Oristano
24 Febbraio 2015
Cari amici,
nella mia riflessione
di ieri ho affrontato il problema degli “antidoti al dolore”, ricordando quanto
veniva posto in essere in passato per cercare di lenirlo, per mitigare nel
miglior modo possibile quella croce, spesso insopportabile, che accompagna l’uomo
fin dagli albori della sua esistenza.
Un interessante libro
dal titolo "Tutto quello che la
nonna avrebbe voluto dirti (e non ti ha mai detto)", di Chiara di
Maggio, Aliberti Editore, ripercorre, in modo semplice e accattivante, gli
artifizi posti in essere dalle generazioni precedenti, per rendere noti a noi oggi
- figli di un’altra epoca storica apparentemente
più evoluta (la certezza ancora non l’abbiamo) - gli antichi rimedi che
venivano utilizzati per ‘curare’ quella grande varietà dei dolori che
tormentavano gli esseri umani nei secoli scorsi. Ecco alcuni rimedi “fai da
te”, scelti estrapolando dal libro i più interessanti, pregandovi di prendere
nota che la loro validità non è certo scaduta col tempo e quindi potrebbero
anche oggi essere da tutti noi proficuamente usati! Partiamo dai rimedi posti
in atto per combattere i dolori più comuni.
Le sensazioni dolorose
che colpiscono la zona della cervicale, oppure i fastidiosi torcicollo, possono
essere alleviate tenendo la parte al caldo, con un foulard di lana o di seta
anche riscaldati preventivamente (oggi semplicemente utilizzando il calorifero
o usando il phon). Risulta utile anche preparare dei sacchetti rettangolari
riempiti di noccioli di ciliegia, preventivamente riscaldati (oggi è più
semplice con il micro-onde) e applicati poi sul collo. Per rimediare ad un
forte mal di testa, si può utilizzare una patata: tagliata a fette e applicata
sulla fronte (tenuta ferma con un foulard), basta mettersi poi in posizione di
riposo al buio e attendere per un po’, il successo nella gran parte dei casi
risulta garantito.
Per combattere i crampi
e i dolori mestruali, la tradizione dei rimedi casalinghi proponeva diverse
soluzioni: ingerire bevande calde e usare una borsa dell'acqua calda in
corrispondenza dell'utero, poiché il calore aiutava a rilassare le contrazioni
uterine; anche effettuare un massaggio sull'addome, aiutava a dare sollievo,
abbinandovi anche una posizione in cui la muscolatura resta distesa (ad esempio nella posizione del gatto, a 4
zampe, allineando spalle e ginocchia), e cercando di respirare in modo profondo.
Come ‘ultima ratio’ risultava utile bere anche un decotto contenente lavanda, dalle proprietà
lenitive.
Per avere un po' di
sollievo dal mal di denti (se si trattava di un'infiammazione passeggera o si era
in attesa di poter andare dal dentista), erano in auge (si possono ancora usare) diversi rimedi
della nonna: un trito di cipolla da applicare sulla parte infiammata, masticare
un chiodo di garofano nella parte dolorante della bocca (ha un leggero effetto
anestetizzante), oppure masticare del prezzemolo, benché l'effetto analgesico
sia di breve durata. Anche il singhiozzo, disturbo, davvero fastidioso, poteva
essere aggredito e vinto in modo naturale! Come si faceva passare? Uno dei rimedi
più efficaci consisteva nel bere al contrario: anziché inarcare la schiena
all’indietro, piegarla in avanti fino a
portare la testa tra le gambe, bevendo poi appoggiando il bicchiere sul labbro
inferiore.
Contro la pesantezza di
stomaco, oppure quando il fegato era stressato, si utilizzavano: il succo della
cicoria bollita a lungo (bisognava berne l'acqua di cottura), oppure un decotto
con foglie di carciofo o il succo di un limone, entrambi bevuti a digiuno al
mattino, a stomaco vuoto. Quando si soffriva di nausea, un
rimedio per alleviarla era annusare un mazzetto di prezzemolo. Masticarlo,
invece, contrastava i bruciori di stomaco.
