domenica, settembre 28, 2014

ABBELLIRE LE NOSTRE CITTÀ: QUANDO IL “BENE COMUNE” È IL BENE DI TUTTI, NON QUELLO DI NESSUNO! È COMPITO DI TUTTI RENDERE GLI SPAZI COMUNI PIÙ VIVIBILI.



Oristano 28 Settembre 2014
Cari amici,
ieri, nelle mie quotidiane scorribande su Internet, sono incappato in due notizie che mi hanno dato un grande piacere: una che parlava degli attacchi urbani dei “Guerrilla Gardeners” e l’altra relativa al “The water tank project”, progetto quest’ultimo messo in atto a New York. Ora metto al corrente anche Voi, di queste due belle notizie, partendo dalla più interessante, quella sui Guerrilla Gardeners.
Questi “Guerriglieri Urbani” altro non sono che un gruppo di persone appassionate del verde, che hanno a cuore l’ordine e la bellezza degli spazi cittadini appartenenti a tutta la Comunità, e che, con un pizzico di follia, oltre che di grande impegno, riescono a rendere particolarmente decorosi. Nottetempo, mettendo in atto dei veri e propri blitz chiamati “attacchi verdi”, come guerriglieri della notte, essi decorano spazi urbani,  piccoli o grandi che siano. Individuato il “campo di battaglia” nella città soffocata dal cemento, i Guerrilla Gardeners, indossati i guanti e armati di vanghe, rastrelli e zappe, oltre che di piante di fiori, iniziano il loro silenzioso lavoro. L’indomani mattina il nuovo aspetto dello spazio “trattato” è addirittura shoccante! 
Il loro motto è “trasformiamo il cemento in fiori”. Diverse le città dove hanno già messo in esecuzione, anche di recente, non pochi “attacchi”. Le iniziative messe in atto sono state contagiose, coinvolgendo altri guerriglieri. Ma come si ritrovano e si mettono in comunicazione tra loro? Attraverso la Rete, dove si scambiano idee e suggerimenti.
Ma come funzionano, in pratica, questi “attacchi” portati avanti nelle aree degradate delle città? Ecco come. Una volta adocchiata magari un’aiuola spartitraffico, da sempre sporca, piena di cartacce e di erbacce, in una notte (si potrebbe dire dalla sera alla mattina) questa viene trasformata in un piccolo capolavoro! Il gruppo, armato di attrezzatura “fai da te”, in squadra, aggredisce lo spazio trascurato, lo ripulisce lo zappetta e lo innaffia, mettendo a dimora diversi tipi di fiori. Insomma in una notte questo “spazio ranocchio” viene totalmente trasformato, diventando uno "spazio principe"! E dire che nessuno li ricompenserà per aver creato questo capolavoro, sapete perché? Perché ciò che fanno è ritenuto illegale, e, se scoperti, rischiano addirittura di essere multati! Ecco perché vengono definiti “Guerriglieri”.
La legge, certo, è legge, ma qual è la risposta dei cittadini a questi “attacchi verdi”? La popolazione cittadina risponde bene, gradisce, anzi alcune aziende di giardinaggio aiutano questi gruppi con consigli e suggerimenti, donando delle piante e i materiali per realizzarli. Ogni giorno nuovi "guerriglieri" si aggiungono nelle diverse città per ricreare, negli spazi comuni trascurati, oasi vivibili, capaci, anche nelle città più aride e caotiche, di restituire un minimo di decoro.
Esistono anche “varianti” più semplici e meno rischiose, per migliorare gli spazi incolti delle città: sono le così dette “Bombe di semi”. E’ questa una tipologia di “attacco verde” ad effetto meno immediato, in quanto il risultato comparirà solo dopo qualche tempo. L’operazione consiste nel preparare, con un giornale, del terriccio misto a fertilizzante e una manciata di semi, una specie di “pacco-bomba” che, ben imbevuto d’acqua viene lanciato o posato strategicamente nell’aiuola da riqualificare. Dopo qualche giorno o qualche settimana si osserveranno (se tutto va bene) le fioriture. In un caso o nell’altro sono interventi interessantissimi, capaci di trasformare il volto delle nostre città! Passiamo ora all’altra notizia, quella dei “The water tank project”.

A New York cento serbatoi d’acqua hanno preso ufficialmente parte al “The water tank project”, un progetto che trasforma i contenitori per l’acqua, posizionati in cima a palazzi e grattacieli, in opere d’arte: paludati e avvolti in coloratissime tele circolari, predisposte da vari artisti e grafici di fama mondiale. I primi serbatoi ad essere trasformati si trovano al centro di Manhattan, nell’area  degli skyline centrali. Ma non sono i soli: altri sono in corso di trasformazione nella stessa zona, che conta ben 17 mila serbatoi d’acqua a torre. Così sulle tipiche pareti dei vari water tank sono comparsi dipinti e foto di artisti e noti grafici come Jeff Koons, Ed Ruscha, Cerrie Mae Weems, e l’italiano Lorenzo Petrantoni. L’obiettivo del progetto è duplice: in primis quello di suscitare maggiore attenzione e consapevolezza nell’opinione pubblica e nelle Istituzioni, nei confronti della risorsa più preziosa del pianeta, cioè l’acqua e in secondo luogo quello di dare un volto più colorato e solare, all’anonimo e grigio panorama delle città.
Come ha sottolineato la portavoce degli artisti Mary Jordan, Direttore del progetto e Film-maker: “Il nostro scopo è quello di produrre arte come intervento sociale, quindi di educare, modificare atteggiamenti e abitudini, per realizzare concretamente un cambiamento significativo e duraturo nel tempo”. Il progetto prevede nelle varie aree coinvolte, incontri con studenti e cittadini, seminari, attività di social media e dibattiti sulle questioni idriche mondiali e sulla vivibilità cittadina. Grazie a questa iniziativa social-artistica, insieme al classico skyline newyorkese, i serbatoi d’acqua saranno d’ora in poi fra le immagini più rappresentative della Grande Mela.
Cari amici, come ho detto all’inizio è compito di tutti noi  rendere la vita comunitaria delle città più vivibile, più decorosa e accogliente. Gli spazi comuni debbono essere vissuti come “Patrimonio di Tutti”, quindi da rispettare anche di più del patrimonio personale di ciascuno di noi, e non come “Res Nullius”, ovvero proprietà di nessuno, quindi anche da maltrattare e distruggere. Le nostre città, col concorso di tutti, diventerebbero molto più pulite, colorate, e degne di essere vissute, se le amassimo e rispettassimo. La vita comunitaria richiede grande rispetto reciproco, per le persone e le cose, perché il rispetto che diamo lo riavremo indietro da parte degli altri.
I due esempi che ho riportato sono certamente encomiabili e da imitare: perché vivere insieme in armonia è sicuramente la cosa più bella del mondo!
Cia a tutti.
Mario 

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