mercoledì, novembre 12, 2025

CI SIAMO MAI CHIESTI PERCHÈ QUANDO SQUILLA IL TELEFONO RISPONDIAMO NORMALMENTE “PRONTO”? LA CURIOSA STORIA DI QUESTO MODO DI INIZIARE LA CONVERSAZIONE…


Oristano 12 novembre 2025

Cari amici,

Il TELEFONO fu davvero un'invenzione straordinaria! La storia di questo meraviglioso congegno, che consentì, per quei tempi, collegamenti straordinari, ebbe inizio dalla innovativa scoperta di Antonio Meucci, inventore sfortunato, protagonista di una storia complessa e controversa. Meucci costruì il primo prototipo nel 1854 e depositò un "caveat" (un brevetto preliminare) nel 1871. Tuttavia, a causa di problemi finanziari, non riuscì a ottenere un brevetto definitivo, che fu poi registrato da Alexander Graham Bell nel 1876. Solo nel 2002 il Congresso degli Stati Uniti ha ufficialmente riconosciuto Meucci come l'inventore del telefono.

Ho fatto questa premessa, amici lettori, per parlare con Voi di un’usanza curiosa che riguarda in particolare noi italiani. Ci siamo mai chiesti perché, quando squilla il telefono, che sia quello di casa o il nostro smartphone, rispondiamo PRONTO? Perché non usiamo un saluto come avviene in tanti altri Paesi del mondo, ad esempio hello/hallo in lingua inglese? In effetti, se ci fermiamo un secondo a pensare, usare "ciao" o "buongiorno"/"buonasera" (a seconda dell'ora) dovrebbe venirci più che naturale! E invece usiamo "pronto", una parola più tecnica e fredda, che viene dal latino prōmptus (participio passato del verbo promĕre) e in origine significava "messo davanti agli occhi" o "messo alla portata". Come mai da noi c'è questa usanza?

Per rispondere compitamente a questa domanda, dobbiamo partire dalle origini della telefonia e quindi ripercorrere la storia del telefono. Le prime linee telefoniche e i primi telefoni furono installati negli USA nella seconda metà dell'800, diffondendosi poi anche in Europa e in Italia. Originariamente le linee telefoniche collegavano solo due apparecchi, ma in seguito furono introdotti dei sistemi per smistare manualmente le chiamate a diversi destinatari. Nacque così la figura del/della centralinista, una persona incaricata di mettere in comunicazione l'individuo che aveva chiamato con il destinatario della telefonata utilizzando un cavo con due uscite jack.

Ogni utente, infatti, era associato a una presa a jack, presso un cosiddetto tavolo e pannello di commutazione. Quando il collegamento corretto del cavo era avvenuto il/la centralinista comunicava l’avvenuto contatto con la parola "Pronto", permettendo in questo modo lo svolgimento della chiamata. Nel caso specifico, tuttavia, rimane il dubbio sul perché poi il termine abbia cominciato ad essere utilizzato direttamente dal destinatario della chiamata (forse per chiedere conferma che il collegamento fosse effettivamente operativo?). Si, amici, le origini tutte italiane di rispondere al telefono con la parola "PRONTO" (non avviene così in molte altre nazioni, come anticipato prima) sono legate a queste antiche pratiche in uso nei vecchi centralini telefonici. 

Ne abbiamo un esempio-ricordo anche noi qui ad Oristano (è ancora presente in Piazza Eleonora il palazzo TELECOM), dove operava un grande centralino telefonico con le caratteristiche prima richiamate, e con tante operatrici! Credo che sarebbe utile aprire questo palazzo in occasione di “Monumenti Aperti”, per farlo conoscere alle nuove generazioni, quelle dei nativi digitali, dei Millennial, che nulla sanno sulla vecchia telefonia di una volta! Col passare del tempo, questa parola “PRONTO”, ripetuta infinite volte nella giornata, diventò presto un’abitudine per chi usava il telefono, entrando così nella prassi comune di quelli che si mettevano al telefono. E così, anche oggi, allo squillo del telefono (che sia di casa o cellulare poco importa), la gran parte di noi alza il ricevitore per dire PRONTO, quasi per accertarsi che il collegamento con il chiamante sia in essere, ovvero che l'interlocutore sia in linea.  

Amici, sulle origini della parola “Pronto” per rispondere al telefono, però, c’è anche un’altra possibile origine. È una teoria ricavata dal gergo militare. Questa seconda teoria suggerisce che l'usanza derivi più dal gergo militare, poiché i primi utilizzatori del telefono erano le FF.OO. e i dipendenti pubblici (militari, vigili del fuoco, polizia, etc.). In questo contesto, la parola "pronto" indicava la disponibilità immediata a ricevere ordini e a farsi trovare pronti all'azione. Ne è un esempio dimostrativo il primo collegamento telefonico di Milano, che collegava il Municipio con la caserma dei pompieri.

Cari amici, qualunque sia l’origine, noi italiani allo squillo del telefono continuiamo oggi come ieri a rispondere col “PRONTO?”, non si sa se per dire all’altro che siamo pronti, oppure per chiedere all’altro, in modo interrogativo, se è pronto!

A domani.

Mario

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