Oristano, 21 Gennaio
2014
Cari amici,
oggi mi piace rivivere
con Voi la storia della Società Sportiva
Tharros, costituita ad Oristano nel 1905 per merito dell’ Avv. Antonio
Andria, originario di Seneghe, fondatore e primo presidente della Società
Ginnastica Tharros.
La Tharros iniziò la
sua attività come “Società di Ginnastica”,
e la sua nascita è comprovata da un
documento custodito nell'archivio
storico del Comune di Oristano. Trattasi di una lettera della società, firmata
dal vicepresidente Antonio Dessì, datata
novembre del 1905 e diretta al Sindaco della città. Nella lettera si fa
riferimento proprio alla “costituzione” della società sportiva, dove si legge
che, qualche mese prima, in agosto, "…vi
comunicammo la costituzione della società...". Il documento è la prova
inequivocabile della data di nascita della Tharros, avvenuta con ogni
probabilità proprio il 19 giugno di quell’anno, nel corso dell'assemblea
svoltasi al Teatro San Martino e raccontata in una cronaca de L' Unione Sarda.
Oggi la Società
Polisportiva Tharros è la principale squadra di calcio di Oristano. Durante la
sua storia è stata attiva nei settori della ginnastica, calcio, atletica,
ciclismo e pallacanestro. Attualmente è attivo solo il settore calcistico, che
nella stagione 2013/2014 milita nel girone F sardo di 2ª Categoria. I colori
sociali del sodalizio sono il bianco ed il rosso. La sua storia è stata lunga e
tormentata, e tra alti e bassi, tra periodi aurei e altri di carestia, come le
sette piaghe d’Egitto, oggi cerca di
vivere dignitosamente, nel ricordo dei periodi d’oro del passato. Ripercorriamo
insieme il suo accidentato percorso.
Nata nella seconda metà
del 1905 per sviluppare il settore ginnico, iniziò a partecipare a
manifestazioni ufficiali solo nel 1908, dopo aver ottenuto l'affiliazione alla
Federazione Ginnastica d'Italia. Negli anni seguenti la Tharros prese parte a
numerosi concorsi di Ginnastica di livello nazionale e internazionale,
ottenendo vari premi e riconoscimenti sia a livello individuale che di squadra.
Nel 1910 Oristano dispone già di atleti di valore ma è ancora priva di un
impianto sportivo. Riesce, comunque ad ospitare ugualmente i primi campionati
sardi di atletica leggera: utilizza come campo di gara il terreno prospiciente
il vecchio ospedale San Martino. Negli anni seguenti i ginnasti della Tharros effettuano
trasferte anche nella penisola; nel 1910 ottengono una brillante affermazione a
Genova, e al rientro in città vengono accolti da una grande folla, in testa il
sindaco don Angelino Carta e la banda musicale. Nel1920 i dirigenti della
Tharros lanciano una sottoscrizione tra i cittadini per costruire la palestra
sociale: vengono raccolte ben 11.000 lire. Il costo dell'opera finita sarà,
alla fine, di 138.000 lire. Sempre nel 1920 i dirigenti della Tharros vendono
alcuni terreni in agro di Santa Giusta che erano stati donati alla società da
don Giovanni Angelo Corrias. Con il ricavato (Lit.16.485) acquistano buona
parte del terreno che ospita l'attuale campo Tharros con l’intento di
costruirvi gli impianti sportivi.
Con le disponibilità
finanziarie ricavate dalla sottoscrizione e da altre successive, danno inizio
alla costruzione dell’impianto sportivo sociale. I lavoro procedono e il 7
Febbraio del 1926 viene inaugurata la nuova palestra: la benedice S.E. Mons. De
Rio, arcivescovo di Oristano, alla presenza delle maggiori autorità e di un
folto pubblico che assiste a un bel saggio ginnico. Grande regista sportivo dell’evento
fu il prof. Severino Ibba, e al saggio erano presenti validi sportivi: parteciparono,
tra gli altri, gli atleti Egidio Manca, Ettore Massidda e Iginio Piroddi. Nello
stesso anno viene inaugurato anche il campo di calcio; la partita di esordio fu
una gara di rilevo: una selezione di giocatori locali che affrontò il Cagliari.
L’ingresso nella bella struttura sportiva aveva, ben visibile dall’esterno e
montata nei pilastri del grande portone di accesso, la scritta in latino:
"In motu vita est", voluta dal grande Severino Ibba. La
frase è presente ancora oggi nonostante nel frattempo l'impianto sportivo sia
stato completamente ristrutturato.
