lunedì, novembre 24, 2025

L'AMAZZONIA E LA CURA DELLE “API MELIPONINE”. L'INTERVENTO AIUTA A PRESERVARE LA BIODIVERSITÀ DEL PIANETA, E ANCHE A DARE UNA MANO ALLA POVERTÀ DELLE POPOLAZIONI LOCALI.


Oristano novembre 2025

Cari amici,

Le MELIPONINE sono una specie di api tropicali, presenti in diversi Continenti (esclusa l’Europa e l’Antartide). Come le altre specie di api, i bombi ed gli Euglossini (le scintillanti api delle orchidee), le Meliponine sono dotate di un “raccoglitore”, chiamato anche corbicula, posto tra le zampette posteriori, che viene utilizzato per raccogliere il polline. Però, diversamente dalle altre api e dai bombi, le Meliponine presentano un pungiglione talmente ridotto da non essere funzionale ed è questa la ragione per cui vengono chiamate “api senza pungiglione”.

Pur non potendo pungere, però, le Meliponine hanno comunque sviluppato altre forme di difesa: sono dotate di possenti mandibole, emanano odori sgradevoli, utilizzano dei materiali appiccicosi per immobilizzare i loro nemici, oltre a produrre delle secrezioni caustiche, come nel caso delle api del genere Oxytrigona, chiamate per tale ragione api di fuoco. Alquanto diffuse, le Meliponine, contano ben 605 specie diverse, e rappresentano il 70% delle api sociali. Comparse nel tardo Cretaceo, attorno a 70 milioni di anni fa, sono le prime api sociali sulla terra, tanto che hanno convissuto con i dinosauri per milioni di anni, anticipando di molto l’apparizione sulla scena delle Apis mellifera, avvenuta solo 7 milioni di anni fa.

Alquanto presenti in Amazzonia, le api Meliponine svolgono un ruolo decisivo negli ecosistemi dell’America Latina. Non avendo il pungiglione, sono meno aggressive rispetto ad altre specie e si adattano meglio agli ambienti locali. Il loro compito di insetti impollinatori giova sia alla biodiversità che alla produttività agricola. La loro presenza aumenta quindi la quantità e la qualità dei frutti nei campi, e contribuisce direttamente alla sicurezza alimentare. Da ciò ne deriva che l’allevamento e la cura di queste api, attività nota come MELIPONICOLTURA, non solo protegge le specie a rischio, ma apre anche opportunità di sviluppo locale che salvaguardano il capitale naturale. Ecco un grande esempio che, oltre che preservare la biodiversità, riesce a combattere anche la povertà.

Nella provincia amazzonica dell’Ecuador, Jefferson e sua moglie Aide gestiscono l’Ospedale delle api senza pungiglione (HASA). In questo luogo salvano specie autoctone di api minacciate dal disboscamento, e sono fieri di essere riusciti a salvare più di 100 colonie di 17 specie diverse. Ogni colonia viene affidata a una famiglia che si impegna a prendersene cura. Finora, più di 200 famiglie hanno unito i loro sforzi per mantenere queste api, affermano essi con orgoglio.

Amici, l’encomiabile compito, però, va ben oltre il salvataggio di queste api. Il gruppo guidato da questa coppia promuove e incentiva la semina di piante autoctone, in modo da poter garantire il cibo alle colonie di api. In cambio queste api producono un ottimo miele, apprezzato per le sue eccellenti proprietà antifungine e antiossidanti. “Non ci prendiamo cura solo delle api, ma anche delle famiglie che collaborano a questo encomiabile lavoro”, ha spiegato Jefferson per descrivere lo spirito del lavoro concepito e portato avanti con la moglie Aide.

L’esperienza della Meliponicoltura in Amazzonia, portata avanti da Jefferson,  risponde a una strategia ideata da World Vision, un’organizzazione che si occupa della protezione dell’infanzia. Quest’Ente cerca di rompere il ciclo della povertà rurale attraverso mezzi di sussistenza sostenibili. “Il nostro intervento in Amazzonia va oltre l’assistenza, rafforzando le capacità delle comunità con soluzioni radicate nella loro cultura e nel loro ambiente”, ha affermato Esteban Lasso, direttore nazionale di World Vision Ecuador.

Cari amici, come afferma con convinzione Esteban Lasso, nelle diverse interviste rilasciate, "La Meliponicoltura è un esempio perfetto: è tecnicamente fattibile, economicamente redditizia, culturalmente appropriata e ambientalmente sostenibile. Affronta direttamente l’insicurezza alimentare, garantendo ai bambini l’accesso a nutrienti di alta qualità, generando nel contempo reddito per le loro famiglie, che investe direttamente nel loro benessere e nel loro futuro”. Preservare l’Amazzonia, in realtà, è un grande, coraggioso atto di salvezza per tutto il pianeta!

A domani, amici lettori!

Mario

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