lunedì, febbraio 11, 2019

PER NON DIMENTICARE. NELLA “GIORNATA DEL RICORDO” LA CONSULTA GIOVANI DI ORISTANO HA PIANTATO L’ULIVO TRICOLORE DELLA PACE.


Oristano 11 febbraio 2019
Cari amici,
Oggi voglio parlare con Voi di un avvenimento che a mio avviso merita una grande importanza: la celebrazione della “Giornata del Ricordo” nella nostra città di Oristano. Il fatto che siano stati gli appartenenti alla Consulta Giovani di Oristano a proporre al Comune di celebrare in modo visibile e partecipato la “Giornata del Ricordo”, la solennità civile istituita con la legge 92 del 30 marzo 2004 per conservare e rinnovare la memoria degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, piantando un albero d’olivo simbolo della pace accompagnato da una targa-ricordo, mi ha meravigliato non poco! Spesso diamo ai giovani la patente di poca maturità, di occuparsi solo di cose frivole, ma in realtà non è così. Questo loro gesto, questa loro preoccupata richiesta, inoltrata all'Amministrazione comunale, non solo mi è apparsa come un segno di grande maturità ma anche di lodevole consapevolezza. Un segno tangibile della capacità dei nostri giovani di misurarsi con il presente e con il futuro, ma senza dimenticare o ignorare il passato, qualunque esso sia stato.
Un passato spesso terribile, scritto col sangue di tanti italiani innocenti, fatto non solo di massacri ma anche di esodi forzati; dopo le numerose vittime delle foibe, fu messo infatti in atto un drammatico esodo, subìto da Istriani, fiumani e dalmati, cittadini italiani che furono costretti ad abbandonare le proprie case e le proprie terre alla fine della Seconda Guerra Mondiale, dopo l'entrata in vigore del Trattato di pace con cui le province di Pola, Fiume, Zara e parte delle zone di Gorizia e di Trieste, furono assegnate alla Jugoslavia.
Terribili stragi fisiche e indicibili sofferenze morali, messe brutalmente in atto nel maggio del 1945 per costringere gli italiani a fuggire dalle province istriane, dalmate e della Venezia Giulia. Secondo le fonti più accreditate le vittime furono molte migliaia anche se il numero reale non si conoscerà mai. Un periodo oscuro, rimasto troppo a lungo sotto silenzio, ma che non può e non deve essere dimenticato.
L’Amministrazione comunale ha aderito con entusiasmo all’iniziativa fortemente voluta dalla Consulta Giovani cittadina, e, in pieno accordo con loro, ha predisposto una semplice ma doverosa, sobria cerimonia, che si è svolta in via Garibaldi (nel giardinetto antistante la sede della vecchia Banca Commerciale) domenica 10 febbraio alle ore 10,00.
Quando sono arrivato nella piazzetta, un gruppo di ragazzi e ragazze (appartenenti alla Consulta) era già lì, insieme ad Emanuele Orrù, Presidente della Consulta Giovani, Antonio Iatalese e Lorenzo Pusceddu, Presidenti delle Commissioni consiliari comunali e Stefania Zedda, Assessore alle politiche giovanili che, in fascia tricolore, rappresentava il Sindaco Andrea Lutzu. Poco dopo sono arrivati il Prefetto di Oristano Dr. Gennaro Capo, il Questore Dr. Ferdinando Rossi, e diversi esponenti delle forze dell'ordine. In breve tempo la piazzetta è stata animata da gruppi di persone.
Ha preso la parola per prima Stefania Zedda, che, dopo aver ricordato la forte sollecitazione arrivata all'Amministrazione proprio dai giovani della Consulta per realizzare al meglio la "Giornata del ricordo" con un segno significativo, come quello dell’albero di olivo oltre che della targa ricordo, ha brevemente riepilogato gli importanti motivi alla base della manifestazione. "Martiri da commemorare e da non dimenticare, quelli delle foibe, ha detto, sacrificati in un secolo dominato dalla violenza e dal disprezzo, sia ideologico che etnico, intriso di autoritarismo e di pensiero anti democratico".  
Riferendosi poi alla legge che 15 anni fa istituì la “Giornata del ricordo”, stabilita in calendario ogni 10 febbraio, Stefania ha detto che era doveroso stabilire una data da ricordare annualmente, in modo tale da essere monito e “servire a custodire nella memoria i drammi dei nostri connazionali, di chi perì nelle foibe e di quanti e quante subirono l’esodo dalle loro terre”. 
Ecco perchè personalmente plaudo con entusiasmo ai giovani oristanesi che con saggezza non hanno atteso di essere sollecitati dalle Istituzioni, ma anzi hanno lanciato la palla per primi, chiedendo di dare solennità ad un ricordo doveroso, come quello di piantare un albero di olivo, simbolo di pace e la posa di una targa-ricordo in memoria dei caduti.
Brevi ma interessanti gli interventi successivi; quello di Emanuele Orrù, Presidente della Consulta, che ha detto: “noi giovani, noi ragazzi, dobbiamo avere la consapevolezza, dobbiamo conoscere il passato di violenza; è un dovere che ci consente di conoscere e ricordare le pagine più buie che hanno riguardato la nostra storia. Per capire ed evitare che questo possa ripetersi”.  
Sulla stessa lunghezza d’onda Antonio Iatalese, Presidente della Commissione Politiche Giovanili. “Quella che abbiamo voluto fare oggi è una commemorazione doverosa, per far conoscere il terribile misfatto ai giovani, in quanto l’eccidio delle foibe è rimasto “ignorato” per troppo tempo. Senza dimenticare che la Sardegna è stata la regione italiana che ha accolto il maggior numero di esuli”,  ha detto
Infine l’intervento del nostro nuovo Prefetto, il Dottor Gennaro Capo. Seppure in modo breve Egli ha elogiato l’iniziativa, in particolare i giovani protagonisti della Consulta, che hanno prima sollecitato e poi realizzato la doverosa manifestazione di ricordo, unitamente all’Amministrazione comunale; "un sano ed encomiabile comportamento, ha detto, che denota maturità, serietà e attaccamento alla Istituzioni".
La cerimonia si è poi conclusa, dopo aver tolto il drappo che copriva la targa, tra gli applausi dei presenti.
Amici, credo che dobbiamo aiutare i nostri giovani ad impegnarsi nella Società, che di loro non solo ha bisogno oggi, ma soprattutto domani. Il loro futuro sarà migliore se oltre che essere figlio del presente, avrà salde radici affondate nel passato, perché in questo modo essi potranno evitare di ripetere quegli errori (meglio definirli orrori) avvenuti nel passato.
A domani.
Mario

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