Negli anni che vanno dal1926
al 1929 ad Oristano è un fiorire di numerose
squadre: Avanguardia, Sempre Avanti, Fascio Giovanile, Pro Othoca, Ferrovieri e
Savoia. Nel mese di Giugno del1929 a Macomer, si disputa un incontro storico
tra Avanguardia e la squadra locale. I macomeresi vincono per 2-0 ma l'arbitro
dell'incontro, che eccezionalmente è il prof. Severino Ibba, allunga di
parecchio la fine dell'incontro allo scopo di favorire il pareggio dell'
Avanguardia. Nel1930 Silvio Piscedda, valoroso giocatore di football ma anche un
atleta di primo ordine, a soli 17 anni supera nel salto con l'asta i 3,25 m..
La misura raggiunta, cheoggi fa sorridere, in quegli anni era un risultato di
tutto rispetto. Nel 1931prende vita anche la squadra ciclistica "Arborea",
di diretta emanazione del dopolavoro fascista arborense; tra i suoi giocatori
Giannino Martinez, successivamente passato alla Tharros. Nel1938 viene costituita
anche la sezione calcistica. Entrambe queste squadre nel 1943 entreranno poi a
far parte della neonata "Società Polisportiva Tharros".
Il 1943 è un triste periodo
bellico e il terreno del campo della
Tharros viene trasformato in "orto di guerra" e coltivato a fave.
D'altronde l'attività sportiva è praticamente ferma. Alla fine del conflitto,
però, la società riprende vita: si ricostituisce sotto la denominazione di “Società
Polisportiva Tharros”, con la presidenza di Egidio Manca. La
prima divisa da gioco dei calciatori della Tharros fu quella nero-azzurra a
strisce verticali, nonostante i colori sociali fossero e siano rimasti sempre
bianco-rossi, i colori della città. Sin dalla sua fondazione la Tharros
partecipò al campionato di prima divisione regionale, che fra il 1935 ed il
1948 era il quarto livello del campionato italiano di calcio. La squadra sfiorò
più volte la promozione al livello superiore (promozione fino al 1952, IV serie
dal 1952 al 1957). Nel campionato1950/1951 per raggiungere l'obiettivo fu
chiamato sulla panchina della squadra oristanese il campione del mondo Gino
Colaussi. L'esperienza del triestino durò un solo anno, mentre i biancorossi
conobbero una crisi finanziaria che nel 1956 portò al fallimento della società.
Nell'autunno del 1958
la società fu rifondata con un nuovo consiglio di amministrazione. L'agognata
promozione in Serie D giunse nel campionato 1966-1967, non sul campo (la
Tharros perse 4-1 la finale con l'Alghero) ma grazie al ripescaggio per meriti
sportivi. Dopo cinque stagioni di permanenza in campo nazionale, nel1971-1972
gli oristanesi arrivarono 18° nel girone F e retrocessero in Promozione. Nel 1974,
finalmente, la Tharros conquista, per la prima volta sul campo, la promozione
in serie D: Presidente è Aldo Leoni e allenatore Gianni Fermi. Nel1975 per
festeggiare il 70° compleanno della società venne invitato in città il Porto
Alegre, squadra brasiliana che schierava fra i giocatori anche Paulo Roberto
Falcao. Il giocatore, diventato successivamente famoso con la maglia della Roma
(scudetto) e della nazionale verde-oro, era allora un illustre sconosciuto. Per
la cronaca la partita con la Tharros finì 6-0 per i carioca. Fra il 1981-1982 e
il 1991-92 la Tharros si inserì stabilmente nel massimo livello dilettantistico
nazionale, senza primeggiare ne demeritare. Il 18 Agosto del1988 finalmente viene
inaugurato il nuovo prato erboso del Comunale: l’evento è festeggiato con una
amichevole fra la Tharros e la Torres di Bebo Leonardi.
Gli anni recenti sono
ancora cronaca e non storia, per cui non riepilogherò date, nomi e fatti. Da
allora la squadra oristanese tra alti e
bassi, cambi di presidente e di allenatore, tra crisi finanziarie e campionati più
o meno mediocri, si è sempre “tenuta a galla”, senza però riuscire a tornare in
Serie D, limitandosi a vivacchiare fra l'Eccellenza, la Prima e la Seconda Categoria.
Nel campionato in corso milita nel campionato di Seconda Categoria.
Ecco, cari amici, la
lunga e tormentata storia ultracentenaria della squadra biancorossa della
nostra Città. Un passato certamente interessante, a volte glorioso a volte
meno, ma che ha sempre creato tanto interesse e tanta passione per gli
appassionati di Oristano, vecchi e giovani! L’amore non ha età, confini, o
limiti.
Ciao a tutti.
Mario
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