Oristano
1 Febbraio 2015
Cari amici,
uno dei problemi,
familiari e della Società in cui viviamo, è senz’altro quello dei costi di
esercizio delle nostre abitazioni, onerosi non solo per il risvolto economico, relativo
alle spese da sostenere, ma anche per l’alto “costo sociale” che l’inquinamento,
derivato dalla grande quantità di carburanti utilizzati per il riscaldamento,
il raffreddamento e i servizi, crea nell’ambiente.
Il concetto di
risparmio energetico nella costruzione delle abitazioni, le cosi dette “Passivhaus”, ovvero “Case passive”, è
andato sempre più diffondendosi, a partire dagli anni ’80, cercando di
rispettare i parametri stabiliti dai fisici Wolfgang Feist e Bo Adamson, che
diffusero una sorta di “codice” delle condizioni migliorative da applicare alle
nuove costruzioni. Non poche persone, da allora, non solo hanno cercato di mettere
in atto i nuovi sistemi, ma di questo Nuovo
Corso, che potremo definire ecologico, ne hanno fatto una vera e propria
filosofia di vita.
Oggi ammontano ormai a
50 mila gli edifici ‘passivi’ già realizzati in tutto il mondo, dei quali solo
poco più di 100 in Italia, per via di una mentalità poco abituata al
cambiamento. Eppure, a ben pensare, il nostro Paese avrebbe potenzialità
climatiche ben più favorevoli di quelle presenti nei Paesi del Nord Europa, molto
più avanzati in tale settore rispetto a noi (come Germania, Austria, Francia,
etc.), cosa che ai più appare abbastanza assurda. Ma in cosa consiste la grande
differenza tra le case attuali e quelle che, invece, andremo a costruire
domani? Vediamo.
Una casa passiva è in
grado di sfruttare l'energia solare e quella di scarto, in modo da rendere del
tutto superfluo l'utilizzo di impianti convenzionali per il riscaldamento e il
raffrescamento. Uno tra i principali vantaggi è dunque quello di azzerare quasi totalmente i costi di
esercizio (ottenendo così una totale indipendenza dalle fonti fossili i cui
prezzi continuano ad aumentare), in quanto sia per il riscaldamento che per il
raffrescamento, ma anche per l'energia elettrica (facendo uso di pannelli
fotovoltaici) si sfruttano pienamente le risorse rinnovabili. In sintesi la
moderna casa futura avrà un “guscio” super protetto, saggiamente costruito in modo da:
A) accumulare calore
durante la stagione invernale (attraverso una scelta di materiali con elevata
capacità termica) senza poi disperderlo all'esterno, per via dell'inserimento
di un consistente strato di isolamento termico tale da annullare i ponti
termici (sughero e fibra di legno risultano essere i migliori prodotti presenti
sul mercato);
B) riciclare il calore
accumulato durante la stagione estiva sfruttando le potenzialità di un
recuperatore di calore ad altissimo rendimento; un altro vantaggio rispetto
alle case convenzionali riguarda l'incomparabile qualità dell'aria circolante
all’interno ed il conseguente benessere psico-fisico.
In sostanza una casa
passiva sfrutta il solo calore solare catturato efficientemente dai serramenti
(solitamente a vetro triplo, dei quali devono essere attentamente studiati
orientamento, posizionamento e dimensioni) in aggiunta a quello già presente
nell'ambiente interno e prodotto da noi stessi oltre che dagli elettrodomestici
in funzione. Una Passivhaus ben concepita deve garantire dei parametri limite
tali da assicurare efficienza e salubrità degli ambienti, tra i quali:
a) fabbisogno
energetico massimo in termini di riscaldamento e raffrescamento inferiore a 15
KWh/mq annuo (circa 10 volte in meno rispetto agli edifici convenzionali);
b) fabbisogno di
energia primaria totale per acqua calda sanitaria, riscaldamento,
raffrescamento e energia elettrica inferiore a 120 kWh/mq annuo;
c) tenuta all'aria
(verificata con opportuni test di pressione e depressione, chiamati Blower Door
Test) inferiore a 0,6 ricambi/aria;
d) temperature
superficiali maggiori di 16,4°C, con umidità relativa compresa tra il 40 e il
60% (tali da garantire assenza di condense e muffe);
e) utilizzo di
efficienti sistemi per il recupero di calore presente nell'aria viziata
(sistemi VMC), che garantiscono inoltre un ottimale ricambio orario, filtrato e
controllato, con emissione acustica e consumi energetici minimi.
Se si considera
l'imminente rivoluzione che dal 2020 investirà per legge gli edifici in Italia
(e addirittura dal 2016 in Lombardia), con l'obiettivo di rispettare i limiti
imposti dalla normativa europea che obbligheranno ad un consumo energetico pari
a 0, si capisce come investire fin da subito in questo settore sia vantaggioso
e necessario, oltre che per assicurare una qualità della vita notevolmente
migliore, per evitare che la scelta di un edificio convenzionale possa
portare fin da subito ad un'immediata
perdita di valore economico dello stesso.
I costi, considerate le
numerose agevolazioni fiscali che negli ultimi anni sono presenti sul mercato, consentono
costi molto vicini a quelli della casa convenzionale, con differenze in più inferiori
al 10%. Tuttavia il maggior costo, nel medio termine, in considerazione della
drastica riduzione delle bollette per riscaldamento, raffrescamento ed energia
elettrica, viene agevolmente recuperato nel corso degli anni, con un sicuro
ritorno dagli investimenti iniziali in tempi più che ragionevoli (8-10 anni).
Cari amici, credo che
sia il sogno di tutti, vivere in casa sfruttando al massimo l’energia naturale
che la terra, il sole e l’aria ci danno gratuitamente, senza continuare ad
avvelenare il pianeta con emissioni che lo stanno portando all’estinzione. La
mia opinione è che dovremo, senza perdere tempo, iniziare a darci una mossa!
A domani.
Mario
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