martedì, novembre 04, 2025

CURIOSITÀ E STRANEZZE DELLA NATURA: IL FUNGO “OPHIOCORDYCEPS UNILATERALIS”, UN FUNGO PARASSITA CHE TRASFORMA LE FORMICHE IN ZOMBIE!


Oristano 4 novembre 2025

Cari amici,

La natura è davvero un mondo così variegato e straordinario, che è capace di stupire ogni giorno che passa in mille maniere! Non basterebbe un’enciclopedia di migliaia di volumi a descrivere la gran parte delle sue particolarità, perché se ne scoprono sempre di nuove! Oggi voglio parlare con Voi, amici lettori, di uno strano, meglio curiosissimo fungo, l’OPHIOCORDYCEPS UNILATERALIS, capace di insediarsi nella mente delle formiche trasformandole addirittura in Zombie! Vediamo insieme le particolarissime caratteristiche di questo fungo.

Considerato che in natura, sia nel regno animale che in quello vegetale, la sopravvivenza è vitale, questa è spesso ottenuta con tanto ingegno, adattabilità e a volte anche crudeltà. Uno degli esempi più straordinari e inquietanti di questa lotta per la sopravvivenza è il fenomeno detto della "FORMICA-ZOMBIE". A creare questo stato di sudditanza, questa forma di controllo mentale, è un fungo parassita, che trasforma le ignare formiche in strumenti viventi per la sua riproduzione. Vediamo come.

Il Protagonista di questa forma di aggressione verso le formiche è, come accennato, il fungo parassita OPHIOCORDYCEPS UNILATERALIS, che ha sviluppato un ciclo di vita complesso e incredibilmente specifico a danno di un’altra specie, addirittura animale! Questo fungo si è talmente evoluto da riuscire ad infettare le formiche, in particolare quelle appartenenti alla tribù Camponotini, manipolandole in modo tale da averne il totale controllo mentale, per riuscire a soddisfare le proprie necessità riproduttive. Vediamo come avviene questo processo di "ZOMBIFICAZIONE".

L’infezione inizia quando una spora del fungo, fluttuante nell'aria, atterra su una formica e si attacca al suo corpo. Lentamente il fungo entra all'interno della formica e inizia a crescere, invadendo i tessuti e raggiungendo il cervello e i muscoli. Attraverso il rilascio di specifici messaggeri chimici, il fungo interferisce con il sistema nervoso della formica prendendone il controllo, e di conseguenza impedendole di agire secondo la sua volontà. A questo punto la formica, ormai infetta, si isola dal gruppo, e si muove in modo anomalo e barcollante.

Il processo di zombificazione del fungo prosegue spingendo la formica ad arrampicarsi su una pianta e a fermarsi ad un’altezza utile, di solito 20-25 cm da terra. A questo punto, il fungo costringe la formica a mordere fortemente uno stelo della pianta con le mandibole (definito morso della morte), ancorandosi così definitivamente. Inizia così la riproduzione del fungo. Dal cadavere della formica, in particolare dalla testa, emerge il corpo fruttifero del fungo. Questo corpo contenente nuove spore, una volta esposto all'aria, è pronto ad infettare altre formiche e ricominciare così il ciclo.

Amici, questo terribile fungo è diffuso principalmente nelle foreste tropicali del Sudest asiatico e del Sud America, ma non solo: funghi simili del genere Cordyceps si trovano anche in Italia. Come accennavo prima, la natura è davvero straordinaria, nel senso che, se quanto descritto prima vi sembra inquietante o fantascientifico, sappiate che il “controllo mentale” messo in atto dall’ Ophiocordyceps Unilateralis non è l’unico! È, infatti, una strategia comune a numerosi parassiti. Un altro esempio è quello del LEUCOCHLORIDUM PARADOXUM, un verme piatto che costringe il suo ospite intermedio, una lumaca, a gonfiare ed agitare le antenne così da risultare più visibile agli uccelli e permettergli così di infestare un organismo più grande. 

Cari amici, la storia della FORMICA-ZOMBIE è un esempio sorprendente della complessità delle interazioni tra parassiti e ospiti nel mondo della natura. I meccanismi utilizzati continuano ad essere studiati dagli scienziati, non essendo ancora molto chiari, ma probabilmente quello che in termini tecnici viene chiamato “controllo mentale parassitico” è il risultato della produzione, da parte del parassita, di sostanze chimiche che mimano i neurotrasmettitori e gli ormoni dell’ospite, il quale li riconosce come propri e ne esegue quindi i “comandi”. Millenni di co-evoluzione sono serviti perché questi parassiti imparassero a piegare i loro sfortunati ospiti ai propri fini: quanto tempo servirà agli scienziati per comprendere del tutto gli straordinari segreti della natura? 

A domani.

Mario

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