Oristano 16 novembre 2025
Cari amici,
Il curioso modo di dire
"ANDARE A RAMENGO" ha un'origine molto antica ed è legata al
nome di una cittadina che esiste ancora oggi, che si trova vicino ad Asti, e
che in realtà si chiama ARAMENGO. Queste espressione ha un significato alquanto
negativo, in quanto “Andare a ramengo” significa "finire male", ovvero,
“andare in rovina, in bancarotta". Ma vediamo per quale ragione è nata
questa frase e soprattutto perché è riferita ad una località ben precisa: il
paese di ARAMENGO.
Per capire meglio le
origini di questo modo di dire dobbiamo tornare indietro nel tempo, ovvero all’Alto
Medioevo, quando Asti era la capitale di un Ducato di origine longobarda (dal
VI al IX secolo). Nel Ducato di Asti, all’epoca controllato dai Longobardi, una
legge stabiliva pene severe per chi si macchiava di colpe legate al patrimonio,
soprattutto bancarotta e fallimento. I responsabili venivano allontanati dal
luogo dove vivevano e mandati a scontare la pena in una sorta di confino agli
estremi del territorio. Non proprio come oggi, che magari si danno alla
politica e sistemano i loro guai!
La località destinata
all’espiazione era ARAMENGO, un comune posto tra le province di Asti e di
Torino, dove esistevano un tribunale temuto per la sua severità e un luogo dove
la detenzione era molto dura. Parafrasando “questo viaggio ad Aramengo”, non certo una gita di piacere ma di dolore, nacque
la locuzione ANDARE A ARAMENGO oppure MANDARE AD ARAMENGO. La caduta della A
iniziale del nome per ragioni eufoniche (cioè, di buona pronuncia) fu rapida e
perciò ecco che il modo di dire si semplificò in ANDARE o MANDARE A RAMENGO!
Ma, amici lettori, c’è anche
chi sostiene che il detto abbia un’origine leggermente diversa, nel senso che deriverebbe
dalla parola latina “AD RAMINGUM”, cioè, allontanarsi dal proprio luogo. La
parlata popolare, come ben sappiamo, non segue molto le regole della
grammatica, e il popolo fece presto a trasformare il vocabolo latino andare “AD RAMINGUM”, cioè, allontanarsi, nel
maccheronico Aramengo, come quel luogo designato per chi veniva
allontanato dalla città per insolvenza, come prima detto.
Amici, in particolare nel
Nord Italia, andare ad Aramengo (o a ramengo, come poi è entrato nell'uso
comune) divenne presto una locuzione popolare, diffusa prima in Piemonte e
nella Lombardia occidentale, e poi, con l'unità d'Italia, questo modo di dire si
propagò all'intera Penisola. Oggi, cari lettori, il comune di Aramengo non solo
non è scomparso ma è vivo e vegeto, situato com’è in una splendida e
invidiabile posizione collinare. È un bel paesino, posto tra il verde delle
colline astigiane, con poche centinaia di abitanti, celebre per importanti
laboratori di restauro, nonché per il tartufo bianco, i salumi, il miele, la
carne bovina e buone bottiglie di freisa e barbera!
Tutto considerato, credo
che il comune di Aramengo merita una visita, in primis per la sua spettacolare
posizione sulle colline, fra la provincia di Asti e quella di Torino, sia
per i prodotti alimentari prima menzionati. Tra la bellezza dei luoghi, aria
buona, ottimi vigneti e campi di grano e prodotti alimentari eccellenti, una
visita appare quasi d’obbligo! Allora se qualcuno, anche in modo scherzoso ci sorride
e con una battuta ci invita ad “ANDARE A ARAMENGO!”, credo che ci potremmo anche
pensare!
A domani amici lettori.
Mario






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