GIOVANNI PUSCEDDU: UOMO DI CULTURA, POLITICO ILLUMINATO, SAGGIO AMMINISTRATORE, IN SINTESI UN VERO ROTARIANO.
E’ andato via in silenzio, come era sua abitudine. Non era amante dei riflettori, delle luci della ribalta, ma amava immensamente la sua terra, la Sardegna, ed in particolare il suo Territorio, la Marmilla, terra povera e trascurata. L’essere mite non gli ha impedito di combattere una lunga battaglia per il riscatto di una delle zone più povere dell’Isola. Sindaco di Villanovaforru per oltre trent’anni ha trasformato un territorio dimenticato in un’oasi culturale, turistica e ricettiva mai prima sognata. Inventore del Consorzio “ Sa Corona Arrubia” ne è stato alla sua guida per circa 25 anni, vincendo una scommessa che a molti sembrava impossibile. Ora, a 81 anni, ha perduto l’ultima battaglia, quella con la morte, che lo ha portato via in un grigio pomeriggio di Dicembre. Si è spento nella sua casa di Sanluri tra le braccia dell’adorata moglie Angela, lasciando in tutti noi un gran vuoto.
Io l’ho conosciuto personalmente nel 2000 quando ero presidente del Rotary Club di Oristano. In quell’anno era obiettivo del nostro Club costituirne uno nuovo nel Medio Campidano, che garantisse continuità tra i Club del Cagliaritano e quelli del Centro Sardegna, a partire da quello di Oristano. Giovanni conosceva già il Rotary in quanto era già socio onorario del Club di Cagliari. Proprio per la sua conoscenza dell’Associazione andai a trovarlo con l’amico Vincenzo Falqui-Cao, rotariano del mio club, che aveva l’incarico di Rappresentante speciale del Governatore del Distretto, Antonio Lico, per l’avvio e la costituzione del nuovo Club. Pur oberato da non pochi impegni non ci fu difficile convincerlo ad accettare l’ipotesi della Presidenza del nascente Rotary Club di Sanluri Medio Campidano. Il club nacque sotto i migliori auspici ed oggi è sicuramente uno dei nuovi club più attivi e vivaci del nostro Distretto. Anche di questo fatto andava molto orgoglioso: il suo territorio, che aveva conosciuto negletto e dimenticato, stava recuperando terreno, allineandosi ai territori ben più sviluppati e curati, e la costituzione di un Rotary Club ne era ulteriore conferma.
Diventammo amici. Amicizia non formale, apparente, ma solida, concreta, reale. Il suo sorriso, anche di fronte alle difficoltà, era di una semplicità disarmante: sapeva, col magnetismo dei suoi occhi, dominare, convincere, invogliare; sapeva trovare sempre la soluzione appropriata. La notizia della sua morte lascia in me, ma credo in tutti quelli che lo hanno conosciuto ed amato, un vuoto incolmabile. Il suo ricordo resterà, però, sempre vivo in me ed il suo sorriso continuerà ad illuminare i miei momenti bui, quei momenti quando sembra che tutto sia perduto, che non vi sia soluzione al problema.
Grazie caro Giovanni della Tua splendida amicizia. Ad Angela che oggi piange la Tua assenza dico solo una cosa: sii serena, sei stata molto fortunata ad essere la compagna di un uomo che nessuno dimenticherà mai. La luce del suo sorriso riscalderà sempre il Tuo ed i nostri cuori; le sue opere, tutto quello che ci ha insegnato, continueranno a vivere per sempre.
Mario
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E’ andato via in silenzio, come era sua abitudine. Non era amante dei riflettori, delle luci della ribalta, ma amava immensamente la sua terra, la Sardegna, ed in particolare il suo Territorio, la Marmilla, terra povera e trascurata. L’essere mite non gli ha impedito di combattere una lunga battaglia per il riscatto di una delle zone più povere dell’Isola. Sindaco di Villanovaforru per oltre trent’anni ha trasformato un territorio dimenticato in un’oasi culturale, turistica e ricettiva mai prima sognata. Inventore del Consorzio “ Sa Corona Arrubia” ne è stato alla sua guida per circa 25 anni, vincendo una scommessa che a molti sembrava impossibile. Ora, a 81 anni, ha perduto l’ultima battaglia, quella con la morte, che lo ha portato via in un grigio pomeriggio di Dicembre. Si è spento nella sua casa di Sanluri tra le braccia dell’adorata moglie Angela, lasciando in tutti noi un gran vuoto.
Io l’ho conosciuto personalmente nel 2000 quando ero presidente del Rotary Club di Oristano. In quell’anno era obiettivo del nostro Club costituirne uno nuovo nel Medio Campidano, che garantisse continuità tra i Club del Cagliaritano e quelli del Centro Sardegna, a partire da quello di Oristano. Giovanni conosceva già il Rotary in quanto era già socio onorario del Club di Cagliari. Proprio per la sua conoscenza dell’Associazione andai a trovarlo con l’amico Vincenzo Falqui-Cao, rotariano del mio club, che aveva l’incarico di Rappresentante speciale del Governatore del Distretto, Antonio Lico, per l’avvio e la costituzione del nuovo Club. Pur oberato da non pochi impegni non ci fu difficile convincerlo ad accettare l’ipotesi della Presidenza del nascente Rotary Club di Sanluri Medio Campidano. Il club nacque sotto i migliori auspici ed oggi è sicuramente uno dei nuovi club più attivi e vivaci del nostro Distretto. Anche di questo fatto andava molto orgoglioso: il suo territorio, che aveva conosciuto negletto e dimenticato, stava recuperando terreno, allineandosi ai territori ben più sviluppati e curati, e la costituzione di un Rotary Club ne era ulteriore conferma.
