Oristano 9 novembre 2025
Cari amici,
La storia di questo
liquore è davvero curiosa e particolare. Inizia nel 1605 con la consegna di un
manoscritto al Monastero certosino di Vauvert (Parigi) da parte del maresciallo
d'Estrées. Questo documento conteneva la ricetta di un "elisir di lunga
vita", frutto della combinazione di ben 130 erbe e spezie. L’Ordine dei
Certosini ha la Casa madre nel Monastero della Grande Chartreuse, situato nelle
Alpi francesi, nel comune di Saint-Pierre-de-Chartreuse (dipartimento
dell'Isère), circa 30 km a nord di Grenoble. È situato a circa 1190 metri di
altitudine, ai piedi del Grand Som, quarta cima per altezza del massiccio della
Chartreuse.
Come primo insediamento
dell'Ordine, esso è il prototipo dello spazio monastico certosino, sempre
collocato in grandi alture, anche se a partire dal XIII secolo l'ordine si è
adattato anche a siti urbani e di pianura. Tornando all’Elisir del manoscritto,
consegnato ai monaci certosini dal maresciallo d'Estrées, questi si impegnarono
non poco per la realizzazione della complessa ricetta, accreditata come un
elisir di lunga vita. Si, la formula era così complessa che i monaci
impiegarono decenni per perfezionarla, ma alla fine crearono L'ÉLIXIR
VÉGÉTAL DE LA GRANDE-CHARTREUSE nel 1737.
Il contributo maggiore al
perfezionamento della ricetta fu quello del monaco Antoine, che riuscì a migliorare
la composizione creando l'Élixir Végétal de la Grande-Chartreuse, un potente
elisir ad una gradazione alcolica alquanto alta: 69∘. Successivamente gli
esperimenti continuarono e, nel 1764, i monaci realizzarono la Chartreuse Verte
(55°), una versione più accessibile realizzata con l'aggiunta di zucchero. Nel
1838 nacque la Chartreuse Jaune (40°).
Resta ancora oscuro il
completo “Segreto della produzione”: La ricetta completa, infatti, è ancora
oggi custodita e tramandata da pochissimi monaci, che supervisionano la
produzione, assicurando che il processo rimanga segreto e che ogni lotto di
produzione sia unico a causa delle variazioni stagionali delle erbe. Col
passare del tempo non solo sono cambiate le gradazioni ma anche i luoghi di
produzione. Le distillerie sono cambiate nel corso dei secoli, spostandosi da
Parigi a Tarragona e infine stabilendosi definitivamente ad Aiguenoire, vicino
a Voiron. Le cantine di Voiron sono
ritenute un luogo unico, e, tra l’altro, sono considerate tra le più lunghe al
mondo, dove ospitano le straordinarie botti di rovere dove i liquori
invecchiano. Attualmente il sito produttivo di Aiguenoire, piccolo villaggio
arroccato sulle Alpi francesi poco distante da Grenoble, è considerato un vero
paradiso, essendo un luogo remoto dalla natura incantata, dove i Certosini
portano avanti con cura meticolosa e grande amore la tradizione del liquore che
non teme il tempo.
Amici, il segreto dell’antica
ricetta nonostante il passare dei secoli, rimane. Basti pensare che tra piante,
radici, spezie e fiori sono ben 130 gli ingredienti coinvolti nella ricetta
della Chartreuse. Questi ingredienti arrivano tutti al Monastero essiccati, per
poi essere divisi e lavorati dai Monaci, che procedono all’infusione e alla
macerazione alcolica. La distillazione avviene in alambicchi in rame pot still,
che ospitano cestini con alcune erbe, tecnica che permette di valorizzare anche
alcuni aromi molto delicati. Infine, l’invecchiamento per almeno tre anni in
grandi botti di rovere francese dalle fibre molto compatte, che bene si
prestano ad invecchiamenti lunghi.
Cari amici, nonostante
questa lavorazione complessa, nessuno conosce tutti i dettagli sulle infusioni
e la distillazione, dal momento che il processo produttivo è un segreto
secolare ben custodito! Il segreto rimane perché “alle fasi finali” partecipano
solo due monaci, Don Benoit e Fra Jan Jacques, mentre ad assisterli ci sono tre
laici che si occupano dei processi non segreti. Un segreto che continua ad
essere ben custodito! Vi confesso che mi è sorta la curiosità di provarlo
questo ELISIR DI LUNGA VITA!
A domani, amici lettori.
Mario







Nessun commento:
Posta un commento