Contro l'afta (in periodi
di forte stress, afta e herpes fanno la loro comparsa), si usava passare un bastoncino
di cotone con un po' di bicarbonato di sodio due volte al giorno, mentre per
combattere l'herpes labiale si usava tamponare con un batuffolo di cotone
imbevuto di succo di limone o di aceto di mele, entrambi dalle note proprietà
antisettiche. Il mal di pancia, causato normalmente dalle irregolarità
dell'intestino, poteva essere combattuto (se si trattava di stitichezza) con
prugne e kiwi (entrambi i frutti sono ricchi di fibre), che aiutano il transito intestinale, oppure con
mele cotte o ridotte in crema. Per contrastare il problema opposto, la
diarrea, invece, un rimedio naturale e semplice era bere il succo di 2 limoni,
senza zucchero né acqua.
Per calmare la tosse il
rimedio più efficace era l'uso dei suffumigi, aggiungendo magari all'acqua
bollente qualche foglia di menta o qualche foglia o frutto di eucalipto, dalle
note proprietà balsamiche. Per alleviare il mal di gola, l'ideale era fare dei
gargarismi con aceto e sale, oppure con miele e limone, che risultavano ben più gradevoli. Si scaldavano
due cucchiai abbondanti di miele (meglio se di eucalipto) e del succo di limone e
si facevano i gargarismi: il miele ha una spiccata azione lenitiva, mentre il
limone è un buon disinfettante, col risultato di alleviare così
l'infiammazione.
Alle soglie dell’inverno,
quando si manifestano i primi sintomi di febbre, raffreddore e influenza, questi
fastidi potevano essere contrastati (o avere un decorso più rapido) in diversi
modi: ad esempio bevendo una tazza di brodo caldo (di pollo, ad esempio), con
l'aggiunta di un po' di peperoncino e mettendosi poi a letto; il calore e la
naturale sudorazione fungevano da antipiretico, abbassando la febbre. L’infezione
batterica in atto poteva essere combattuta masticando spicchi d'aglio, che da
crudo ha un'efficace azione antibatterica e aiuta a disinfettare l'organismo. Contro
raffreddore e influenza, anche l'alcol poteva dare effetti positivi: come cura un bicchiere
di vino rosso caldo con miele e cannella, oppure una tazza di latte caldo con
due dita di cognac e andando subito dopo a letto, rimetteva in sesto!
Altro rimedio di antica
data per dare sollievo ai piedi gonfi era costituito dal pediluvio: rimedio
facile e low-cost, costituito da acqua calda a cui si aggiungevano un paio di
cucchiai di bicarbonato e un po' di sale. Per curare invece piccoli traumi
derivanti da incidenti domestici, c’erano diversi rimedi: per le scottature
bastava massaggiare la parte scottata con una patata cruda o con del succo di aloe
(se si aveva la pianta in cortile, bastava staccarne una foglia); per abbassare
il gonfiore di botte e bernoccoli bastava appoggiare nella zona colpita una
bistecca fredda, oppure una bella fetta di patata cruda, per velocizzare il
riassorbimento dell’ematoma.
Per rimediare alle
slogature si usavano degli albumi d'uovo montati a neve: venivano applicati
nel punto dolente mediante l’utilizzo di una fasciatura fatta con una pezzuola ben
imbevuta del prodotto albuminoso, che aiutava sia a far passare il gonfiore che
ad alleviare il dolore. Contro il mal di schiena, invece, era importante evitare
ogni sforzo che poteva creare dolori anche forti: bisognava alzarsi con calma,
non sollevare pesi, dormire su un materasso rigido e fasciare il punto dolente
con pezzuole calde (foulard di lana o seta, preventivamente scaldati).
Cari amici, i rimedi
naturali prima descritti, forse, faranno sorridere qualcuno di Voi! Non pensate
che il mondo sia sempre stato come lo vediamo noi oggi. Tutto cambia, tutto è in
continuo e lento progresso, anche se, a volte, si può arrivare a rimpiangere
certi tempi passati…
Prima di chiudere voglio aggiungere un ultimo antico
rimedio per quelli che, come me, dormono poco. Per combattere l'insonnia, un male oggi molto
comune, in passato erano usate delle tisane a base di tiglio o
camomilla, dall'effetto veramente rilassante; anche bere un bicchiere di latte
caldo prima di andare a letto, o fare un lungo bagno in acqua calda poteva ieri, (e può anche oggi),
aiutare a dormire meglio!
Altrimenti, oggi come ieri, possiamo ancora... contare sulle pecore!
Grazie, amici, della
Vostra attenzione.
A domani
Mario
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