Oristano 7 Febbraio 2019
Cari amici,
La notizia è di quelle
terribili, oserei dire incredibili e inconcepibili, che dà la misura di come
l’uomo sia diventato assolutamente arido, inumano, insensibile alle necessità
degli altri, privo di quel minimo di altruismo, spesso presente addirittura
nelle bestie feroci. Eppure certi fatti che avvengono al giorno d’oggi
dimostrano che questa insensibilità esiste eccome! Basta, come esempio, un
fatto recente, avvenuto in Ucraina e diventato subito di dominio pubblico. Ecco
come sono stati riportati i fatti avvenuti.
Iryna Dvoretska è una
ragazza di 21 anni, studentessa universitaria al quarto anno del
Novograd-Volynsky Medical College che abita nella zona di Olevsk, nel nord
dell'Ucraina. Essendo la madre ricoverata nell’ospedale di Olevsk per una
polmonite, Iryna decide di andare a trovarla, seppure molto impegnata negli
studi. Una mattina, in gran fretta, esce velocemente di casa per andare a
prendere l’autobus e recarsi in ospedale. La fretta però le fa dimenticare a
casa la borsa dove c’è anche il biglietto per la corsa fino a Olevsk.
Dimenticanze che
succedono, soprattutto quando si è presi da mille preoccupazioni: gli studi, la
madre malata e così via, in particolare quando ti devi alzare prestissimo perché
l’autobus passa alle 4 del mattino e fa un freddo terribile, in quanto nell’inverno
dell’Ucraina del Nord il termometro scende anche a temperature sotto i 20 gradi.
Lei decide comunque di salire sull’autobus, con l’intenzione di spiegare la sua
particolare situazione al conducente, che Lei immagina comprensivo, chiedendo
ovviamente di regolarizzare a posteriori. La ragazza, però, ha fatto male i
suoi calcoli: il conducente non accetta le ragioni esposte e intima
perentoriamente alla ragazza di scendere. La ragazza, nonostante le proteste, viene
lasciata al gelo, in piena campagna ghiacciata, dove la temperatura era di 20
gradi sotto lo zero!
Iryna Dvoretska è
disperata. Una volta allontanatosi il pullman si ritrova sola in mezzo ad un
gelo spaventoso e non sa che fare, facendo fatica anche a respirare! Sicuramente
avvilita dal comportamento così inumano, inimmaginabile soprattutto in un uomo
addetto ad un pubblico servizio, cerca di camminare per raggiungere a piedi l’ospedale
di Olevsk dove è ricoverata la madre. Secondo quanto riportato dai giornali e
dalle forze dell'ordine, la ragazza si sarebbe incamminata lungo la strada di
campagna buia, tentando anche, per cercare di fare più in fretta, di prendere
una scorciatoia attraverso un grande parco.
Con una temperatura così
rigida, però, la lucidità è difficile da mantenere e la povera ragazza 21enne, intorpidita
per il grande freddo, cade in una fossa, dove rimane tramortita per ore fino a
che viene colta dalla morte per assideramento. Non vedendola rientrare a casa,
i familiari e gli amici iniziarono subito le ricerche, rivelatesi alquanto
difficili, tanto che il suo corpo viene ritrovato dopo 2 giorni dal padre, che,
con immensa disperazione, recupera il corpo congelato della figlia senza
riuscire a darsi pace, unitamente ai familiari. "Era distesa in mezzo alla
neve, gli occhi aperti e impauriti - ha raccontato l’uomo - Non potrò mai
farmene una ragione".
La sorella di Iryna,
Natalia, ha successivamente raccontato: “Nostra madre aveva la polmonite e le sue
condizioni stavano peggiorando. Iryna voleva prendere il primo autobus per
Olevsk, andava di fretta e ha dimenticato persino la borsa a casa”. La
zia, Nadiya Typchuk ha aggiunto: "L’autista l’ha costretta a scendere
dall’autobus ed è andato via lasciandola sola al freddo e lontano dalle
abitazioni".
Sul caso, che ha fatto non poco scalpore, è stata avviata un'indagine dalle autorità; fonti della polizia hanno spiegato che è stato avviato un procedimento penale nei confronti dell’autista e che verranno ascoltati tutti i testimoni per poter ricostruire la vicenda. Zhelinskiy rischia ora fino a cinque anni di carcere.
Sul caso, che ha fatto non poco scalpore, è stata avviata un'indagine dalle autorità; fonti della polizia hanno spiegato che è stato avviato un procedimento penale nei confronti dell’autista e che verranno ascoltati tutti i testimoni per poter ricostruire la vicenda. Zhelinskiy rischia ora fino a cinque anni di carcere.
Cari amici, a prescindere
dalla pena che sarà applicata in un eventuale processo, quello che più sconcerta
è il comporto assolutamente inumano che l’uomo ha ritenuto di mettere in atto.
Nonostante le preghiere rivoltegli dalla ragazza quest’uomo, Oleg Zhelinskiy,
non ha voluto ascoltare né le sue scuse, né le sue ragioni, abbandonandola sul
ciglio della strada, in piena campagna e lontano da ogni luogo abitato, facile
preda di un tragico destino, in una giornata che era dir poco “da lupi”!
È sconcertante pensare
che oggi, nel Terzo Millennio, siano riemerse nel comportamento umano forme di
indifferenza, di insensibilità, di cattiveria e di sopraffazione, tali da far
tornare in auge la massima del filosofo inglese Thomas Hobbes, quella dell’Homo homini lupus”, massima
che riassume la condizione dell'uomo nello stato primordiale. È pur vero che la
storia è fatta di corsi e ricorsi, e che la strada che percorriamo non è fatta
solo di evoluzione ma anche di terribile e insensibile involuzione…
Meditiamo,
gente, meditiamo!
A domani.
Mario
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