Oristano 30 novembre 2025
Cari amici,
Come ultimo post di questo mese ho scelto di dialogare con Voi sull'aridità e la solitudine sempre più presente nella vita di oggi. Lo scorso 11 novembre si
è celebrata la GIORNATA MONDIALE DEI
SINGLE (O SINGLES' DAY). L’idea di dedicare un giorno alle persone “SINGLE”
è nata in Cina negli anni '90, istituita per celebrare l'indipendenza e
l'orgoglio di essere single. La data è stata scelta per via della sequenza dei
numeri: 11/11, infatti è una sequenza di 1, e simboleggia proprio una persona
sola. La ricorrenza col passare del tempo si è evoluta, trasformandosi nella
più grande giornata di shopping online al mondo.
La realtà, come ha ben evidenziato
il sociologo americano David Riesman nel suo famoso libro “La folla
solitaria” (titolo originale “The Lonely Crowd”), è che l’uomo ha
lentamente ma inesorabilmente dismesso i panni del vivere sociale, abbandonando
lo svolgersi della vita “insieme agli altri”, al suo gruppo, estraniandosi
quindi, e iniziando quella “vita solitaria” che noi oggi, purtroppo, constatiamo
in tutta la sua triste evidenza. Si, amici, il protagonista indiscusso di oggi,
di questo 2025, anno che chiude il primo quarto di secolo del corrente millennio,
è proprio l’uomo solitario, che vive la sua vita sociale estraniato dal
contesto che lo circonda.
Oggi il protagonista è il
“LONER CONSUMER”, un nuovo, particolare tipo di consumatore che vive e
acquista da solo, spinto tanto da un crescente desiderio di autonomia quanto da
una diffusa sensazione di solitudine. Il suo è un nuovo modo di vivere, che può
essere analizzato come un particolare stato d’animo oppure come una vera scelta
di vita. Il Trend Reality Report 2025 di YouGov Shopper ha descritto e
fotografato l’ascesa crescente del “Loner Consumer”, che continua senza
interruzioni.
La ricerca è stata
realizzata in collaborazione con PRESSRELATIONS, e si basa su uno studio
strategico condotto su oltre 21.000 individui in 22 Paesi europei. Attualmente
nel nostro Paese le famiglie ‘single’ costituiscono il 35,4% del totale delle
famiglie italiane, con una crescita ancora più marcata se si considera il lungo
periodo: +20% rispetto al 2015. Tuttavia, il Loner Consumer non è un
‘solitario’ nel senso tradizionale: il termine, coniato dal The Economist lo
scorso giugno, descrive una tendenza tutt’altro che marginale e che – diffusasi
durante la pandemia – esprime il crescente desiderio di indipendenza, di
ricerca di spazio personale e di tempo di qualità da dedicare a sé
stessi.
Questa scelta di “Vita
solitaria”, stando ai dati rilevati dal report di YouGov circa le motivazioni
che spingono gli italiani ad isolarsi, è quello di ritagliarsi un momento di
solitudine, quello di cercare di riposarsi mentalmente (per il 49% di loro), di
avere un momento di introspezione (per il 45%) e di connettersi con sé stessi
(per il 41%). I dati del Trend Reality Report di YouGov Shopper evidenziano la
cosiddetta Loneliness epidemic, quella crisi di solitudine che da tempo,
ormai, colpisce molte società occidentali.
Come spiega la sociologa Roberta
Paltrinieri, docente di Sociologia dei Consumi presso il Dipartimento di
Sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università di Bologna, «Questa
tendenza non deve sorprendere: è un fenomeno descritto molto bene dal sociologo
tedesco Andreas Reckwitz nel suo libro “La
società della singolarità”. Non si tratta tanto di un problema di solitudine,
ma di individualizzazione: a partire dalla pandemia Covid, e che, complice la
tecnologia, viviamo in una dimensione che promuove proprio la singolarità, cioè
l’idea che “da soli è meglio”. Concretamente significa vivere da soli, ma anche
fare esperienze in solitudine: il messaggio è che attraverso l’autonomia e
l’indipendenza, anche e soprattutto nei consumi, possiamo realizzarci.
Amici, analizzando
attentamente il fenomeno possiamo constatare che questo cambiamento non
riguarda esclusivamente le nuove generazioni, bensì i 40/50enni: «Il Loner
consumer è soprattutto un 50 enne o 60enne, che, avendo un reddito che gli permette
di fare una certa spesa, da “consumatore solitario” vuole dimostrare a se stesso
di essere una persona realizzata, e lo fa tramite i consumi, perché i consumi
sono ormai l’attività prevalente della nostra quotidianità, anche in modo
inconsapevole», come ben ha osservato la sociologa Roberta Paltrinieri.
Cari amici, le famiglie
monocomponenti, come possiamo constatare, sono sempre in aumento, per cui viviamo
sempre più connessi virtualmente ma fisicamente distanti; si preferisce avere
spazi propri, comunicando con messaggini e non di persona. In questo senso la
tecnologia ci sta allontanando dall’obbligo della reciprocità fisica, in quanto
il virtuale rende più semplice la gestione delle relazioni. Viene meno quindi
anche il senso di Comunità. L’uomo del Terzo Millennio, dunque, decidendo di
distaccarsi dal gruppo, di vivere nell’egoistico isolamento, sta portando l’umanità
intera a trasformarsi in quella “FOLLA SOLITARIA” prima ricordata, arida e
infelice.
A domani.
Mario









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