Oristano
30 Settembre 2014
Cari amici,
l’escalation dei vari
conflitti, sempre più cruenti, disseminati in varie parti del globo
alimentano tensioni sempre meno controllabili, creando i presupposti per far dire a personaggi di
sicura statura sociale e politica, (in
primis Papa Francesco), che, pur molto diversa sotto l’aspetto
formale, è iniziata una terza guerra
mondiale. Affermazioni certo di non poco conto, se a pronunciare parole
tanto pesanti sono capi di Stato e di Governo e persino il Papa.
In effetti i mai cessati conflitti religiosi sono quel lievito che alimenta e fomenta anche gli scontri di oggi, che, come in passato le vecchie guerre di religione, divide il mondo in due parti: quello occidentale e quello orientale, con una intolleranza cresciuta a
dismisura. Tra l’occidente, fortemente industrializzato e globalizzato, e il
mondo arabo-musulmano, che invece caparbiamente rifiuta lo stile di
vita occidentale, si è creato un divario incolmabile, con scontri tra le parti
sempre più aspri e feroci..
Analizzando gli ultimi
avvenimenti, partendo da una data certa come quella dell’11 Settembre 2001,
possiamo dire che da allora nulla è tornato ad essere come prima.
Il mondo, che
in precedenza sotto certi aspetti continuava a confrontarsi attraverso le sue diversità, non aveva mai raggiunto livelli di aggressione tali da
comprometterne la convivenza. Da quella data invece, pur avendo superato
l’iniziale intenzione di rispondere con un grosso conflitto armato tra le opposte fazioni, sullo
stile dell’ultima grande guerra, si sono sviluppati diversi nuovi conflitti locali,
alimentati sempre dalla diversità ideologica e dagli stili di
vita (in particolare quello occidentale), assolutamente non condivisibili dalle parti in lotta. L’eterna rivalità fra il mondo ebraico-cristiano e quello islamico, credo
sia destinata a non finire mai, se non con una guerra fratricida che annienterà il mondo.
Se proviamo a tornare
indietro nel tempo, riportandoci storicamente al periodo delle Crociate, potremo
addirittura trovare non poche similitudini con i conflitti attuali!
La recente
nascita e veloce diffusione dell’ISIS, che teorizza un unico immenso stato islamico a
caratura mondiale, portatore di una inaudita e feroce violenza a largo spettro, non
fa che confermare che fra Islam e Occidente non vi sarà mai una pace duratura. Insomma, oggi
come ieri, il punto cruciale dell'eterno conflitto è la
lotta di religione, la supremazia dell'una sull'altra. Sono sempre Gerusalemme e la Palestina, terra di nascita
sia della Cristianità che dell’Islamismo, i centri nevralgici del conflitto. I
fatti recenti accreditano sempre di più l’ipotesi che il mondo si trovi, come
ha detto a gran voce Papa Francesco, all’inizio di una vera e propria terza
guerra mondiale.
Papa Francesco, nel Suo
recente viaggio in Corea, in uno dei Suoi discorsi ha detto: "Siamo
entrati nella Terza guerra mondiale, solo che si combatte a pezzetti, a
capitoli". Siamo di fronte a un nuovo conflitto globale, ma a pezzetti.
Nel mondo c'è un livello di crudeltà spaventosa, la tortura è diventata
ordinaria. Sì, un aggressore 'ingiusto' deve essere fermato, ma senza
bombardare o fare la guerra". Parole forti, pesanti come macigni,
ma che indicano una realtà concreta. Riguardo all’annosa e mai
risolta guerra tra Israele e Palestina, Papa Francesco ha ribadito che "la
Pace tra Israele e palestinesi è ancora possibile".
La sua recente preghiera a Roma con il presidente israeliano Shimon Peres e
quello palestinese Abu Mazen "non è stata assolutamente un
fallimento”, ha ribadito.
