Oristano
16 febbraio 2019
Cari amici,
Maria Giuliana Campanelli
è una sarda verace, che ama in modo straordinario la sua Sardegna. Nativa della
nostra Oristano è stata insegnante di scuola media e oggi, da pensionata, continua
la sua naturale passione per lo scrivere e rendere partecipi gli altri del proprio
pensiero e del suo amore per ogni forma di arte, attraverso le sue interessanti
pubblicazioni in gran parte poetiche. I suoi versi, che cantano in modo passionale
la propria terra sarda, sono impregnati di un grande, unico amore!
Poetessa fin dall’infanzia
ha dato sfogo alla sua passione leggendo e scrivendo versi sin dalla sua prima
adolescenza. Nel 2014 partecipa al Concorso letterario internazionale “Città di
Oristano” sezione Poesia, vincendo il primo premio. Nel 2015 dà alle stampe il suo primo libro: "Versi in controluce".
Successivamente pubblica due raccolte di poesie tra le quali una antologica.
Nel 2018 una sua poesia è stata inserita nell’antologia del secondo Premio
letterario “Cumani Quasimodo”. La nostra scrittrice oristanese fa anche parte,
con onore, dell’Officina dei poeti, voluta e promossa dalla Fondazione “Luigi
Daga”, che si occupa di neuro-diversità e non solo.
Ebbene, amici, Maria Giuliana Campanelli, questo
nostro “gioiello cittadino” il 13 febbraio scorso ha presentato nella sala
convegni del Centro Servizi Culturali di Oristano, la sua ultima fatica
poetica: “FUNAMBOLI TRA REALTÀ E SOGNO”.
Il dialogo di presentazione del libro al
pubblico è stato effettuato con il valido supporto di Piero Marongiu (anch'egli poeta, oltre che scrittore e giornalista) e di Bruno
Martino Daga, due noti personaggi che hanno dialogato a lungo con Maria Giuliana parlando anche
delle origini e delle motivazioni che hanno spinto l’autrice a scriverlo.
In apertura, oltre ai
consueti saluti di presentazione, Piero Marongiu ha voluto rendere commosso omaggio ai tanti
pastori dell’Isola per la difficile vertenza latte in atto, auspicando che possa essere
risolta in modo dignitoso. Poi, si è entrati in argomento, analizzando le mille sfaccettature del
prezioso libro. “Funamboli tra realtà e sogno”, è stato evidenziato, è il
racconto poetico di un percorso di vita, una realtà che si muove senza un preciso
percorso, snodandosi tra i meandri dell’anima e il vissuto quotidiano.
Percorso
variegato, che si nutre di emozioni, ricordi, fatti e sensazioni, che amalgamati, scekerati
dalla potente centrifuga del nostro Io pensante, diventano simboli evocativi e
quindi trasformati in versi liberi, capaci di suscitare nel lettore un turbinio di immagini e di emozioni.
Piero ha esposto le sue personali
sensazioni al pubblico: per lui i versi di Maria Giuliana hanno la forza e la
potenza di pesanti sassi, lanciati nel caotico mare del "tran tran quotidiano", della inesauribile sequela di banalità quotidiane, chiacchiere
insulse che i sassi lanciati vogliono far tacere; sassi che, scagliati come dardi, sono un invito alla
riconquista del silenzio, della meditazione, con l’intento di far riassaporare
la piacevole pace della riflessione.
Martino Bruno Daga, fondatore dell’Officina dei poeti, ha cercato invece di mettere in risalto un altro aspetto importante: quello della delicata analisi interiore, della costante introspezione dell'IO, messo a nudo e rivelato dall’autrice, costantemente teso alla scoperta, alla ricerca dell’essenza spirituale dell’animo umano.
Martino Bruno Daga, fondatore dell’Officina dei poeti, ha cercato invece di mettere in risalto un altro aspetto importante: quello della delicata analisi interiore, della costante introspezione dell'IO, messo a nudo e rivelato dall’autrice, costantemente teso alla scoperta, alla ricerca dell’essenza spirituale dell’animo umano.
A rendere l’atmosfera
ancora più carica di emozione e pathos, ci ha pensato Paolo Vanacore, che ha recitato
diverse poesie in modo egregio e coinvolgente. Fra le tante, la lettura della
lirica “Negazione” ha coinvolto tutta la sala in modo particolare, tanto che l’emozione
aleggiava nell'aria, era palpabile, seppure in un assoluto silenzio carico pathos.
Amici, questo libro di Maria
Giuliana Campanelli, pubblicato con la Casa Editrice Kimerik nel 2018, si
aggiunge a quelli pubblicati in precedenza ma avrà in tempi brevi anche un seguito: a sentire
l’autrice c’è in formazione un altro libro, il terzo, di cui sentiremo presto
parlare. Gli anni 2017 e 2018, sono stati per lei molto importanti: oltre alla
partecipazione al reading al Tettamanzi di Nuoro nel 2017 e quello alla
prestigiosa M.E.M di Cagliari, ci sono stati altri eventi, tra cui uno degli ultimi è quello svoltosi
recentemente a Siniscola.
A chi le chiede del suo
forte e costante impegno, del perché del suo amore sviscerato verso la terra
sarda, lei risponde: “come figlia di questa terra sarda, così
aspra e forte, ma così colma di bellezza indicibile, come potrei non amarla?
Impossibile non farlo, tanto che amo anche le sue contraddizioni”.
Poi, con un dolce sorriso, guardando l’interlocutore negli occhi, afferma: “Il poeta è colui che vive sospeso tra la realtà che lo avvolge e il sogno: vede quello che tutti vedono ma lo immerge nel pathos delle sue emozioni e lo sublima nella poesia”.
Poi, con un dolce sorriso, guardando l’interlocutore negli occhi, afferma: “Il poeta è colui che vive sospeso tra la realtà che lo avvolge e il sogno: vede quello che tutti vedono ma lo immerge nel pathos delle sue emozioni e lo sublima nella poesia”.
Cara Maria Giuliana, hai
tutta la mia stima e il mio affetto di sardo convinto e orgoglioso!
A domani.
Mario
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