Oristano
15 febbraio 2019
Cari amici,
È la prima volta che le
elezioni regionali nella nostra isola si svolgono con la possibilità della
doppia preferenza di genere. Le donne esultano e sperano in un risultato
eclatante, vista anche la loro consistenza numerica che dovrebbe consentire loro
un buon piazzamento. C’è però una cosa importante che solo alcune hanno intelligentemente
compreso e che, se sottovalutata, può portarle ad un risultano a dir poco
modesto. Insomma, diciamola tutta: le donne devono stare molto attente alle “furbate”
architettate dagli uomini, più noti e navigati quanto ad esperienze
politiche.
In cosa consiste questo
modo “furbetto” di procedere da parte degli uomini candidati lo possiamo vedere subito con qualche esempio. Partendo dall’analisi della nuova normativa leggiamo che essa prevede che l'elettore è
facoltizzato a votare per due persone, purché di genere diverso e della stessa
lista. Sulla scheda, dunque, possiamo dare il voto ad un aspirante-onorevole uomo
in una casella e ad una aspirante-onorevole donna sull’altra casella. Gli uomini,
soprattutto quelli che magari hanno già maturato una legislatura, sono più
scafati e, dopo l’applicazione della nuova legge, hanno fatto delle pensate abbastanza
furbe, mettendo in moto un meccanismo intelligente che, seppure apparentemente
equo, produce vantaggi solo per loro.
In cosa consiste questo
meccanismo? È presto detto. Vista la loro notorietà hanno proposto degli
apparentamenti con nominativi femminili della stessa lista, stampando anche il
"santino" comune, ovvero legandosi in un comune destino elettorale
con la candidata che ha accolto di andare in coppia con lui. Il problema, però, è che l’apparentamento
richiesto dall’uomo non è limitato ad una sola donna, ma viene raggiunto con
diverse candidate. Questo comporta, mettiamo il caso che abbia fatto l’accordo
con 4 o 5 donne, che a lui arriveranno i voti di tutti i gruppi che supportano
le donne apparentate con lui, mentre alle singole, vere portatrici d’acqua,
questo beneficio non arriva proprio! Il che significa che lui verrà eletto, le
donne apparentate no! Ecco la vera furbata!
Amici, in realtà la norma
della parità di genere, nata per favorire la rappresentanza femminile in
Sardegna, rischia incredibilmente di rivelarsi un boomerang: spingendo sui
banchi del nuovo Consiglio Regionale più gli uomini delle donne. Alcune donne
hanno già preso atto della “furbata” maschile ed è già scoppiata la polemica per gli
"apparentamenti" plurimi. Un certo numero di attiviste si è rivolta
al Governatore chiedendo che su questo fronte si faccia la massima chiarezza: "Si
faccia un'informazione corretta", hanno sostenuto con forza.
Margherita Zurru,
avvocata in corsa nella circoscrizione di Nuoro con Campo Progressista, seppure
convinta della bontà della doppia preferenza di genere, ammette che ci vorrà un
po’ di tempo perché essa produca effetti concreti. La Zurru, nel caso dell’accoppiata,
manifesta tutta la sua perplessità, tanto da non aver sposato l’opzione ticket.
Secondo lei in alcuni casi il candidato maschio ‘forte’ stringendo accordi con
più di una donna, se ne avvantaggia non poco; è questo il così detto “effetto harem”, come ama definirlo maliziosamente qualcuno.
Anche Alessandra
Corongiu, sindaca di Pimentel e candidata con Forza Italia nella circoscrizione
di Cagliari, risulta contraria agli apparentamenti: “I ticket non mi piacciono”,
ha sostenuto perché, “se un uomo li usa con più donne è lecito
porsi un dubbio: la doppia preferenza porta più voti alle donne o agli uomini
forti?”. Per questo dice di avere non pochi dubbi; “io promuovo il nuovo meccanismo della doppia preferenza,
ma gli effetti che produrrà li scopriremo solo il 25 febbraio” ha
sentenziato.
Cari amici,
apparentamenti o meno il lungo cammino della doppia preferenza è arrivato in
porto. La prima Regione a introdurla fu la Campania, anche se la legge fu
piuttosto contestata dal Governo che la impugnò davanti alla Corte
costituzionale. La sentenza fu però favorevole, in quanto i giudici costituzionali
stabilirono che era importante “emanare
norme tali da riequilibrare le assemblee elettive”, è così fu. La Sardegna
approvò l’introduzione della doppia preferenza di genere nel 2017.
Luisa
Marilotti, già Consigliera di parità della Regione autonoma e esponente di "Coordinamento 3", che molto
si è battuta per questa causa ha detto: "Oggi corriamo seriamente il
rischio di vanificare tutto per colpa di furbate e sotterfugi".
Il problema principale in
realtà è quello della “corretta
informazione”, che spesso manca. Carmina Conte, presidente di 'Coordinamento 3', ha chiesto, attraverso
un comunicato stampa, al governatore Pigliaru, di "porre rimedio a questo problema attivando con tempestività una
campagna istituzionale attraverso gli organi di informazione che chiarisca le
modalità di voto con la doppia preferenza di genere, in quanto questione di
rilevanza pubblica", così da dissipare ogni dubbio su una opzione
elettorale ancora avvolta da una cortina fumosa.
Amici, in realtà la palla
è ora in mano alle donne: se saranno compatte, se faranno squadra, potranno
arrivare ad essere protagoniste anche nel Consiglio regionale. Saranno capaci
di farlo? Lo sapremo presto.
A domani.
Mario
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