Oristano, 5 Novembre 2007
ISTITUITA IN CITTA’ LA DELEGAZIONE DEI CAVALIERI DEL S. SEPOLCRO DI GERUSALEMME
I CAVALIERI CON LA CROCE GEROSOLIMITANA NELLA NOBILE TERRA DEGLI ARBOREA
Complice l’inattesa giornata di sole gli oristanesi che sabato 27 Ottobre affollavano la Piazza della Cattedrale e le vie del centro storico della città hanno assistito ad una cerimonia quantomeno insolita. Un corteo di Cavalieri e di Dame che, rivestiti dai mantelli e preceduti dai vessilli ornati con la rossa croce gerosolimitana, si recava in Cattedrale per festeggiare la Beata Vergine Maria, Regina della Palestina, Patrona celeste dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, e per ufficializzare l’istituzione della nuova Delegazione di Oristano.
La celebrazione della ricorrenza è stata presieduta, nella Cattedrale di S. Maria, dall’Arcivescovo Metropolita di Oristano, S.E. Rev.ma Mons. Ignazio Sanna, Grand’Ufficiale dell’Ordine e Priore della nuova Delegazione.
Alla presenza del Luogotenente per l’Italia Centrale e Sardegna dell’Ordine, S.E. il Cavaliere di Gran Croce Alberto Consoli Palermo Navarra, del Preside della Sezione Sardegna, il Grand’Ufficiale Renato Picci, dei Delegati di Sassari, il Cavaliere Vincenzo Picci e di Nuoro, il Cavaliere Salvatore Cambosu, una folta rappresentanza di Cavalieri e di Dame provenienti da tutta la Sardegna, si è raccolta in preghiera per onorare la Vergine Maria e per assistere alla cerimonia di istituzione della Delegazione di Oristano, affidata alla guida del neo-Delegato, il Cavaliere Mario Virdis. Numeroso anche il pubblico che ha voluto unirsi in preghiera con i Cavalieri e le Dame del Santo Sepolcro. Tra le Autorità locali presenti, il Sindaco di Oristano d.ssa Angela Nonnis ed il V.Prefetto vicario Dr. Ledda.
L'Ordine del Santo Sepolcro trae le sue origini storiche nel sodalizio cristiano costituitosi presso la Chiesa del Santo Sepolcro in Gerusalemme subito dopo la conquista della Città Santa da parte dei Crociati.
Ma cosa significa oggi per un cristiano diventare Cavaliere del Santo Sepolcro di Gerusalemme? Cosa spinge un cristiano, già impegnato nella vita sociale ad accettare di indossare il mantello dei vecchi crociati? La risposta la troviamo ripercorrendo insieme la storia recente dell’Ordine.
Nel 1847, ripristinato il Patriarcato Latino di Gerusalemme, il Beato Pio IX, con la Bolla "Nulla Celebrior" diede nuova vita all'Ordine, affidandogli il compito precipuo di provvedere al mantenimento delle attività del Patriarcato stesso. Lo Statuto, più volte modificato (fino all'ultimo aggiornamento approvato nel 1996), ne mantenne immutata la finalità caritativa di assicurare un regolare appoggio di preghiere e di opere alle comunità cristiane in Terra Santa. Finalità che si é rivelata essenziale negli ultimi decenni, anche come mezzo per arginare la forte tendenza all’emigrazione.
Alcuni dati diffusi in questi ultimi anni dall’Università di Betlemme forniscono uno scenario quanto mai drammatico. Dal 1948, hanno lasciato la Terra Santa 230 mila cristiani. La popolazione cristiana di Gerusalemme, che conta oggi 14 mila persone, è scesa, tra il 1840 e il 2002, dal 25% al 2%. Nello stesso periodo, gli ebrei sono passati da 4 mila a 400 mila unità, mentre i 4.600 mussulmani sono diventati 143 mila.
Oggi, con i contributi dei circa 24.000 Cavalieri e Dame, raggruppati in 52 Luogotenenze (di cui 5 in Italia), l'Ordine del Santo Sepolcro, oltre alle 68 parrocchie, finanzia circa 45 scuole frequentate da oltre 19 mila ragazzi appartenenti ad ogni razza e religione.
I ragazzi cristiani che frequentano queste scuole e le cui rette scolastiche sono interamente sostenute dai Membri dell’Ordine, sono circa 10 mila. Attraverso tali aiuti, l’Ordine del Santo Sepolcro si prefigge di dare ai giovani cristiani una istruzione adeguata per inserirsi in un contesto sociale e politico, come è quello attuale della Terra Santa, che non lascia spazi alla minoranza cristiana, se non a livelli culturali e professionali di eccellenza.
Attraverso il potenziamento delle iniziative mirate alle scuole, l’impegno dell’Ordine del Santo Sepolcro, però, vuole essere prevalentemente una missione di pace. I Cavalieri e le Dame del Santo Sepolcro, dunque, impegnati a concorrere, come “operatori di pace”, al raggiungimento di quella pace che, in Terra Santa, purtroppo, appare ancora molto lontana.