Il conflitto
arabo-israeliano è solo quello di più lunga data. Altri nel frattempo sono
esplosi con grande fragore. Dall’Egitto alla Siria, dall’Iraq a Kiev, le diverse
guerre in atto hanno tutte alle spalle una matrice non tanto socio-economica ma soprattutto
religiosa; il fondamentalismo islamico ha contagiato e continua a contagiare
popolazioni sempre più vaste: l’Isis, organizzazione sempre più potente, ne è
l’esempio più eclatante. Gli odierni conflitti, infatti, non sono gestiti da
Stati sovrani ma da signori della guerra, terroristi e mercenari che puntano
alla conquista del potere ed alla trasformazione dei vari Paesi del mondo in
Stati Islamici. Per ora tutti i fronti di guerra aperti hanno un comune
denominatore: l'impoverimento delle popolazioni, che cercano scampo con
bibliche emigrazioni. Sia in Africa che in Medio Oriente (come pure in Ucraina)
i morti si contano già a migliaia.
Personalmente non credo
che l’Occidente si lascerà conquistare, “islamizzare”, ma le conseguenze saranno
certamente terribili: un vero e proprio scontro tra due mondi che
non riescono più a convivere. L’acuirsi del conflitto religioso (di matrice
fondamentalista) è alimentato anche dai perversi effetti economici della globalizzazione,
che ha portato benessere in alcune regioni del mondo, come la Cina o il
Brasile, e povertà in tante altre, in particolare in Medio Oriente e Africa. La
crisi alimentare ha contribuito ad acuire il malessere e l’insicurezza, fomentando
i conflitti armati a carattere religioso ed etnico. Nel Mali separatisti Tuareg
e varie fazioni islamiche lottano tra di loro e contro il governo; nella
Repubblica Centrale Africana milizie cristiane e mussulmane sono coinvolte in
una guerra sanguinaria, che rischia di diventare un genocidio; nel Maghreb al
Qaeda è attiva in quasi tutti gli Stati, per citare solo i conflitti più
importanti.
In una situazione così
caotica è anche vero che l’intervento degli Occidentali a difesa degli
oppressi, il più delle volte si è rivelata una cura più grave della malattia,
trasformandosi in mera occasione di speculazione e mantenimento forzoso di
regimi fantocci. Certo è che le cause dello scatenarsi di quella che piano piaqno sta
diventando “la
terza guerra mondiale”, sono gli errori di gestione quotidiana all’interno
delle amministrazioni dei singoli Stati, che, di fatto, portano sempre, o quasi
sempre, a discriminare pesantemente le minoranze, come nel caso dell’Iraq, dove
i sunniti sono appunto minoranza, dando agio agli estremisti di innescare la
miccia del risentimento nella gente, che altrimenti vivrebbe pacificamente,
portando le folle a compiere atrocità senza fine o a solidarizzare con chi le
commette.
Cari amici, forse ha
proprio ragione il Papa a convincersi che stiamo già vivendo la terza guerra
mondiale. Sarà che Lui conosce meglio di noi “i segreti di Fatima”, ma il comportamento che ha messo in atto in questi
ultimi tempi non fa presagire niente di buono. I ripetuti appelli rivolti per
la pace nel mondo, i lunghi e defatiganti viaggi da un capo all’altro della
terra, denotano una Sua grande preoccupazione interiore. Anche certe Sue parole
sibilline ci hanno turbato non poco. Franca Giansoldati del Messaggero ha riportato
nel suo quotidiano queste parole: “Sono consapevole che tutto questo durerà
poco tempo, due o tre anni, e poi andrò anch’io alla Casa del Padre”.
Che voleva dire Papa Francesco? Che sa di dover lasciare questo mondo tra non
molto o che cosa? Parole sibilline, che però riportano a Fatima ed ai suoi
diversi segreti. A dar retta alle profezie, tra l’altro, Francesco potrebbe
essere l’ultimo Papa. Ma l’ultimo perché? Perché l’Islam conquisterà il mondo o
perché il mondo è arrivato al capolinea? Chissà!
Credo che la risposta,
per ora, nessuno ce l’abbia!
Grazie a tutti dell’attenzione.
Mario
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