sabato, novembre 15, 2025

SARDEGNA. ANTICHI RICORDI DEL PASSATO DA CONSERVARE: IL MULINO AD ACQUA DI OLZAI.


Oristano 15 novembre 2025

Cari amici,

Che l’evoluzione abbia, giorno dopo giorno, modificato la vita dell’uomo è una realtà che tutti noi possiamo toccare con mano. Anche solo nel corso di una vita, ovvero in media in meno di un secolo, le scoperte hanno portato straordinari cambiamenti, in particolare nel mondo del lavoro,  a volte addirittura epocali. Ho fatto questa premessa per parlarvi oggi di un antico “Mulino ad acqua”, un tempo strumento indispensabile per la macinatura dei cereali, quando la corrente elettrica era ancora da venire e bisognava sfruttare al meglio le forze della natura. Questo antico mulino si trova in Sardegna ad OLZAI. 

Si, amici, in Sardegna, ad Olzai, nel cuore della Barbagia, si trova un importante mulino ad acqua, “SU MULINU VETZU”, (il mulino vecchio), realizzato alla fine del Settecento ed operativo nell’Ottocento. Oggi è ancora perfettamente funzionante, ed è famoso anche per essere l'unico mulino ad acqua a ruota verticale ancora in funzione nell’isola. Il mulino sorge lungo il torrente Bisine, e per molti anni fu, per il territorio, un ricercato strumento per la macinatura di grano e orzo. Ma vediamo insieme alcuni dettagli di questa magnifica opera.

Il mulino è posto nella parte alta del paese di OLZAI, una zona particolarmente suggestiva, anche per la folta vegetazione presente. Il mulino era strettamente legato all'economia di quel tempo, quando il paese era tra i più attivi dell'isola quanto alla produzione di cereali, in particolare del grano, e questo mulino era in grado di effettuare una pregevole lavorazione dei diversi derivati. Oggi, dopo alterne vicissitudini, perfettamente restaurato, e stato reso nuovamente funzionante tanto da permetterne ancora l'uso.

Le maestranze dell’epoca lo realizzarono con pietre di granito a vista, sviluppando la costruzione in due parti complementari: due massicci e alti muri predisposti per contenere all’interno la grande ruota, mossa dal passaggio dell’acqua, che, con la sua forza motrice, mette in azione l’antica, possente macchina in pietra che procede alla molitura. Sopra di essa, incassata nella pietra, è presente una canaletta che raccoglie l'acqua. A fianco del mulino si trova il necessario fabbricato annesso, anch’esso costruito in granito, che presenta una facciata uniforme, interrotta soltanto da due piccole finestre.

Col passare del tempo e l’arrivo dei mulini a vapore, questo mulino cessò la sua attività.  Chiuso e solitario iniziò così la sua agonia, che ebbe il colpo di grazia durante l’alluvione del 1921, che lo rese praticamente inutilizzabile, La sorte de Su Mulinu Vetzu sembrava segnata: rimase chiuso e abbandonato per decenni. Oggi, però,  grazie all’importante intervento di recupero prima menzionato, ha ripreso a vivere: è tornato a splendere e a funzionare! Ora è diventato un simbolo di identità e di memoria collettiva, una testimonianza preziosa della storia rurale e dell’ingegneria tradizionale sarda.

Il visitatore, entrando all'interno del mulino, torna con la mente indietro nel tempo! Cammina su un pavimento in lastroni di pietra, e, mentre ammira gli antichi ingranaggi in legno, quelli che, ricevendo la forza motrice dell'acqua, mettevano in movimento il meccanismo che permetteva alla grande mola di pietra di macinare il grano, rimane esterrefatto. Continuando a visitare gli ambienti, rimane incuriosito dai tanti particolari oggetti esposti: sono gli strumenti tipici della macinazione di una volta, in gran parte autentici pezzi dell’epoca.

Amici, per il visitatore curioso visitarlo è come fare  un vero tuffo nel passato: in quel un luogo pieno di ombre della vita di una volta, sembra che il tempo si sia fermato. Il rumore dell’acqua che scorre, gli riporta indietro la mente al passato, facendogli rivedere, come in uno spezzone di un vecchio film, la lotta e la fatica degli uomini che ci hanno preceduto; tante storie di fatica manuale, di duro lavoro nei campi, di semina e di raccolto, di preparazione del grano come alimento principe, e del grande ingegno dell’uomo in ogni tempo.

Al paese di Olzai, amici, posto nel cuore della Barbagia, un sincero grazie per aver diligentemente conservato un pezzo di storia, Su Mulinu Vetzu, che, nonostante gli anni, continua a svolgere la sua funzione. Questo raro esempio di ingegneria pre-industriale dimostra le straordinarie capacità dell’uomo che con la sua intelligenza ha sempre cercato di sfruttare le grandi forze presenti nella natura, come in questo caso la forza dell’acqua.  Durante le piene invernali, la forza dell’acqua metteva in moto la grande ruota verticale che azionava gli ingranaggi interni e le mole per la macinazione del grano e dell’orzo.

Oggi, come detto prima, grazie ad un accurato restauro, il mulino è tornato a vivere e viene, anche messo a disposizione della Comunità per la macinazione dei cereali. Chi lo visita può assistere al funzionamento delle antiche macine e riscoprire gesti e suoni di un tempo. Chi è curioso di vederlo, per raggiungerlo deve percorrere l’antica strada che collega Olzai a Ollolai, un tracciato di origine romana poi divenuto via di transumanza per i pastori che conducevano le greggi dalle montagne della Barbagia alle pianure del Campidano. Anche questo, amici, è un percorso che riporta la mente indietro nel tempo! Grande, meravigliosa Sardegna!

A domani amici lettori!

Mario

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