lunedì, febbraio 02, 2015

GEOTERMIA: ENTRATA IN FUNZIONE A ROMA LA CENTRALE GEOTERMICA PER USO ABITATIVO PIÙ GRANDE D’EUROPA. UN’OPERAZIONE DA IMITARE.



Oristano 2 Febbraio 2015
Cari amici,
nella riflessione di ieri ho cercato di parlarvi dei grandi vantaggi delle “Passivhaus”, le moderne case che mettono al primo posto proprio il risparmio energetico, portando i costi sia di esercizio che ambientali vicini allo zero. Oggi, sempre restando in argomento, vorrei parlarvi di una recente operazione, portata avanti a Roma, dove è entrata in funzione  la centrale geotermica per uso abitativo più grande d'Europa. Prima, però, di entrare nel dettagli di questa notizia vediamo insieme cos’è esattamente una centrale geotermica, che si basa sulla geotermia,  quel calore naturale nascosto all’interno della terra dove noi viviamo.
Certo, con i costi sempre in aumento, sarebbe bello utilizzare il grande calore che si trova al centro della Terra! Gli studi hanno accertato che nel suo nucleo la temperatura supera, anche di molto, i 5.000 gradi centigradi. Per ora l’uomo è riuscito a perforare la crosta terrestre solo per alcuni chilometri, in determinati punti dove sono allocati i cosiddetti bacini geotermici. Questi si formano in particolari condizioni geologiche e sono costituiti da acqua surriscaldata e da vapore, creato dal magma caldo. Con opportune perforazioni, questo vapore può essere estratto da queste ‘sacche geotermiche’ e inviato in un apposito impianto, dove una turbina collegata ad un alternatore è in grado sia di distribuire il calore in condutture, che produrre energia elettrica.
Questo prezioso calore terrestre, noto con il termine di geotermia, deriva probabilmente dal decadimento radioattivo (un fenomeno di origine nucleare) delle rocce. La temperatura interna del nostro pianeta, calcolata al centro come detto sui 5.000 gradi, va lentamente in diminuzione man mano che ci si allontana verso l’esterno, fino ad arrivare in superfice. Queste variazioni sono definite ‘gradiente geotermico’ e sono pari a circa 3 gradi per ogni cento metri di profondità. Attraverso le fratture degli strati rocciosi le acque e i vapori riscaldatisi in profondità risalgono verso la superficie e qui possono venire intercettati e raccolti dai pozzi geotermici. Sia le acque che i vapori (questi ultimi spesso presenti a temperature di150-250°C), possono entrambi essere utilizzati sia come fonte di calore che per produrre energia elettrica. Le centrali geotermiche, in sostanza, sfruttano proprio questo interessante calore naturale presente nelle profondità terrestri.

Fatta questa necessaria premessa, vediamo come a Roma sia stato possibile realizzare un corposo complesso edilizio, alimentato praticamente con questa energia termica. Realizzato due anni fa dal gruppo “Mezzaroma” a Talenti, il grande agglomerato edilizio denominato ''Rinascimento Terzo'', è costituito da 266 appartamenti serviti da un impianto geotermico capace di abbattere sia i consumi che le emissioni nocive nell’atmosfera; nel programma del Gruppo è prevista anche l’estensione del progetto per alimentare altri 20 edifici, con circa 950 appartamenti, per un totale abitativo di circa 3.000 persone.

L’impianto geotermico realizzato è in grado di fornire agli appartamenti sia il riscaldamento che il raffrescamento, attraverso un campo di geo scambio composto da 190 geosonde che raggiungono i 150 metri di profondità senza interferire con la falda acquifera. Il funzionamento del sistema si basa sullo scambio termico di un fluido a temperatura esterna (acqua) con la temperatura costante del terreno che, come noto, è più fresco in estate e più caldo d'inverno rispetto all'esterno. La centrale geotermica realizzata, unitamente a un gruppo di cogenerazione a biomassa (olio vegetale), ha consentito di raggiungere un quantitativo energetico prodotto da fonte rinnovabile pari a 7.040 MWh l'anno e così il 64,7% del fabbisogno energetico di energia primaria del complesso viene ora prodotto attraverso fonti rinnovabili. Inoltre, l'utilizzo della pianta jatropha, da cui si ricava l'olio vegetale, comporta un abbattimento delle emissioni di Co2 superiore del 50%.


Il numero di alberi che sarebbero necessari per assorbire annualmente il quantitativo di emissioni evitate è compreso tra circa 540.000 e 750.000 unità, corrispondenti ad una superficie territoriale, adibita a bosco, pari mediamente a circa 1.300-1.800 ettari. Inoltre le caratteristiche di autoapprovvigionamento di questo olio vegetale non edibile non influisce sulle colture alimentari.
Cari amici, sicuramente geniale la trovata dell’utilizzo di energia geotermica in una grande città come Roma, dove le emissioni create dai carburanti classici sono sempre in aumento, creando condizioni di vita sempre peggiori. L’utilizzo di questa risorsa naturale credo debba essere messa a frutto sempre di più. Oggi in Italia sono diverse le centrali elettriche funzionanti a energia termica, e attualmente sono in grado di soddisfare un discreto fabbisogno elettrico, pari, per fare un esempio, alle necessità di due regioni come la Toscana e l’Umbria. Credo che in tempi come quelli che stiamo attraversando (tempi di stretta spending review), incrementare l’utilizzo di questa energia sia proprio una cosa da fare!
Ciao, a domani.
Mario





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