Oristano
17 Febbraio 2019
Cari amici,
Non sempre l’innovazione
ha consentito di trovare soluzioni migliorative assolute, in quanto ai
benefici apportati si sono poi aggiunti diversi problemi che, globalmente, ne
hanno annullato l’effetto benefico iniziale. Nel medio periodo dunque, esaurito
l’entusiasmo iniziale, si arriva a considerare un eventuale ritorno al passato,
ovvero alla situazione precedente. Questa particolare situazione di recente ha
toccato anche il settore della pulizia e dell’igiene personale, che, dopo l’abbandono
della vecchia saponetta, resa obsoleta dall’invasione dei saponi liquidi,
decantati come uno straordinario nuovo sistema igienico personale e di pulizia
della casa, ha visto un riaffacciarsi sul mercato del sapone solido.
L’ode al sapone liquido, tanto
cercato e preferito, non aveva però tenuto conto di un particolare di non poco
conto: la necessità di un contenitore, necessariamente di plastica. La
plastica, il cui incredibile incremento è ormai ritenuto disastroso (è ritenuta
ormai, a ragione, la peste del Terzo Millennio), è infatti fondamentale anche
per i saponi liquidi, in quanto tutti i contenitori sono fatti di plastica. Ed ecco dunque il primo problema, che ha
fatto timidamente riapparire il gradimento della saponetta, diventata troppo
presto obsoleta e che non necessita di simili contenitori.
Il sapone solido,
insomma si sta velocemente riprendendo la sua rivincita. Ma non è solo questo
il motivo. È un maggior senso di
responsabilità nei confronti dell’ambiente, il motivo principale, il motore che
sta spingendo a scartare la gran parte dei prodotti che necessitano delle
confezioni di plastica, a cui, nel caso della saponetta, si aggiungono altri
fattori che, nei confronti del sapone liquido, favoriscono ancora la saponetta.
La saponetta, quanto al
rispetto per l’ambiente, non ha nulla da invidiare al sapone liquido, avendo le
stesse proprietà emollienti e lenitive. Quanto invece ai dubbi sulla sua
igienicità, a quelli che sostengono che la saponetta passando di mano in mano risulta
meno sicura rispetto al sapone liquido in quanto veicolo di trasmissione di
batteri, si può rispondere invece che in realtà succede tutto il contrario, in
quanto essa ogni volta viene passata sotto l’acqua per creare la schiuma, cosa
che elimina gli eventuali batteri presenti; l’uso del sapone liquido, invece,
con le mani sporche che vanno a contatto del beccuccio del contenitore, può
creare la proliferazione dei batteri presenti, che transitano poi in chi userà
il contenitore successivamente.
A coloro, invece, che
sostengono che la saponetta col suo Ph elevato può risultare particolarmente
aggressiva sulla pelle causando secchezza, si può rispondere che è sufficiente
verificare che il Ph della saponetta sia vicino a quello della pelle (5.5) e
che la formula di composizione contenga glicerina o altri elementi emollienti, in
grado di scongiurare l’effetto pelle secca. Se poi andiamo a considerare l’eventuale
spreco, anche qui il confronto tra sapone liquido e saponetta, favorisce
quest’ultima.
Della saponetta, a ben pensare, si usa
solo la giusta quantità necessaria, cosa più difficile invece con l’uso del
dispenser di un sapone liquido, la cui dose è preimpostata. Insomma, la
saponetta, ecologica e pulita, batte il dispenser del sapone liquido! Tante,
dunque, le ragioni di questo ritorno al passato.
Il ritorno in auge del sapone
solido, ha anche altre motivazioni che ne aumentano il gradimento: spesso è confezionato
in forme originali, insolite e attraenti: dai pasticcini ai ghiaccioli, dagli
animali alla frutta e persino ai mattoncini della Lego, cosa che incuriosisce e
crea gradimento nei bambini.
Gradimento, amici, ben
compreso e accettato anche dalle strutture alberghiere, che da tempo utilizzano
nella dotazione presente nelle camere, in maggioranza i saponi solidi. In
questo settore, per esempio, si sta pensando addirittura di confezionare
shampoo e balsamo in cubetti, insomma solidi come le saponette, che possono
essere confezionati con l’utilizzo di una semplice scatola di cartone.
È tempo di difendere in
tutti i modi la natura, come sostiene Mariacristina Martinengo, docente di
comportamento del consumatore presso la Scuola di Management ed Economia
dell’Università di Torino. «Uno dei motivi per cui la saponetta sta
tornando di moda è che la gente preferisce qualcosa che rimandi al concetto di
natura».
Cari amici, sono convinto
che questo ritorno al passato deriva in particolare dall’aumentata sensibilità e dal maggior
senso di responsabilità ambientale della gente, sentimenti che fortunatamente
risultano sempre più diffusi e che vedono nella plastica la causa maggiore del
pesante inquinamento del pianeta. Plastica che è davvero un cancro che sta
mettendo a rischio in particolare il mare e le innumerevoli forme di vita
presenti; sostanza, la plastica, da bandire possibilmente dappertutto, senza
indecisioni!
Ecco perché, a volte
amici, gli oggetti eliminati troppo in fretta…ritornano. Come sta avvenendo per
la saponetta.
Mario
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