Diventammo amici. Amicizia non formale, apparente, ma solida, concreta, reale. Il suo sorriso, anche di fronte alle difficoltà, era di una semplicità disarmante: sapeva, col magnetismo dei suoi occhi, dominare, convincere, invogliare; sapeva trovare sempre la soluzione appropriata. La notizia della sua morte lascia in me, ma credo in tutti quelli che lo hanno conosciuto ed amato, un vuoto incolmabile. Il suo ricordo resterà, però, sempre vivo in me ed il suo sorriso continuerà ad illuminare i miei momenti bui, quei momenti quando sembra che tutto sia perduto, che non vi sia soluzione al problema.
Grazie caro Giovanni della Tua splendida amicizia. Ad Angela che oggi piange la Tua assenza dico solo una cosa: sii serena, sei stata molto fortunata ad essere la compagna di un uomo che nessuno dimenticherà mai. La luce del suo sorriso riscalderà sempre il Tuo ed i nostri cuori; le sue opere, tutto quello che ci ha insegnato, continueranno a vivere per sempre.
Mario
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L’Unione Sarda riporta oggi (6 Dicembre 2009) nella pagina della Cultura un bell’articolo di Antonio Pintori che riepiloga la bella ed avvincente avventura di Giovanni Pusceddu.
Ecco il testo completo.
Il Patriarca della Marmilla
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Giovanni Pusceddu: addio a un pioniere del turismo culturale.
Ieri pomeriggio la Marmilla ha perso il suo padre della cultura, Giovanni Pusceddu. Sindaco di Villanovaforru per trent’anni e per ventitré presidente del Consorzio turistico Sa Corona Arrubia, è stato il pioniere del turismo culturale nelle zone interne. Si è spento alle 18, nella casa di Sanluri dove viveva con la moglie Angela. Aveva 81 anni.
Nell’ultimo periodo i problemi respiratori che si trascinava da tempo si erano fatti più seri. Alla fine lo hanno portato via dalla sua Marmilla, terra per la quale aveva investito una vita. Negli ultimi mesi non lo si vedeva più in giro. Ma le tracce della sua opera sono sotto gli occhi di tutti nel territorio dei nuraghi e delle Giare. Il museo di Sa Corona Arrubia, quello dei record con i dinosauri, egizi e adesso con i mammut. Ma anche un sistema viario che unisce siti archeologici e una rete di altri musei. Per ultimo, l’attenzione di imprenditori irlandesi sulle brulle colline per un progetto di 580 milioni di euro legato al golf che non trascurerà la valorizzazione dei beni culturali.
Tutto questo e molto di più è stato Giovanni Pusceddu. Per anni insegnante elementare e corrispondente de L’Unione Sarda, ha poi messo la sua esperienza e professionalità a servizio del suo paese e del Territorio. Nel 1975 è diventato sindaco di Villanovaforru per la prima volta. E ha voluto rendere fruibile il villaggio nuragico di Genna Maria. Da quegli scavi è partito il risveglio culturale della Marmilla. Poi il museo con lo stesso nome del sito, inaugurato nel 1982, il primo in un piccolo paese dell’interno. Quello stesso anno è nato il Consorzio, primo esempio nell’Isola di associazionismo fra Comuni. Allora erano quattro: Villanovaforru, Collinas, Lunamatrona e Siddi. Oggi sono diventati venti.
E nei suoi 25 anni alla guida de Sa Corona Arrubia, Pusceddu di scommesse ne ha vinte altre, sempre con il fine di sviluppare il turismo culturale. La prima mostra nel museo del Territorio nel 2001 con i Dinosauri e 150 mila biglietti staccati ha fatto subito il botto. Poi sono arrivati i pittori spagnoli, Leonardo, gli Egizi, i Precolombiani, gli Etruschi e i Mammut. Il papà il suo Consorzio lo ha lasciato nel 2005, cosi come il suo Comune.
Un amministratore capace di affrontare momenti difficili con la stessa determinazione e voglia con le quali con gli altri Sindaci metteva in campo tanti progetti. Uno per tutti l’ippoterapia per disabili che ha regalato il sorriso sui cavalli a tanti ragazzi. Ha saputo alzare la voce quando Sa Corona Arrubia veniva trascurata dalla Regione ma anche quando il Territorio veniva penalizzato nel servizi.
“ Faceva tutto con lo stesso entusiasmo di un bambino”, ha detto Giovanni Battista Orrù, ex Sindaco di Lunamatrona, al fianco di Giovanni dal 1982, “ il territorio ha perso il suo Patriarca, un esploratore d’altri tempi”. “Ancora ricordo quando ci convinse ad andare a Genova per vedere la mostra dei dinosauri promettendoci una cabina di prima classe sulla Tirrenia”, ha aggiunto l’attuale presidente de Sa Corona Arrubia Alessandro Merici. “ Un grande, sono onorata di aver partecipato al suo progetto”, ha concluso Teresa Guerriero, segretaria del Consorzio. Oggi la Marmilla piange Giovanni Pusceddu, ma soprattutto lo ringrazia.
Antonio Pintori.
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