uso del verbasco nei casi di lesione o di irritazione
polmonare. Le foglie si raccolgono, ben sviluppate, in
primavera - estate; i fiori si raccolgono, invece, appena aperti in giugno -
agosto, staccandoli a uno a uno senza il calice. I suoi principi attivi sono:
Mucillagini,
Saponine, Fitosteroli, Glucosidi iridoidi, Flavonoidi e Oli essenziali. Non
poche le sue proprietà benefiche: per via interna il
verbasco ha proprietà emollienti ed espettoranti, è, infatti, un ottimo rimedio
per tutte le patologie caratterizzate da una abbondante secrezione delle mucose.
Dal punto di vista farmacologico, il glucoside più attivo contenuto nel
verbasco è il verbascoside. Esso esercita la sua azione non solo fluidificando
le secrezioni, ma riducendo i fenomeni infiammatori a livello delle vie respiratorie
superiori ed inferiori. Questa sua azione medicamentosa probabilmente è dovuta,
non solo ai glucosidi, ma alla componente flavonide, così come l´azione bechica
(calmante della tosse). Nel verbasco assieme ai flavonoidi si possono isolare
esperidina, mucillagini con marcati effetti emollienti, saponine e, negli oli
essenziali, una serie di composti terpenici non ancora ben caratterizzati
chimicamente. Per uso esterno il verbasco ha proprietà vulnerarie e sfiammanti
a livello delle emorroidi.
Un tempo i preparati
della pianta furono utilizzati come rimedio contro la tisi (le foglie fresche
del Verbascum phlomoides e Verbascum tapsus). I fiori a tutt'oggi trovano
impiego nella preparazione di infusi dalle proprietà espettoranti. La sua
azione quindi combatte bene le bronchiti, agevolando in modo particolare
l’espettorazione. Ottimo coadiuvante per calmare la Tosse, curare Faringiti,
Tracheiti e Bronchiti di varia natura, comprese le forme asmatiche, un
toccasana, insomma per tutte le affezioni delle vie respiratorie a lenta
risoluzione. In passato il verbasco era utilizzato anche contro la gotta:
foglie e anche parti della pianta pestate e poste (in impacco) sulla parte
dolente, in poche ore sedavano con molta
efficacia il dolore, così da potere in tempi brevi anche camminare. Il
cataplasma delle foglie trova impiego, in uso esterno, anche per geloni ed
emorroidi. Il prodotto risulta utile anche come oleolito, per combattere le
verruche e le otiti. I suoi componenti sono a bassissima tossicità: nessuna
controindicazione, alle dosi normali, tranne casi di ipersensibilità
individuale. In certo soggetti potrebbe diminuire la pressione sanguigna.
Il prodotto può essere
utilizzato come tisana, come infuso, come decotto e come estratto fluido. Come Tisana: 1-1.5 g per tazza. Filtrare accuratamente
l´infuso, in quanto i numerosi peletti sono irritanti per la gola. Per uso
topico: decotto per 2 minuti al 5%,
facendo impacchi. Come infuso: berne più tazze al giorno. Il Verbasco
Estratto Secco: 300-600 mg al giorno. Il Verbasco Estratto Fluido: preparato
dalla pianta intera fresca, tit.alcol.65°. Quantità: XL gocce 3 volte al giorno.
Chiudo anche questa chiacchierata
pregandovi di leggere con attenzione le righe sottostanti.
Attenzione: Le informazioni fornite su queste pagine sono di natura generale e sono
riportate a mero scopo informativo; si declina pertanto ogni responsabilità sul
loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare. Mai pensare al “fai da
te” e ogni necessità va consigliata e seguita da un medico o da un erborista. I
principi attivi contenuti nelle piante officinali possono essere molto
pericolosi se usati o preparati in modo non corretto.
Cari amici, anche il
verbasco, la sarda “Trovodda”, fa parte di quella lunga schiera di piante
medicinali di cui la Sardegna è ricchissima! Se sapessimo valorizzare il nostro
grande patrimonio….
Ciao a tutti!
Mario
2 commenti:
E l'uso della pianta secca come scopa nelle aie dove si trebbiavano fave e grano?
Come e cosa si utilizza per il trattamento delle emorroidi,i fiori,le foglie,o le radici
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