Bambini e ragazzi cristiani, ebrei e mussulmani, sedendo sugli stessi banchi, imparando a convivere e a fraternizzare, avendo avuto oggi l’occasione di vivere uniti la loro formazione scolastica e culturale, liberi da pregiudizi ed antichi rancori, forse domani, potranno essere finalmente in grado di costruire insieme quella pace da tutti tanto auspicata.
“Per giungere alla pace bisogna educare alla pace”, esortava il compianto Sommo Pontefice Giovanni Paolo II nel suo messaggio, in occasione della giornata mondiale di alcuni anni fa. In sintonia con tale esortazione, l’Ordine del Santo Sepolcro ha iniziato ad impegnare le singole Luogotenenze ad assumere, in via esclusiva, il mantenimento di una o più scuole. La Luogotenenza per l’Italia Centrale e Sardegna, fin dall’anno 2004, si è fatta carico e provvede al pagamento delle rette dei 1.000 studenti cristiani, fra i 1.900 giovani circa, che frequentano la scuola di Madaba, in Giordania. Dall’anno 2006, inoltre, partecipa al finanziamento dei lavori e delle opere di ammodernamento del Centro Scolastico Comunitario di Jenin, in Samaria e, da quest’anno, anche di quello di Aboud, nei Territori Palestinesi a nord ovest di Gerusalemme.
Sono punti di riferimento e di esempio, nella vita spirituale dei Cavalieri e delle Dame, le figure dei Santi che hanno fatto parte dell’Ordine: San Pio X, (che ne fu Gran Maestro), i Beati Cardinali Giuseppe Benedetto Dusmet, Andrea Ferrari e Ildefonso Schuster, nonché Bartolo Longo (fondatore del Santuario di Pompei).
La guida ed il coordinamento delle attività dell'Ordine, che ha personalità giuridica vaticana, sono affidati ad un Cardinale Gran Maestro (attualmente il cardinale John Patrick Foley, di recentissima nomina), assistito da un Gran Magistero a composizione internazionale.
La Luogotenenza per l’Italia Centrale e Sardegna, posta sotto la responsabilità di un Luogotenente (attualmente S.E. Alberto Consoli Palermo Navarra) e la guida spirituale di un ecclesiastico (attualmente S.E. Rev.ma Mons. Giovanni De Andrea, Arcivescovo titolare di Acquaviva, Nunzio Apostolico), ha competenza territoriale nelle regioni Abruzzo, Lazio, Marche, Molise, Sardegna, Toscana ed Umbria ed amministra circa 2.500 persone, tra Cavalieri (laici ed ecclesiastici) e Dame.
La Sardegna è una Sezione della Luogotenenza per l’Italia Centrale e Sardegna, mentre Oristano, dopo Sassari e Nuoro, è la terza Delegazione, in ordine di tempo, ad essere istituita nell’ambito di questa Sezione. A breve, seguirà l’istituzione della Delegazione di Cagliari.
Ciò premesso, torniamo alla cronaca della manifestazione.
Alle 10.30, nella chiesa del Carmine, i Cavalieri e le Dame, indossati i mantelli e le insegne dell’Ordine, hanno dato inizio alla lunga processione introitale per fare, unitamente all’Arcivescovo di Oristano, che si è unito al corteo dall’episcopio, l’ingresso solenne in Cattedrale.
La Cattedrale, addobbata di fiori bianchi e rossi (i colori dell’Ordine) e con i drappi bianchi sui quali era la croce potenziata rossa (o croce gerosolimitana) emblema dei Cavalieri del Santo Sepolcro.
Dopo il saluto del Luogotenente, è iniziata la Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo, che nella Sua omelia non ha mancato di apprezzare l’impegno di preghiera e di carità svolto dai Cavalieri e dalle Dame del Santo Sepolcro in favore delle popolazioni cristiane della Terra Santa. Al termine del Rito, dopo brevi parole augurali del Preside della Sezione Sardegna, si è svolta la cerimonia di consegna del vessillo alla nuova Delegazione. Dopo la benedizione da parte dell’Arcivescovo, il Luogotenente ha consegnato l’insegna al Preside che, a sua volta, l’ha affidata al nuovo Delegato.
Quest’ultimo, visibilmente commosso, ha rivolto ai presenti un caloroso indirizzo di saluto, ringraziando il Luogotenente per il prestigioso incarico conferitogli e l’Arcivescovo e Priore della Delegazione per la preziosa assistenza che non mancherà di fornirgli nell’espletamento della sua nuova funzione. Il nuovo Delegato ha concluso il suo intervento invocando, prima di guidare la recita corale della preghiera alla Patrona dell’Ordine, la sua celeste benedizione.
Oristano, terra di antiche tradizioni, ora, oltre ai Cavalieri della Sartiglia, che hanno lo scopo di cogliere la stella, sinonimo di buon auspicio e di augurio per un anno fortunato, è orgogliosa di avere anche i Cavalieri del Santo Sepolcro, il cui scopo, anche per loro, è quello di cogliere la stella, centrare un obiettivo: sostenere ed aiutare con sempre maggior impegno e costanza le opere e le istituzioni della Chiesa Cattolica in Terra Santa.
Mario Virdis
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