Oristano
21 Settembre 2014
Cari amici,
ci sono notizie che a
volte ti sconvolgono e altre che invece,
al contrario, sono in grado di darti sensazioni di grande soddisfazione. Innovazioni
che, a ben pensare, ti fanno capire che nel mondo esistono soluzioni capaci di
risolvere problemi apparentemente irrisolvibili. Con questa premessa oggi
voglio riflettere con Voi parlandovi di una nuova e incredibile scoperta:
quella delle “risorse energetiche” celate all’interno dell’immenso mondo
vegetale che ci circonda: l’energia
verde prodotta dalle piante.
Le piante, come in
tanti ben sappiamo, realizzano la fotosintesi clorofilliana. Si tratta di un
processo chimico attraverso il quale tutti i vegetali producono sostanze
organiche, principalmente carboidrati, utilizzando l'anidride carbonica
atmosferica e l’acqua metabolica, in presenza di luce solare. Questo
incredibile processo chimico naturale, che ha consentito e consente la
sopravvivenza nel nostro mondo, potrebbe ancora riservare ai suoi abitanti non
poche piacevoli sorprese, come quella di regalarci grandi quantità di energia “verde”.
La teoria alla base del
progetto di utilizzo di questa energia, in effetti, è piuttosto semplice. Considerato
che le piante, attraverso la fotosintesi, producono grandi quantità di sostanze
nutritive e che l’eccesso di produzione, attraverso le radici, passa nel
terreno, questa materia organica diventa il nutrimento dei numerosi microrganismi
che vivono nel suolo. Questi, alimentandosi, rilasciano in continuazione, come
sottoprodotto residuo, degli elettroni che, raccolti attraverso degli elettrodi
posti vicino alle radici, sarebbero in grado di trasformare quest’energia verde
in elettricità. Qualcuno ha studiato come.
Produrre energia
elettrica avvalendosi del semplice processo di crescita delle piante, è il
nuovo e ambizioso obiettivo che si è dato una start-up olandese (fondata nel 2009 da Marjolein Helder e David
Strick), che ha recentemente annunciato di aver progettato un dispositivo capace
di sfruttare i vegetali proprio come fonte di energia verde: il marchingegno sperimentale
realizzato è stato chiamato “Plant-e”
e la sua tecnologia si basa sulla “Plant-Microbial
Fuel Cell”, ovvero sul complesso processo di fotosintesi, attraverso il
quale le piante producono glucosio a partire da acqua e CO2 (anidride
carbonica) utilizzando energeticamente la luce solare.
La start-up olandese che
ha ideato questo progetto, importante “spin-off “del Dipartimento di Tecnologia
Ambientale dell'Università di Wageningen, sostiene che questo sistema potrebbe
essere adottato soprattutto nelle zone rurali o difficilmente raggiungibili dai
normali flussi di energia, in quanto per funzionare non ha bisogno della realizzazione
di complicati impianti. Secondo quanto si legge sul sito di Plant-e, lo stato
olandese è fortemente interessato alla realizzazione di impianti di questo
tipo, e attraverso il National Real Estate Company, che fa parte del Ministero
dell'Interno e che promuove l'energia verde, ha già raggiunto con la start-up accordi
operativi.
Il nuovo sistema,
testato in varie coltivazioni dagli scienziati, pare funzionare meglio nelle coltivazioni
con grande disponibilità di acqua; le migliori performance in materia di
produzione energetica sono state rilevate all’interno delle risaie ma, spiegano
i ricercatori, il sistema potrebbe funzionare egregiamente anche nelle zone
pesantemente inquinate. Il sistema potrebbe dunque esser installato in tutte
quelle aree dove oggi non è possibile coltivare vegetali destinati
all'alimentazione. Plant-e, come
detto prima, non richiede infrastrutture complesse per funzionare, e questa
semplicità rende più facile l'applicazione dell'ingegnosa idea in regioni
isolate, dove al momento l'accesso alla corrente elettrica risulta assente, in
quanto difficile da trasportare.
Gli studi sono ancora
nella fase sperimentale, anche se il procedimento ha dimostrato di poter già
funzionare egregiamente. Certo, la quantità di energia prodotta risulta ancora
esigua, (al momento il prototipo realizzato, installato su un “tetto verde” nei
Paesi Bassi, è in grado di fornire energia sufficiente a far funzionare
soltanto un telefono cellulare), ma le speranze sono ben più consistenti. Dagli
attuali modesti numeri produttivi (si parla di 0,4W per metro quadrato), i
ricercatori prevedono di passare presto a numeri ben più consistenti: raggiungere
i 3,2W per metro quadro. Così che un terreno di 100 metri quadrati
soddisferebbe il fabbisogno energetico di un’intera famiglia, visto il consumo
medio annuale che si aggira intorno ai 2.800 Kwh. La produzione di elettricità
a partire dei vegetali ha inoltre un altro straordinario vantaggio: il sistema
di produzione risulterebbe un processo non invasivo, totalmente rispettoso
dell’ambiente. Anche la vita delle piante utilizzate non sarebbe in alcun modo ostacolata
da tale processo.
Viva dunque l’energia
“verde” e pulita. I progetti della società olandese, abbastanza ambiziosi, si
stanno sviluppando concretamente proprio grazie all'appoggio del Governo dei
Paesi Bassi, che nella sua politica energetica cerca di promuovere queste nuove
realtà. Nei Paesi Bassi, contrariamente ad altri Paesi, si punta proprio al massimo
rispetto della natura e delle piante, che sono una parte fondamentale della
salute ambientale, capaci di preservare nel modo migliore l'ecosistema
mondiale.
Idee innovative come
questa possono fare molto, in tutto il mondo. A volte sembra che sia la natura
stessa a consigliarci come salvare il mondo: spesso è lei stessa che, ribellandosi
contro l’inquinamento prodotto dai fossili combustibili, suggerisce, all’uomo
l’idea giusta, fornendogli, oltre ad ossigeno, anche energia pulita.
L’uomo, cari amici,
deve solo rispettarla la natura, mai giocare a fare il semi-Dio, perché sarebbe
solo capace di distruggere il mondo!
Ciao a tutti.
Mario
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